venerdì 31 gennaio 2014

Ciao, ciao Fiat

La Fiat cambia nome e logo, sede legale (in Olanda) e fiscale (in Inghilterra).

Il nuovo nome, letto in italiano, non è felicissimo: FCA.
E infatti già girano in Rete loghi modificati, il primo l'ho visto ieri sul blog di Giulio GMDB©, e dice tutto.
L'acronimo FCA,  spiega una nota stampa (ex)Fiat, è "Facile da comprendere, pronunciare e ricordare è un nome adatto all’internazionalità del mercato contemporaneo [...] nel marchio le tre lettere vivono all’interno di una raffigurazione geometrica ispirata alle forme essenziali della progettazione automobilistica, [...] la F, generata dal quadrato simbolo di concretezza e solidità; la C, che nasce dal cerchio, archetipo della ruota e rappresentazione del movimento, dell’armonia e della continuità; e infine la A, derivata dal triangolo che indica energia e perenne tensione evolutiva”.

Cosa cazzpita significhi lo sanno solo gli Dèi, e forse manco loro.

Marchionne s'è scordato, o non lo sa, che coi nomi la Fiat negli anni passati ha già fatto delle topiche: negli Usa era voce comune che il nome della società fosse l'acronimo di 'Fix it again, Tony' (aggiustala ancora, Tony - dove Tony era il nostro Peppino 'o meccanico).
Poi la terribile gaffe della Ritmo nei paesi di lingua inglese, dove han dovuto cambiarle nome perché 'ritmo' in English colloquiale vuol dire ciclo mestruale.
Last but not least: la Duna, nomen omen, instabile come una collina di sabbia e conosciuta come l'unica vettura autocappottante, cioè che si ribalta da sola.


giovedì 30 gennaio 2014

Strano ma vero (forse)


Maria Antonietta non ha mai detto: “Che mangino brioches!”, la citazione viene da Confessioni di Rousseau, attribuita ad una generica “principessa”.

"Non ho nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore". Winston Churchill non l'ha mai detto. Probabilmente è una frase parzialmente tratta da un discorso precedente.

Il celebre "Houston, abbiamo un problema" non è corretto. La frase originale era un po' più lunga, ma questa versione è stata resa celebre dal film del 1995.

"La morte di un uomo è una tragedia, la morte di milioni di persone è una statistica". Stalin non l'ha mai detto.

"Prima ti ignorano. Poi ridono di te. Poi ti attaccano. Allora si vince." Probabilmente è una frase di un sindacalista americano attribuita senza ragione a Mahatma Gandhi.

La famosissima "Tu quoque, Brute, fili mi!" è di Shakespeare, ma non del "vero" Cesare.

(Fonte: Giornalettismo)

mercoledì 29 gennaio 2014

Sogni

Si chiama Aurora la nuova tecnologia prodotta da IWinks - società con base a San Diego – che promette di farti sognare ciò che vuoi durante la notte. Presentato al CES 2014 a Las Vegas, il dispositivo è apparentemente molto elementare ma ha funzionalità al limite del fantascientifico. Si presenta come una semplice fascia da indossare durante la notte e collegata ad un dispositivo. Quest’ultimo  è capace di monitorare il sonno nelle sue fasi e di riconoscere il momento in cui il dormiente si trova in quella REM: a questo punto, attraverso particolari segnali forniti da alcuni led ed in combinazione con dei suoni selezionati dall’utente stesso, è possibile alterare la fase del sonno integrando in esso una componente di coscienza, che quindi permette di rendersi conto di stare sognando e di dirigere il sogno a proprio piacimento, come se fosse un film di cui si è il protagonista.
(Fonte: Wired)

Ora, a parte il fatto che dubito assai si possa integrare a comando una componente di coscienza in un sogno, per me c'è il non piccolo dettaglio della fascia collegata ad un dispositivo: stante il mio modo assai movimentato e scomposto di dormire, dopo cinque minuti la suddetta fascia o è per terra - insieme al dispositivo - o mi finisce arrotolata intorno ad un alluce.



martedì 28 gennaio 2014

Prima impressione

Da ieri abbiamo un nuovo assunto, in sostituzione del tizio che è andato in pensione.
Ha 28 anni e:
1) è la sua mamma che gli ha trovato il posto, dopo due anni che glielo cerca
2) prima di venire qui stava in una cooperativa che lavora per la ditta dove il suo papà è dipendente (quasi dirigente, per la precisione).
3) dalle poche parole scambiate con lui durante la pausa pranzo, risulta bravissimo a criticare tutto e tutti, compresa l'azienda dove ha appena preso servizio.

