venerdì 31 luglio 2015

Scusi, per Putzu Idu?

Anche Superman (sardo) a volte si perde:



Care/i tutte/i, dalle 15:46 di oggi io sarò in ferie.
Riprendo il 31 agosto.
Buone vacanze

giovedì 30 luglio 2015

Un uomo infame

Il dentista americano Walter Palmer, quello che ha ucciso il leone Cecil, icona del parco nazionale Hwange, dice che non sapeva che fosse protetto spiegando di essersi fidato del parere delle guide locali secondo cui la caccia era legale.

Cecil è stato attirato con un'esca al di fuori dei confini protetti del parco (dove non avrebbe potuto essere cacciato) per essere prima ferito con una freccia e del veleno e poi essere finito con un fucile dopo 40 ore di agonia. L'animale, un esemplare di 13 anni molto amato dai turisti del parco, è stato anche decapitato e scuoiato, "trofei" confiscati dalle autorità.

Su Petition Site è stata lanciata una petizione online (in poche ore raggiunte oltre 300mila firme) che chiede giustizia e si appella al presidente Mugabe affinché fermi i permessi di caccia che consentono ai turisti di dedicarsi a questa attività.

I profili social e la pagina web su Yelp dell'attività dentistica di Palmer sono stati presi di mira e ricoperti di insulti e vignette al vetriolo. Volantini e biglietti ingiuriosi sono stati recapitati anche sulla porta di ingresso dello studio di Palmer, a Bloomington nel Minnesota.
(Fonte: Dagospia)

A Mr. Palmer bisognerebbe sparargli una freccia nel culo, però solo dopo averlo pestato a sangue.
Per non dir di peggio.

Cecil e il suo killer

mercoledì 29 luglio 2015

Di nuovo in mensa

Dopo un anno e mezzo di pasti consegnati dalla gastronomia take away, sono stata costretta a cambiare ancora.
Il motivo è l'orario di consegna, che era stabilito per le 12:00.
Da qualche mese avevano cominciato a ritardare, prima di 5 minuti, poi di 10, poi di un quarto d'ora, sempre in crescendo, sino ad arrivare, giovedì scorso, alle 12:25.
Ora, se c'è una cosa che detesto è mangiare di corsa ed ero costretta a farlo, visto che alle 12:45 riprendo a lavorare; il che vuol dire terminare il pasto alle 12:40, altrimenti non riesco nemmeno a prepararmi il cappuccino, liofilizzato, col bollitore.
Come i cani, mi toccava ingurgitare il cibo il più velocemente possibile.
Mi sono lamentata più e più volte, promettevano di essere puntuali il giorno dopo, ma erano sempre e solo parole.
E così, ogni mezzogiorno mi veniva il nervoso ad aspettare i loro comodi.

Ho cercato un'alternativa e l'ho anche trovata: una simil pizzeria che fa anche primi. Però il menu delle verdure non cambiava mai, ogni giorno verdure grigliate, insalata o patatine fritte. Tutta roba che mi attira assai poco. 
Bocciata.

Al che ho telefonato alla vecchia mensa, ho trattato sul prezzo e ci vado da tre giorni.
Piacevole sorpresa: è cambiato il cuoco e il cibo è un pochino migliorato.

martedì 28 luglio 2015

Sergio vs Zio Sam/2

Nel 2013 FCA ha dovuto piegarsi alla NHTSA (l'agenzia governativa statunitense facente parte del Dipartimento dei Trasporti che ha come scopo: "salvare vite, prevenire infortuni in seguito ad incidenti, ridurre il numero di incidenti imputabili ai veicoli") e richiamare un tot di milioni di veicoli con serbatoio malfatto e messo in un punto pericoloso.

Adesso NHTSA ha inflitto una multa di di 70 milioni di dollari a FCA perché rea di non aver tempestivamente fornito un rimedio efficace in tre specifiche campagne di richiamo e di non aver adempiuto a vari obblighi di informazione cui era soggetta in base alla legge Usa.

