venerdì 28 ottobre 2011

Auguri, ma anche no

Ieri pomeriggio sono stata invitata dalla donna in cOrriera a presentarmi nel locale macchinette del caffè, per mangiare la torta e bere lo spumante.
Non ho chiesto il motivo di tanta generosità perché non mi interessava, mi sono limitata a rifiutare garbatamente adducendo pesantezza di stomaco causa lauto pasto di mezzogiorno (in effetti, riso bianco scolato e carote lesse).
Dopo mezz'ora ho scoperto che la donna in cOrriera :
1) ha compiuto gli anni (60), però ieri l'altro;
2) aveva organizzato di andare, sempre ieri l'altro, a festeggiare non qui ma altrove, con degli ex colleghi solo che è saltato tutto causa motivi di lavoro;
3) durante il taglio della torta ha precisato, ammiccando, che "l'ho fatta io con le mie mani, non sono capace solo di lavorare bene in ufficio”;
4) mentre si stappava lo spumante le è suonato il (un) telefono e ha detto "ne ho quattro di cellulari, vediamo qual'è" e poi li estratti tutti dalle tasche mostrandoli orgogliosamente ai presenti.
Dopo aver sentito il punto 3) io non ho resistito e ho interrotto chi mi stava narrando l’episodio, domandando: nessuno le ha chiesto se sa far bene anche i pomp... ehm... soffoconi?
Mi sono beccata un sacco di parolacce più l'ingiunzione a non evocare siffatte immagini, pena  appendimento per i pollici al più alto pennone della nave.
Ho chiesto umilmente, e giustamente, scusa e mi sono dichiarata pentita e che non sarebbe mai più successo. Però incrociando le dita dietro la schiena.
Stamani ho sentito, con le mie orecchie, la donna in cOrriera mormorare suadente a un tizio "non è vero che chi si accontenta gode, bisogna aspirare all'ottimo", e la parola "aspirare" era moooolto sottolineata.
Ora sono indecisa: chiedo indietro le scuse oppure no?

P.S. molti colleghi hanno mangiato la torta e bevuto lo spumante pur sapendo del punto 1) e 2); io piuttosto sarei morta di fame e di sete
ari P.S. faccio il ponte


giovedì 27 ottobre 2011

Un (gran) bel film

Tratto da una storia vera, "Un anno da ricordare" (titolo originale: Secretariat), il film racconta di uno dei più famosi cavalli da corsa americani (Secretariat, appunto) - vorrei tanto che un giorno qualcuno mi spiegasse perché libri e film cambiano titolo ad capocchiam quando vengono tradotti in italiano - e della sua proprietaria, un'apparentemente tranquilla e incolore casalinga americana, madre di quattro figli, che eredita la gestione di una scuderia dal padre.
Questo film in Italia non è uscito nei cinema, ma solo in dvd.
Per tutta la famiglia, bimbi compresi (comunicazione di servizio per la gent.ma ill.ma sig.ra Cucciola: Matilde ne sarà entusiasta, ci sono cavalli dappertutto).
Qui il link per il download.

Troppo bella la vignetta

http://enteroclisma.blogspot.com/2011/10/promesse-da-non-mantenere.html

mercoledì 26 ottobre 2011

Tra i due mali

Sono molto ma molto restia ad assumere farmaci per cui non mi sono mai nemmeno sognata di fare il vaccino contro l'influenza. A chi mi obiettava "ma è importante! se ti becchi l'asiatica o la cinese o la cippalippa che fai?" ho sempre risposto che me ne sarei stata a casa, nel mio lettone, a dormire, bere litri di spremuta d'arancia e mangiare chili di mandarini, per una settimana. O due, se necessario.
Eh, ma perdi un sacco di giorni di lavoro, insistevano.
Ecchissenefrega, era la mia replica, mica faccio il presidente degli USA o c'ho da partire per una missione su Marte, eh!
Ora scopro che c'è un vaccino antinfluenzale adiuvato, cioè con l'aggiunta di squalene.
Che è uno dei principali accusati per l'insorgenza della Sindrome del Golfo.
Gli scienzati dicono che non è vero, assolutissimamente no. Sì, senz'altro, ci credo subito anche considerando le migliaia di cause contro il governo in corso dei veterani americani.
Intanto altri scienziati dicono che la miglior difesa contro l'influenza è quella di assumere, in via preventiva, un po' di vitamina C.
Che è quello che faccio, di mia sponte, da oltre dieci anni tutte le mattine.
Da quando la prendo, e spero non siano le ultime parole famose, non ho più avuto l'influenza.


martedì 25 ottobre 2011

Guerra alla Francia!