Come dice il proverbio, non c'è una seconda volta per fare una buona prima impressione.
Staremo a vedere.

lunedì 27 gennaio 2014

Cambio pc

Dopo oltre dieci anni, senza mai un problema sino a poche settimane fa, a brevissimo il mio pc dell'ufficio verrà sottoposto ad eutanasia.
Sono due anni che me la menano che "è vecchio", "devi cambiarlo", "c'ha dentro i criceti che non pedalano più", ma io l'ho strenuamente difeso sino all'ultimo.
Solo che alla fine stava proprio tirando gli ultimi: aprire un file di Word, Excel e persino il blocco note era diventata un'impresa, per non parlare di due browser in contemporanea.
Così ho ceduto e me ne hanno preso uno "nuovo" (ovvio che se fossi stata io a chiedere di cambiarlo avrei dovuto aspettare minimo vent'anni).
Ho scritto nuovo con le virgolette in quanto trattasi di un ex demo, ricondizionato e con garanzia.
Stante un tot di esperienze con Win 7 e Win 8, l'unica conditio sine qua non che avevo posto era che avesse su (ancora) Xp.
Sì, sì, stai tranquilla, mi han detto.
Certo, son tranquillissima, ho mentito io.
E infatti mi arriverà Win 7 (downgrade Xp).
Di come fare il downgrade ho la certezza che chi di dovere non lo sappia, e quindi procederà per tentativi.
Al secondo, max terzo, mollerà e mi dirà: cerco info e riprovo domani, e non lo rivedrò mai più.
Scartabellando nel Web ho scoperto un accrocchio Micro$oft, stranamente gratuito, che consente di installare su Win 7 una macchina virtuale con Xp.
Qualcuno ne sa qualcosa? L'ha provato?
Ogni suggerimento è benvenuto e assai gradito, grazie.

P.S. se sparisco per un po' non consideratemi morta: sarà solo qualche problema teNnico col pc "nuovo"
















Edit del 28.01.2014: ho avuto una tremenda botta di chiulo, il pc è arrivato con su Xp aggiornabile a Win 7, cioè il contrario di quanto doveva essere, quindi son salva!!! Sto ancora danzando di gioia, anche se causo vibrazioni su tutto il piano a causa del mio peso

venerdì 24 gennaio 2014

giovedì 23 gennaio 2014

Matteo Renzi, il decalogo

I dieci comandamenti di Renzi
Raccolti da Carlo Freccero ascoltando Renzi e i renziani.
  1. FARE
  2. Spazzare via l'ideologia: fare non è di destra, né di sinistra.
  3. Alternanza secca su base maggioritaria: non si accettano critiche dai partiti minori.
  4. Il leader non è un politico, ma un sindaco, un amministratore, operatore sul territorio che risolve problemi pratici/concreti.
  5. L'apparato della politica (il Parlamento come sede di discussione) è inutile, parassitario, costoso.
  6. Al di fuori della persona del leader, investita dalla legittimazione popolare, la politica va rottamata.
  7. Il meccanismo è un inutile ingombro all'attività del leader.
  8. Il leader non si appoggia alla politica, ma agli imprenditori di buona volontà che, dando lustro al Paese, dimostrano di essere operativi.
  9.  Il nuovo è meglio del vecchio.
  10. Tutto quello che si oppone a me, va rottamato.
Aggiungi didascalia

mercoledì 22 gennaio 2014

Social eating

Tramite Gnammo è possibile invitare a casa propria dei perfetti sconosciuti e dargli da mangiare (a pagamento) quel che si è cucinato.
In due anni, sono stati organizzati oltre 800 di questi "eventi".

A me 'sta cosa sembra follia allo stato puro: come cazzpita fai a sapere che non ti stai tirando in casa qualcuno che prende nota di quel che c'è da rubare e poi lo dice ad un amico ladro?
O, peggio, uno o più  fuori di testa.

Mah.

martedì 21 gennaio 2014

Disoccupazione

3,3 milioni di italiani disoccupati sarebbero disponibili a lavorare ma non si iscrivono a nessuna lista e di fatto non cercano alcun posto di lavoro.
Ciò corrisponde al 13,1% della forza lavoro (in Europa, la percentuale è il 4,1%).
Oltre due su tre vivono al Sud.