L'omino col golfino sta imparando, a sue spese, che in America non puoi fare i comodi tuoi e passarla liscia.


lunedì 27 luglio 2015

Altro cemento? No, grazie

Nel 2012 il patron di Mapei, Giorgio Squinzi (nonché presidente di Confindustria), ha comprato a Robbiano di Mediglia, alle porte di Milano, un terreno di 13 ettari, pagandolo 100 euro al metro quadro.
Il suddetto terreno vale 8 euro al metro quadro, al massimo 10 perché all'interno del del Parco Sud, area agricola su cui non si può costruire.
Però è di fianco a dove già sta Mapei.
Chissà come mai Squinzi l'ha pagato così tanto, eh?

Nel giugno 2014 la Mapei si fa viva con il Comune di Mediglia: chiede di poter edificare gli uffici direzionali e i laboratori di ricerca del gruppo, in cui lavoreranno quasi 500 persone (progetto dell'archistar Mario Botta). Il Comune promuove subito un accordo di programma, cioè chiede di dare il via libera a Squinzi agli altri tre enti che, insieme al Comune, devono mettere la firma sul permesso di costruire: la Regione, la Provincia, il Parco Sud.
Al momento tutti e quattro gli Enti sono politicamente "allineati", tutti a destra.

Poi cambiano i protagonisti in campo: sparisce la Provincia, sostituita dalla Città Metropolitana con al vertice Pisapia (Pd) che delega la guida del nuovo ente a Eugenio Comencini, sindaco Pd di Cernusco sul Naviglio diventato anche vicesindaco metropolitano. Cambia, su indicazione di Pisapia, pure il presidente del Parco Sud: arriva Michela Palestra, sindaco di Arese eletta in una lista civica che fa riferimento a Umberto Ambrosoli.

Adesso il Parco Sud ha detto la sua: il progetto di Squinzi è bocciato, Mapei non potrà portare il suo quartier generale a Robbiano di Mediglia.

Meno male, 13 ettari di verde salvati da una colata di cemento.
Oltrettutto inutile, perché in comune di Peschiera Borromeo, c'è un'area industriale dismessa che potrebbe venir recuperata ed usata da Mapei in quanto è vicinissima. Giorgio Squinzi permettendo.


venerdì 24 luglio 2015

Cane eroe dell'anno

Tara, pur essendo una gatta, ha vinto il premio di Los Angeles per il cane eroe dell’anno.
La motivazione: ha salvato il suo padroncino autistico di sei anni dall’aggressione di un cane.
Per il bambino, che dopo l’incidente è uscito dall’ospedale con otto punti, il gatto è ormai il suo «angelo» custode.
Qui sotto, Tara in azione:

giovedì 23 luglio 2015

un altro "bel" risultato

Fisco, il direttore Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi: trasmessi alle Entrate 16 milioni di 730, 14,4 milioni di modelli sono stati inviati dai Caf e 1,4 'fai da te'.
Nonostante gli aumenti dei prezzi dei Caf:
Costo 2014 Costo 2015
Modello 730 singolo 30-40 euro 55-60 euro
Modello 730 congiunto 60-70 euro 100-110 euro
Acquisizione 730
correttamente compilato
Gratuito 0-25 euro
(Fonte: PMI)

il 90% degli Italiani ha preferito non usare il modulo già pronto predisposto dall'Agenzia delle Entrate.
Sempre la Orlandi, sostiene che il 730 pre-compilato è un grande successo.
A me sembra un grandissimo flop, dato che solo il 10% l'ha usato.
Ma io, al contrario di lei, non sono amica di Renzi.

mercoledì 22 luglio 2015

L'occhio del padrone...

Ho una farmacia a 200 metri da casa.
Non ci vado perché:
1) quando sei davanti al banco il/la farmacista manco saluta e ti guarda come se fosse infastidito/a dalla tua presenza
2) sono lentissimi
3) c'è sempre una coda pazzesca.

Ho una farmacia (comunale) a 400 metri da casa.
Non ci vado perché:
1) i farmacisti ti lasciano lì ad aspettare mentre cazzeggiano fra di loro, fanno telefonate personali, smanettano con il cellulare, bevono il caffè, leggono il giornale
2) c'è sempre una coda pazzesca.