Dopo i sorrisini ridacchianti di Sarkozy e della Merkel riguardo il silvio (e l'Italia), dopo la smentita che fossero di scherno, dopo un'incazzatura fantasmagorica del silvio («Nessuno può darci lezioni»), oggi ci sarà un'epocale evento: alle ore 17 in piazza Farnese, davanti all’Ambasciata di Francia, si terrà un “laugh-in”, cioè un sit-in scanzonato di allegra e serissima protesta contro la ridanciana pretesa di scaricare sull’Italia i guai di un governo direttoriale disastroso dell’area euro. Delle prodezze di Nicolas Sarkozy, alias Louis De Funès, parleranno con garbo e fermezza Antonio Martino e Giuliano Ferrara. La manifestazione è promossa dal quotidiano Il Foglio.
E' fatta: l'elefantino, novello Cesare, ha dichiarato il nuovo De Bello Gallico.

Edit del 26.10.11 h 09:45: non è andata benissimo all'elefantino

P.S. a un sondaggio che chiedeva agli Inglesi ”Merkel e Sarkozy hanno sbagliato a ridacchiare dell’Italia?”,  il 20,6% ha risposto “Sì, una reazione più da statista avrebbe aiutato a sanare le divisioni”, e  il 79,4% “No, Berlusconi si è infilato in scandali che hanno reso l’Italia uno zimbello”

P.P.S. il nostro ministro per le politiche comunitarie Bernini, nominata lo scorso 28 luglio, al parlamento europeo sinora l'hanno vista per tre ore

http://www.insertosatirico.com/2011/10/litalia-commissariata-dalla-ue.html

lunedì 24 ottobre 2011

Cozze antidroga

No, il titolo non è sbagliato: non cani, trattasi proprio di cozze (di acqua dolce, di cui non sospettavo neppure l'esistenza) "installate" nel depuratore di Nosedo, Milano, per filtrare le sostanze inquinanti (droghe, composti farmaceutici, metalli pesanti), accumulandoli nei propri tessuti. Al termine del suo ciclo vitale, il bivalve è rimosso e con esso anche il carico inquinante accumulato.

La notizia mi fa sentire in colpa, anche se non c'entro niente; immagino perché faccio parte pure io della specie umana, capace di sfruttare la Natura senza nessuna remora.
Povere cozze.


venerdì 21 ottobre 2011

Do ut des

A Rivalta (TO) un parroco ha bisogno di soldi per "sistemare", dice lui, in sicurezza l'oratorio.
Pensa che ti ripensa, gli viene un'idea geniale: vendere il campo di calcio (9.000 mq), di proprietà della parrocchia.
Piccolo particolare, non di scarsa importanza: il campo risulta a destinazione agricola e così non spunterà un buon prezzo.
Altra brillante idea: chiedere al Comune di cambiare la destinazione in edificabile.
E, spannometricamente, incassare 1.500.000 euro.
Il Comune non è (tanto) d'accordo.
Il parroco si dice amareggiato e, pertanto?, terrà chiuso l'oratorio sino a che il Comune non farà quello che lui ha chiesto.

Chissà perché mi risuonano nella testa le parole "mercanti" e "tempio", eh?
Forse c'era anche "scacciare". Forse.


giovedì 20 ottobre 2011

Piccola soddisfazione

Il 14 marzo 2001 Travaglio presentò a Satyricon il suo (e di Elio Veltri) libro “L’odore dei soldi”, dove si racconta della storia non autorizzata, delle origini delle fortune economiche di Berlusconi, dei segreti meccanismi finanziari che sancirono la nascita della Fininvest, oltre che della presenza ad Arcore del mafioso Vittorio Mangano.
Mediaset si ritenne diffamata e fece causa.
Ora, in appello, il tribunale ha stabilito che Mediaset ha torto e deve pagare le spese processuali, circa 100.000 euro.

mercoledì 19 ottobre 2011

Quiz

Sei una famosa cantante e ti arriva un brano anonimo. Ti piace, lo incidi, lo pubblichi e poi lanci una ricerca tramite il tuo sito e il tuo profilo Facebook per scoprirne l'autore e tributargli i dovuti onori:

a) è tutto vero
b) è una campagna di marketing ben orchestrata
c) è in parte vero, cioè chi ha scritto la canzone non è un addetto ai lavori, ha spedito sì il brano alla sperindio, ma mettendoci nome e cognome; la storia è stata "leggermente modificata " in stile Cenerentola per farsi pubblicità e vendere il disco

P.S. la famosa cantante è Mina e la faccenda non è inventata

martedì 18 ottobre 2011

Di mamma ce n'è una sola, meno male

A quasi un anno dalla scomparsa di mio padre, mia mamma è diventata un'esperta, e polemica, tuttologa.
Cioè lei ne sa sempre più degli altri (io) e non si perita di criticare quello che gli altri (io) fanno/dicono.