Peccato non sapere l'età media di questi 3,3 milioni.
Se fossero tutti molto giovani si potrebbe pensare che li mantengano i genitori.
A me sembra più probabile una spiegazione diversa: moltissimi lavorano in nero.




lunedì 20 gennaio 2014

TurboRenzi

da Il Fatto Quotidiano (click per ingrandire)

venerdì 17 gennaio 2014

Sondaggio sul web

Stephen McLaughlin, canadese di Kelowna (Canada) ha messo on-line un sito per far decidere ai navigatori del Web, tramite sondaggio, il nome della figlia in arrivo.
Tuttavia, specifica il futuro papà, non saranno ammessi nomi bislacchi e senza senso e la decisione finale spetterà solamente a lui e a sua moglie.
Meno male, perché in testa alla classifica attualmente c'è Cthulhu ed escludo a priori che una donna, sana di mente, possa sceglierlo per la propria bambina.



giovedì 16 gennaio 2014

Quando due sono pirla

Qui da noi lavorano anche due cooperative.
Qui  da noi c'è, nei cortili, segnalato con cartelli a norma di legge, un impianto di videosorveglianza.
Qui da noi è mancato del materiale.
Qui da noi due dipendenti delle cooperative hanno perso il posto, in quanto immortalati mentre si portavano via la roba nostra.

Mi chiedo come si fa ad essere così pirla da rubare sapendo che ci sono telecamere che registrano.
Mi chiedo inoltre a che livello dev'essere la pirlaggine di chi rischia di perdere il lavoro per trafugare merce per un valore di 2.000 €, da cui ne ricaverà max 500.


mercoledì 15 gennaio 2014

(s)Fascino maschile

Prendendo spunto dal post di Gramellini riguardo a cosa ci trovano le donne in Hollande, dato che, cito Gramellini alla lettera, lui è "un ometto dal viso di meringa occhialuta" con un "irresistibile sguardo da sogliola alla mugnaia", faccio un elenco di mie personali categorie di uomini da evitare:
- pancotto, cioè incolore, insapore  e indistinguibile tra la folla;
- ciciulanespui, cioè un bamboccio sfumato di furbetto;
- ma anche no, cioè che si fa desiderare;
- bello e impossibile, cioè il Ken di Barbie fatto uomo;
- tenebroso, cioè vorrebbe ma non può;
- macho man, cioè catarinfrangente così da risaltare sempre;
- corridore, cioè le donne devono inseguirlo.

martedì 14 gennaio 2014

Meraviglie della Natura

Kawah Lien, un vulcano indonesiano che si trova nella zona orientale di Javan, di giorno emette lava rossa, di notte blu.
Il cambiamento di colore della lava è dovuto alle forti concentrazioni di zolfo fuso.

(dal minuto 1:03)

lunedì 13 gennaio 2014

I conti non tornano

Il presidente del Cic (collegio italiano dei chirurghi) ha scritto al ministro della salute per lamentarsi degli spot tv che invitano a chiedere risarcimenti per la malasanità.
Ha anche chiesto che venga approvata al più presto una legge che regoli il contenzioso medico-legale.
Aggiunge che nel 95% dei casi le richieste di risarcimento si concludono con esito favorevole nei confronti del medico.
Spiega che i medici, spinti sempre più verso una medicina difensiva molto costosa e, da qualche tempo, anche astensiva [...] evitano casi difficili e ad alto rischio che potrebbero sfociare in un contenzioso medico-legale.
E che si è creata una situazione ormai insostenibile per gli alti costi delle polizze assicurative e per la fuga delle società assicurative.

Ora,  se solo il 5% delle volte le assicurazioni devono pagare, come mai le polizze sono diventante  carissime o addirittura non le vogliono più stipulare?


venerdì 10 gennaio 2014

Gatto giapponese capostazione

Tutto parte dalla ristrutturazione di una stazione ferroviaria, che per ragioni di spazio doveva andare ad inglobare anche l’edificio adiacente. Questo edificio però era un rifugio per gatti, uno degli animali domestici più diffusi in Giappone. La donna che gestiva questo rifugio ha dato il suo assenso per la distruzione dell’edificio, a patto però che questi gatti venissero sistemati nella stazione.

Il manager della nuova stazione ha pensato così di nominare uno dei gatti, di nome Tama, capostazione, poiché pensava avrebbe portato fortuna e popolarità alla nuova struttura. L’intuizione di questo manager non è stata per nulla sbagliata, dato che Tama è diventata in pochissimo tempo una vera e propria star, con comparse in spot pubblicitari e molto altro.