Vado in una farmacia che dista 1,6 km dal lavoro e 3,0 km da casa.
Raramente trovo code perché sono molto efficienti. Nonché professionali, esperti, gentilissimi, simpatici e assai disponibili.
L'ultimo esempio di come lavorano bene si evince da questo scambio di e-mail:

From: dalle8alle5
To: farmaciaxxx@libero.it
Sent: Tuesday, July 21, 2015 10:05 AM
Subject:: Se possibile, una cortesia
Buongiorno.
Venerdì dovrei venire a ritirare i farmaci prescritti, come al solito, dal mio medico.
Tra questi c'è l'xxxxxx, 2 confezioni (42cpr, 100mg).
Ne prendo mezza compressa al giorno e di quello che mi date usualmente, marca DOC Generici, devo tagliare la pastiglia con il coltello, col risultato che spesso non si rompe a metà esatta o si sbriciola proprio.
Chiedo se, per favore, mi potreste dare il generico di marca Almus in quanto le compresse di Almus si possono dividere in maniera precisa, anche solo con le dita.
Grazie mille.
Cordiali saluti.
dalle8alle5

From: farmaciaxxx@libero.it
To: dalle8alle5
Sent: Tuesday, July 21, 2015   3:41 PM
Subject: R: Se possibile, una cortesia
Ordine eseguito.
Buon pomeriggio.
Alessandra

Alessandra è la titolare, sempre presente e coadiuvata da altri due farmacisti, suoi dipendenti.
Nelle altre farmacie, invece, il titolare non c'è, ci sono solo dipendenti. E si vede.

martedì 21 luglio 2015

Povera Italia

La Corte di giustizia Ue ha condannato oggi [16.07.15] l'Italia al pagamento di una multa di 20 milioni di euro per il mancato adeguamento alle regole Ue del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti in Campania. La multa sara' inoltre maggiorata di 120.000 euro per ogni giorno di mancata applicazione delle regole Ue dal giorno della sentenza.

Ma quale riduzione di tasse - le balle di Renzi smentite dagli atti ufficiali di palazzo Chigi - col documento di economia e finanza già approvato dal governo è stata decisa una stangata da 100 miliardi per i prossimi 5 anni.

Agenzia delle Entrate, paralisi sui controlli. Rischio buco da 5 miliardi dopo il verdetto della Corte Costituzionale che ha fatto decadere 800 dirigenti dell’amministrazione fiscale.

Il garante dei contribuenti? In Lombardia è contro i loro interessi.
L’ex assessore diventa difensore regionale, vuole cumulare il vitalizio e lo stipendio (in totale 140mila euro annui). Fa ricorso ai giudici e perde.

Dulcis in fundo: secondo il ‘World Economic Forum’, l’Italia è il secondo "peggior" paese al mondo in quanto a efficienza. Dopo di noi l’Argentina e non c’è nemmeno l’ombra di un altro paese europeo fra i peggiori e ultimi dieci.

lunedì 20 luglio 2015

I'am anomymous

Aperta parentesi:  non ho niente da nascondere, però non voglio che qualcuno veda i cacchi miei, foss'anche la foto della nipote Piccolina che si ficca il dito nel naso o la e-mail dove racconto alla mia amica Cucciola la felice crescita dell'erba cipollina.
Torta finita, difendo ferocemente la mia privacy e l'ho già detto.
Compreso quel che faccio, cerco, dico in Rete.
Chiusa parentesi.

Conoscevo Tor, per sentito dire, da anni. Solo che all'inizio non era semplice da usare, andava configurato con azzi e mazzi vari da impostare. E, essendo pigra, non c'avevo voglia di smanettare.
Adesso ho scoperto che c'è Tor Browser, basato su Firefox.
Semplicissimo, consente di navigare anonimi, funziona così:

cioè facendo "rimbalzare" la connessione originaria sino ad arrivare a destinazione.
Lo sto usando da un paio di giorni, unico inconveniente: su certe pagine (p.es. wiki, alcuni forum e chat) non si può scrivere perché ci sono stati i soliti pirla che ne hanno approfittato per insultare, minacciare e vandalizzare pagine, così i gestori dei siti hanno implementato un blocco automatico di scrittura per il traffico proveniente da Tor browser.
Ah, a volte Google (e immagino Yahoo e similari) spara un captcha di verifica prima di dare i risultati di una ricerca perché, dice lui, "c'è tanto traffico dal tuo numero IP". E loggandosi su certi siti (blogger, per dirne uno) chiede se tu sei tu, perché gli risulta che stai scrivendo da un Paese diverso dal tuo solito (il che fa capire quanto si è controllati, anche sulle cazzate; per la tua sicurezza, dicono loro).


