giovedì 30 agosto 2012

Cornuti e mazziati

A luglio viene dichiarato il fallimento del Comune Alessandria, c'è un buco di 19,4 milioni di euro.

Il dissesto è stato imputato a Piercarlo Fabbio (Pdl), ex sindaco rinviato a giudizio con l’accusa di aver “truccato” il bilancio consuntivo 2010 per rispettare il patto di stabilità. Con lui dovranno rispondere di falso in bilancio, abuso d’ufficio e truffa ai danni dello Stato anche l’ex assessore Luciano Vandone e l’ex ragioniere capo, Carlo Alberto Ravazzano.
Quasi un anno prima, Pier Carlo Fabbio dichiarava: “Al lavoro per una città leader”.
Meno male, chissà se no.

Adesso, che non ci sono più nemmeno i soldi per pagare i dipendenti, si fa avanti una banca con la seguente proposta: pagamento degli stipendi per conto del Comune, se poi il Comune non rimborsa i quattrini alla banca, saranno a dipendenti a farlo, cioè i dipendenti stessi dovranno restituire, con gli interessi, gli stipendi percepiti.

Per fortuna nonno Mario ha detto di vedere la luce in fondo al tunnel. 





martedì 28 agosto 2012

Ratzinger: un'altra topica

Scrive Dagospia:
«Coprì i preti pedofili, mandarlo a Gerusalemme è uno schiaffo». Proteste pubbliche in Israele e possibili passi diplomatici per «una nomina vergognosa che ci umilia e imbarazza». Nello stato ebraico fa discutere l'arrivo come rappresentante vaticano in Terra Santa dell'arcivescovo veneto Giuseppe Lazzarotto, ex nunzio apostolico in Irlanda durante la bufera-pedofilia.
[...]
Monsignor Lazzarotto, sintetizza il quotidiano «Yedioth Ahronoth», «è stato accusato a Dublino d'aver fatto tutto ciò che era in suo potere per proteggere i preti pedofili e di non aver cooperato con la commissione governativa Murphy pur di mantenere la segretezza, proteggere la reputazione della Chiesa e preservarne il patrimonio».


Niente, in Vaticano continuano a ignorare che i tempi sono, e da parecchio, cambiati: credono di avere ancora il potere assoluto di quando Berta filava.



lunedì 27 agosto 2012

Le armi della persuasione

Robert Cialdini è uno psicologo americano che ha lavorato sul campo. Cioè non si è limitato a stare seduto alla scrivania con in mano un libro o un bloc notes, ma si è fatto assumere come venditore, commesso e piazzista allo scopo di imparare come si fa convincere la gente a dire sì; si è anche appostato in luoghi affollati per capire come funziona il meccanismo dell'elemosina.
Da queste e altre esperienze, anche non sue, ha tratto un saggio, intitolato "Le armi della persuasione. Come e perché si finisce col dire di sì", dove spiega i principali meccanismi mentali che vengono messi in moto:
1) Impegno e coerenza: L'impulso ad essere/sembrare coerenti (anche con le proprie asserzioni o posizioni precedentemente espresse) rappresenta un'arma potente di influenza sociale.
2) Reciprocità: In genere l’uomo sente il bisogno di contraccambiare favori veri, o presunti tali. [...] Questa regola ha per Cialdini le seguenti caratteristiche:
- È "soverchiante": è molto potente nello stimolare l'acquiscenza altrui.
- Impone "debiti" che nessuno ha sollecitato: in quanto può far sentire in debito per favori che non sono stati richiesti
- Può mettere in atto scambi non equi.
3) Riprova sociale: Le persone, in media, tendono a ritenere maggiormente validi i comportamenti o e le scelte che vengono effettuati da un elevato numero di persone.
4) Autorità: Le asserzioni sostenute da un riferimento ad una figura di rilievo, reale o presunto, o presentate come se fossero derivate da tale figura/istituzione, accrescono la loro valenza persuasoria.
5) Simpatia: Attraverso la costruzione di un legame di simpatia e "similitudine", reale o presunto, tra persuasore e persuaso, è più facile ottenere esiti di modifica degli atteggiamenti.
6) Scarsità:
se qualcosa sembra limitata o prossima a mancare, tutti la vogliono.
Di lettura godibilissima, ricco di esempi divertenti (e inquietanti).
Download qui.

Quello che più mi ha colpito è stato il meccanismo dell'obbedienza all'autorità, ben illustrato dall'esperimento di Milgram che consisteva nello studiare il comportamento di soggetti a cui un'autorità (nel caso specifico uno scienziato) ordina di eseguire delle azioni che confliggono con i valori etici e morali dei soggetti stessi.
In sintesi, c'erano due gruppi: insegnante e allievo.
Se l'allievo sbagliava le risposte, l'insegnante doveva infliggergli come punizione delle scosse elettriche, sempre più intense, mentre lo scienziato lo spronava a farlo. L'allievo, ad ogni nuova scossa,  aumentava le urla e i lamenti.
Quando l'insegnante non poteva né ascoltare né vedere l'allievo, il 62,5% degli insegnanti continuò a infliggere le scosse, sino ad arrivare alla più alta.
Quando l'insegnante poteva ascoltare ma non vedere l'allievo, il 60% degli insegnanti continuò a infliggere le scosse, sino ad arrivare alla più alta.
Quando l'insegnante poteva ascoltare e vedere l'allievo, il 40% degli insegnanti continuò a infliggere le scosse, sino ad arrivare alla più alta.
(In tutti i casi, all'insaputa dell'insegnante, l'allievo era un attore che simulava di ricevere scosse.)

Gli insegnanti non si sentivano responsabili, obbedivano agli ordini.