È stato anche disegnato e costruito un treno-gatto in suo onore, che ogni anno attira grandi e piccini incuriositi.
(Fonte: sapendolo.it)


giovedì 9 gennaio 2014

Esperimento in cucina

Avevo voglia di mangiare la pasta pasticciata al forno, però non la solita con prosciutto, uova, mozzarella e piselli.
Quindi mi sono inventata una variante con cose che mi piacciono (e immediatamente disponibili in dispensa): pesce persico, asparagi, besciamella e zafferano.
E' venuta proprio buona.

La ricetta, ingredienti per 2 persone:
100 gr di pasta corta
150 gr di pesce persico (o altro pesce a filetti)
200 gr di asparagi già puliti (io ho usato quelli surgelati)
300 ml di besciamella
1 bustina di zafferano
parmigiano grattugiato a volontà
sale q.b.
olio evo q.b.
Versare gli asparagi in acqua salata (quando bolle) per circa 5 minuti (da quando riprende il bollore). Tirarli fuori con la schiumarola e, nella stessa acqua di cottura, buttare la pasta.
Tagliare il pesce a cubetti (1 - 2 cm) e, con un po' d'olio, farlo rosolare in un tegame (*).
Tagliare gli asparagi a rondelle (sempre 1 - 2 cm, di diametro) e poi aggiungerli al pesce.
Mescolare piano.
Mettere in una ciotola metà della besciamella, aggiungerci un cucchiaio d'acqua bollente e lo zafferano.
Mescolare sin che il colore giallino diventa uniforme.
Spegnere il fornello del pesce+asparagi, unire la besciamella zafferanata, mescolare.
Scolare la pasta (parecchio al dente!), unirla al pesce+asparagi+besciamella zafferanata, insieme a un bel po' di parmigiano.
Mescolare.
Livellare la pasta, ricoprirla con altro parmigiano e la rimanente besciamella.
Infornare, a forno caldo, per circa 15 minuti (qualcosa meno se il forno è ventilato e/o si è già formata la crosta dorata).
 
(*) che poi andrà, alla fine, in forno

PS: sì, sì, lo so,  il formaggio con il pesce non ci va, però qui ci sta benone

mercoledì 8 gennaio 2014

Stamina, per tutto

Con domanda datata 1° luglio 2013. Numero TO2013C002013, al Ministero dello Sviluppo Economico, Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, il marchio Stamina è stato registrato per:
preparati per pulire, cosmetici, lozioni per capelli, dentifrici, prodotti farmaceutici e veterinari, prodotti igienici, alimenti e sostanze dietetiche, articoli di abbigliamento, scarpe, cappelleria, educazione, formazione, divertimento, attività sportive e culturali
Oltretutto «Stamina Fondazione Onlus» non è mai stata effettivamente iscritta nel registro delle onlus, cioè le associazioni di solidarietà sociale senza fini di lucro.

Dopodiché quanto letto sui giornali sul metodo (scientifico e non) non meraviglia.

martedì 7 gennaio 2014

C'erano una volta

Gli storici sostengono che i nostri antenati qui in Europa utilizzassero circa 1200 specie di piante per nutrirsi. Oggi siamo ridotti a qualche decina: anche sui più ricchi cataloghi si trovano tutt'al più una sessantina di specie e varietà di ortaggi e una ventina, al massimo, di varietà di frutta.
Il catalogo francese Vilmorin Andrieaux pubblicato nel 1883 offriva 200 specie di frutti e legumi, all'epoca consumati correntemente.

La colpa è della standardizzazione nella coltivazione dei prodotti, necessaria per la vendita alla grande distribuzione organizzata.
Da qualche tempo è in atto il tentativo di recupero di queste piante "antiche", un esempio è l'Arca dei frutti dimenticati, a Badia Calavena (VR), in località Giri.

Per non parlare delle piante spontanee, ormai praticamente dimenticate perché nessuno le raccoglie in quanto è faticoso e bisogna conoscerle molto bene.

A me piacerebbe tanto assaggiare la pera briaca, o pera cocomerina, che mai ho mangiato e nemmeno visto dal vivo, e anche riprovare il sapore della frittata con gli urtis (cime del luppolo selvatico, raccolte - anche da me, bambina - lungo le siepi e i fossi) che gustavo anni e anni fa.

pera briaca
urtis