venerdì 17 luglio 2015

Matylda

Matylda, una mucca polacca, è fuggita nel 2013.
Per due anni è vissuta in un bosco.
Leszek, il proprietario, le ha tentate tutte per acchiapparla.
Alla fine l'ha presa per la gola: sale, cavoli e mele l'hanno convinta a seguirlo ed è tornata alla sua stalla.

Matylda (forse)

giovedì 16 luglio 2015

Ma che bravi!

Amadori: indagati due dipendenti e sei veterinari dell’AUSL di Cesena. I Nas rilevano irregolarità su analisi e controlli per avicoli contaminati da salmonella.
[...]
I reati contestati ai sei veterinari pubblici sono: falso ideologico in atti pubblici, abuso d’ufficio, omissioni in atti d’ufficio e omessa comunicazione all’Autorità giudiziaria di fatti costituenti reato. Mentre i dipendenti di Amadori sono accusati di concorso per i primi due illeciti.

Tradotto: coloro i quali dovevano vigilare sulla salute pubblica, non l'hanno, coscientemente, fatto.
Il perché è facilmente immaginabile.

Ha un bel dichiarare Amadori, sul proprio sito: "Abbiamo oggi un sogno condiviso attraverso cui esprimiamo i valori e che ci stimola a dare l’esempio: essere un’azienda leader nell’alimentazione di qualità, con una forte vocazione alla relazione con le persone
di cui diventiamo partner attivi nell’interpretazione e anticipazione dei bisogni.
Questa vocazione, forte del sapere costruito nel tempo e della fiducia nelle persone, ci rende dinamici, orientati all’innovazione di prodotti e processi e portatori di un’ “ecologia dei comportamenti”, intesa come responsabilità, rispetto, cura, verso tutti gli interlocutori: le persone che usano i nostri prodotti, gli azionisti, i collaboratori, i fornitori, la collettività.", io mai più comprerò un prodotto Amadori.

mercoledì 15 luglio 2015

Spesa inutile

Ricevere gli elenchi telefonici di Telecom ha un costo: 1,17 € (IVA inclusa), all'anno.
Considerando che l'elenco di Milano e Provincia, le cosiddette "Pagine Bianche", ormai è fatto di un solo volume (e pure "magro") rispetto ai due di qualche anno fa, si capisce bene che un sacco di gente non ha più la linea fissa, ma solo il cellulare.
In aggiunta, quei pochi che risultano ancora in elenco si possono trovare cercando in Rete.

Onde per cui, non appena ho scoperto che potevo fare a meno di pagare/avere l'elenco telefonico, ho mandato un fax al numero verde 800 000 187 di Telecom, dicendogli che rinuncio al servizio di consegna degli elenchi telefonici.
Così, in futuro, non tirerò fuori 1,17 € per niente.
Si può fare anche tramite il 187.


martedì 14 luglio 2015

Caro Leader...

Sulla nuova Unità, il sabato, c'è una rubrica intitolata "Caro segretario".
In teoria, la gggente scrive a Matteo Renzi.
Lui risponde.

Rita: «Pentito dell'appoggio a Marchionne?».
Matteo: «Io no. Tu?».

Tina: «Ricostruiamo il Pd».
Matteo: «Pronto! Ci dai una mano?».

Giovanna: «Hai detto che sei più preoccupato del terrorismo che della Grecia. Non ti sembra di aver esagerato?».
Matteo: «No».

Paolo: «E smettila di parlare di gufi. E poi sempre con questi toni trionfalistici da sbandierare. Stai esagerando».
Matteo: «La produzione industriale sale, la disoccupazione scende. Tutto il resto è noia».

E poi: lo gnocco fritto si può mangiare. «Tanto non sono nemmeno ingrassato». La Fiorentina? «Ho fiducia». Veltroni? «Si legge sempre volentieri». I talk show? «Riesco a non vederli» L’Expo? «È un grande evento. Viva l’Italia». Velocità o qualità? «Discutere va bene. Ma alla fine bisogna decidere».

Novello Donna Letizia, Renzi dispensa perle di saggezza (?) a piene mani.
Così, d'emblée, vien da chiedersi chi, del suo staff, si è inventato le "importanti" domande a cui ha risposto.


lunedì 13 luglio 2015

Il gatto greco

Il perché è presto detto: sta appollaiato sopra un bancomat e impedisce di prelevare:

venerdì 10 luglio 2015

Corriere SDA, che la peste ti colga

Questo è il tracking SDA di un bustone, a me destinato.


1) ufficio postale di che?! l'indirizzo di consegna era quello della ditta dove lavoro
2) non ti sei mai presentato, ecco la verità! e sul tuo sito era impossibile svincolare on-line per nuova consegna
3) che c'entra adesso il centro postale?
4) tu menti sapendo di mentire! il mittente, che io ho contattato per dirgli del casino in corso, si è sentito dire proprio da te, SDA, che il bustone gli stava già tornando indietro
5) ancora più bugiardo! l'ufficio postale, alla data del 01.07.2015, non aveva ricevuto un alcunché, ci ho perso mezz'ora e ho dovuto sorbirmi una conferenza tra 5 impiegate postali per sentirmi dire, alla fine, che a loro non risultava niente a mio nome
6) a conferma di quanto al punto 5).

Non ho deciso io di usare SDA: l'ha scelto, e pagato, il mittente.
In ogni caso, mai più mi farò spedire qualcosa tramite SDA, facente parte del gruppo Poste Italiane.

giovedì 9 luglio 2015

Un amore mai morto

Un uomo, una donna.
Entrambi artisti, che per dodici anni, dal 1976 al 1988, si sono amati appassionatamente.
Poi la storia finisce e si lasciano con una performance impegnativa: novanta giorni di camminata, partendo da lati opposti, per dirsi addio sulla grande muraglia cinese.
Da quel giorno non si rivedranno più.
Nel 2010 la donna è al Moma di New York, impegnata nella mostra “The artist is present” dove è restata per tre mesi, impassibile, seduta su una sedia mentre a turno i visitatori potevano accomodarsi su una sedia di fronte a lei, per guardarsi negli occhi, in silenzio.
Dopo ogni visitatore la donna chiudeva gli occhi per "prepararsi" alla persona successiva.
All'improvviso si è trovata di fronte l'uomo che ha amato.
Lei si chiama Marina Abramovic, lui Ulay.
Questo il video del loro incontro, dopo 22 anni.

“[..] ci sono persone, così rare che le dita di una mano sono troppe per contarle, che hanno con noi delle affinità così intense, profonde ed al dì lá della nostra fallace e limitata comprensione umana che sempre hanno accesso al nostro cuore [..]“
Umberto Dattola

mercoledì 8 luglio 2015

Chi di spada ferisce...

Hacking Team ha venduto software di sorveglianza (per la precisione: malware che si installava ad insaputa degli utenti sui loro computer e cellulari) a cani e porci, compresi governi per niente democratici.
Dubito che ne venderanno ancora perché sono stati hackerati a loro volta e girano in Rete circa 400 Gb di dati "succhiati" dai loro server.
In quei dati c'è di tutto: elenco dei clienti e fatturati, sorgente dei software (da cui si evince che Hacking Team aveva una backdoor, cioè modo di accedere ad insaputa di chi aveva comprato il programma), schermate dei pc dei due sysadmin (con in bella vista il solitario e l'elenco dei file in scarico da Emule), liste di user e password in chiaro (robe tipo: admin passw0rd, che anche un bambino saprebbe indovinare).
E fin qui, l'unica cosa che ne risulta è l'incompetenza di chi gestiva la sicurezza dei server.

Quello che mi ha, invece, spaventato, è che, dal sorgente del software, risulta anche la possibilità di "piazzare" file pedopornografici nei dispositivi dei sorvegliati.
Pare che sia solo una demo, un file dimostrativo per i test di funzionalità del malware.
Ma, dico io, se tu fai una demo è perché hai qualcosa che vuoi mostrare a potenziali clienti, con lo scopo di vendergliela.
Se puoi piazzare di nascosto foto o video, puoi piazzare qualunque cosa.
Ne consegue che, in teoria, un governo può accusare, e incarcerare, chiunque con prove create ad arte.

Quindi, la difesa della sicurezza con cui è stata sinora glorificata/giustificata la sorveglianza di massa assume tutt'altro aspetto e cioè quello che a me è sempre sembrata: un modo per sapere i cacchi altrui e, nel caso, combinare le cose per far subire a chi ti pare, legalmente, qualunque roba tu voglia.




martedì 7 luglio 2015

Grecia, la storia del debito

Nel 1981 quando la Grecia entrò nell’UE, aveva un surplus di bilancio, esisteva l’industria manifatturiera, possedeva una grossa industria navale, il settore minerario contribuiva per il 5 per cento al Pil e naturalmente esistevano una fiorente agricoltura e un discreto turismo, [...] aveva un modesto debito pubblico, pari al 28 per cento del Pil, poi questo è cresciuto a dismisura.
Man mano che l’importazione dalle economie forti del Nord metteva fuori gioco la produzione nazionale, lo Stato ne assorbiva i disoccupati tanto da diventare in un paio di decenni il più grosso datore di lavoro del Paese.
[...] L’indebitamento diventava uno strumento per ottenere consensi: se mi voti ti garantisco un impiego pubblico, questa la logica dei politici.
I greci hanno dunque sbagliato ma anche l’Unione Europa ha commesso gravi errori. Invece di promuovere l’impresa privata e il libero mercato e di incentivare la produzione, come volevano i padri fondatori, l’Europa ha ottenuto in Grecia esattamente il contrario. Si è fatta promotrice di una concorrenza sleale e, allo stesso tempo, ha messo in mano ai politici greci uno strumento potente per corrompere l’elettorato; un processo, questo, che a lungo andare ha impoverito l’economia nazionale.
[...] La crisi del debito sovrano greco scoppia nel 2010: alla Grecia mancano i soldi per pagare gli interessi su un debito ormai superiori ad una volta e mezza il Pil.
I debiti sono verso grandi banche francesi e tedesche.
[...] Mandare in bancarotta la Grecia significa far saltare quelle banche.
[...] Soluzione del problema: concedere alla Grecia piani di salvataggio finanziario ed usare questi soldi per ripagare il debito delle banche e sostituirlo con il debito nei confronti delle istituzioni preposte al salvataggio, la Troika [cioè] far ripagare il debito greco agli Stati membri dell’Unione.
[...] Ma ciò che forse dovremmo domandarci noi cittadini di Eurolandia è se forse un referendum vero doveva essere un altro nel 2011. Forse era giusto chiedere a noi contribuenti se volevamo pagare di tasca nostra, con le nostre tasse, il debito accumulato dalle banche europee a seguito di una politica scellerata perseguita da loro e dalla classe politica. Certo l’alterativa era la bancarotta del sistema bancario più grande al mondo (40 per cento del sistema bancario mondiale), ma almeno avremmo saputo cosa facevamo e di chi era la responsabilità di questa catastrofe.

Indicendo il referendum, Tsipras ha sparigliato e il "no" greco che ne è sortito impedirà alla sciura Merkel (e ai suoi amici banchieri) di continuare a nascondersi dietro un dito.
Adesso saranno costretti a metterci la faccia e non solo, sia che salvino la Grecia, sia che la affossino (cosa di cui dubito assai visto che la Bundesbank ha già avvertito la Merkel: con Grexit buco nei conti tedeschi, superiore ai 14,4 miliardi di euro già messi da parte).


lunedì 6 luglio 2015

Resoconto

Quando è "partito" Internet, qui in azienda mi hanno chiesto di fare un contratto con un provider.
Considerando che il nostro uso è sempre stato quasi unicamente per la posta, all'epoca avevo scelto Telecom, la tariffa flat minima, quella da 19 e rotti euro al mese.
Perché Telecom?
Perché i cavi sono di Telecom e finiscono in una centrale Telecom, se c'è un guasto il problema è di Telecom e se lo deve smazzare lei. Alla svelta.
Qualche anno dopo è arrivato figliodelcapo.
Che è inorridito quando ha scoperto che avevamo Telecom da 19 e rotti euro al mese e mi ha fatto un pippone sul fatto che era troppo "poco potente" per una società.
Ho replicato che ci aveva sempre servito egregiamente ma lui non ha sentito ragioni.
Visto che a casa sua aveva Fastweb, l'ha contattata per fare un contratto omnicompresivo: telefoni e Internet anche da noi.
Tralascio i problemi, tutt'ora in essere, con i telefoni.
Il fatto (grave) è che qui non abbiamo la fibra, quindi Fastweb ci ha dato la connessione usando fisicamente i cavi di Telecom.
Che Fastweb potesse fare ciò, a figliodelcapo non è neanche passato per l'anticamera del cervello, lui a casa aveva la fibra, quindi ciò valeva per tutto il resto del mondo, ovviamente.
L'ha scoperto mesi dopo aver fatto il contratto, quando si è accorto che in ufficio andava meno veloce che a casa e mi ha chiesto se ne sapevo qualcosa.
È che Fastweb non ha la fibra in zona, pertanto ci hanno dato un cavo Telecom vecchia maniera, ho risposto.
Sorpresa e incredulità sono comparsi sulla sua faccia, seguiti da orrore e raccapriccio quando ha compreso che così stavano davvero le cose.
Con l'occasione, gli ho fatto presente che, in caso di guasti da riparare in centrale Telecom l'avremmo pagata cara: prima ci sarebbe stato il palleggio tra Fastweb e Telecom (problema vostro, dice la prima; no, problema vostro, dice la seconda); una volta stabilita la colpa di Telecom mica un tecnico Fastweb può entrare nella centrale Telecom, pertanto è Telecom che deve lavorare per risolvere il problema.
Quando? Il buon senso dice: dopo che ha servito i propri clienti che, se c'è un guasto in centrale, saranno parecchi.
Quindi, quelli con un altro provider finiscono in fondo alla lista.
Nel sentire ciò, figliodelcapo mi ha guardato come se fossi scema, ha scosso la testa e se n'è andato.

Ecco il motivo per cui siamo rimasti senza Internet quasi 2 giorni.
E l'abbiamo riavuto perché io mi sono incazzata come una jena e ho mandato, ignorando le proteste di figliodelcapo, un fax minatorio, con richiesta danni, a Fastweb. Due ore dopo che l'hanno ricevuto, tutto funzionava alla perfezione.
Salvo che subito dopo figliodelcapo ha messo le mani nell'armadio del firewall e del router, ha scavato  qui e là, ha staccato/attaccato cavi a manetta e, di nuovo, siamo rimasti senza Internet.
Senza nessuna colpa di Fastweb, stavolta.
Nei due giorni successivi figliodelcapo ha smanassato nell'armadio da mane a sera, col risultato che Internet andava per 30 secondi dopodiché saltava e mancava per ore ed ore.
Intanto ogni tre minuti uno di noi andava da lui e gli chiedeva: allora? quando potremo avere la posta? quando potremo collegarci alle banche? quando potremo scaricare i dati dall'Agenzia delle Dogane? quando potremo usare Google Maps per fare i giri dei camion? quando potremo etc.etc..
Fosse stato per figliodelcapo, avrebbe continuato a far tentativi sino al giorno del giudizio pur di non ammettere di non saperne abbastanza per risolvere il guaio.
Solo che noi, furbissimi!, ogni tre minuti andavamo anche dal capo e gli facevamo le stesse domande.
Il pressing (sul capo) ha funzionato.
Venerdì, ore 08:00, è arrivato un tecnico esperto.
Che ci ha messo un sacco di tempo a risolvere perché prima ha dovuto capire cosa accidenti aveva fatto figliodelcapo.
Però, alla fine, ha risolto.
E abbiamo riavuto Internet.
 

mercoledì 1 luglio 2015

Comunicazione di servizio

Sto scrivendo, abusivamente, da uno smartphone aziendale.
In ufficio siamo senza Internet da ieri mattina, il provider ha un serio guasto.
Onde per cui, il blog riprenderà quando potrò.