Esempio 1
mamma: non capisco perché non vieni ad abitare qui, come me e tuo fratello
io: perché avrei da fare due ore di coda tutte le mattine e due ore di coda tutte le sere per andare/tornare dal lavoro
mamma: tuo fratello ci mette 40 minuti e la distanza è circa la stessa
io: sì, perché parte alle 05:30 del mattino e va a 180 km/h, poi ritorna, alla stessa velocità, alle 08:30 di sera
mamma: e non puoi farlo anche tu?
io: no, nemmeno se mi pagassero il doppio di mio fratello cioè sei volte quello che prendo adesso
mamma: eh, con te non si può parlare, sei sempre la solita

Esempio 2
mamma: non capisco perché non hai voluto la macchina del papà, era meno vecchia della tua
io: perché c'era da spenderci un sacco di soldi
mamma: figurati!, aveva appena passato la revisione
io: c'era la frizione che stava per saltare, il cambio moribondo, senza parlare del motore che in dieci anni non gli è mai stata fatta una volta manutenzione e che papà andava in prima per minimo 5 km!, più i parafanghi e le portiere pieni di botte e strisciate
mamma: ma se ti dico che aveva appena passato la revisione!
io: non me ne frega niente della revisione, era un catorcio
mamma: eh, con te non si può parlare, sei sempre la solita

Esempio 3
mamma: non capisco perché non ti fermi mai tutto il week end, arrivi la mattina e il pomeriggio te ne vai
io: perché non posso fermarmi
mamma: figuriamoci!, cos'hai da fare?
io: se permetti, ma anche no, son cacchi miei
mamma: eh, con te non si può parlare, sei sempre la solita

Esempio 4
mamma: non capisco perché continui a lavorare invece di andare in pensione
io: perché mi mancano ancora degli anni per poter prendere la pensione
mamma: ma non hai da parte abbastanza per stare a casa finché non arrivi all'età giusta?
io: se mi mantieni tu, sto a casa da domani mattina
mamma: eh, con te non si può parlare, sei sempre la solita

Esempio 5
mamma: non capisco perché continui a dire che il mio medico è un cretino, è così bravo
io: bravissimo, ti ha dato degli psicofarmaci per il mal di stomaco, davvero un luminare
mamma: mi hanno fatto bene
io: quindi che da mesi mangi solo in bianco è un dettaglio ininfluente, eh?
mamma: beh, qualcosa han fatto anche le medicine che mi ha dato il dottore
io: sì, ti hanno sedato, ma non abbastanza a mio parere
mamma: eh, con te non si può parlare, sei sempre la solita

lunedì 17 ottobre 2011

Religione

Un gruppo di Amish sta facendo la guerra alla comunità principale per vendicarsi della maniera in cui vengono trattati.
Il modo in cui "combattono" è semplice: tendono agguati agli avversari e gli tagliano capelli e barba.
Questo perché barba e capelli hanno un forte significato spirituale, gli uomini adulti tengono la barba lunga e da quando si sposano non la tagliano più, avendone alta considerazione.

A me fa sorridere, ma non quanto la reazione del Vaticano per la statua della Madonna distrutta durante gli scontri di sabato a Roma: «Violenza immotivata, colpita la sensibilità dei credenti».
Ma va a ciapà di rat, va.


venerdì 14 ottobre 2011

Verosimiglianza zero

Lee Child ha scritto una marea di libri con protagonista il solitario Jack Reacher.
Romanzi di avventura, con un pizzico di giallo, dove un buono combatte contro enne cattivi. E vince, sempre.
Detto così, il personaggio potrebbe sembrare un vanaglorioso superuomo idiota, ma  è tratteggiato con tale maestria da fare il tifo per lui e affezionarcisi. Nonostante Jack Reacher sia descritto come un uomo di circa 110 kg per quasi due metri d'altezza, vien voglia di preparargli una torta di mele e offrirgli il divano per schiacciare un pisolino (confesso: a me gli uomini modello armadio quattro stagioni - i miei preferiti - fanno sempre questo effetto).
Ora scopro che ci sarà un film, tratto da One Shot (La prova decisiva) e che sarà Tom Cruise ad interpretare il ruolo di Jack Reacher.
Tom Cruise?!
No, voglio dire, è alto 170 cm, non magrissimo ma pur sempre uno scricciolo rispetto a quello che dovrebbe essere per sembrare realistico nelle scene di combattimento a mani nude, presenti spesso e volentieri.
Non credo sarà un film di gran successo, anzi.


giovedì 13 ottobre 2011

Sculture "viventi"

Giornalettismo racconta delle sculture cinetiche di Theo Jansen, denominate animali da spiaggia:




A me questo video ha ricordato altre sculture, quelle di Another Place, 100 statue che "vivono" però in maniera diversa, grazie alla marea:

mercoledì 12 ottobre 2011

Sono 'gnurant

Vado dal parrucchiere tre volte l'anno e unicamente per farmi tagliare i capelli. La messa in piega non la faccio perché tanto è inutile: quando esco, nell'arco di trenta secondi, cioè nel tempo che ci metto ad arrivare all'auto, svanisce completamente e mi ritrovo i miei soliti spaghetti. La tinta neanche ché, da biondo chiarissimo che ero a vent'anni, adesso (passati i 50) invece di incanutire sono diventata biondo scuro. Cioè la mia testa (spesso non solo fuori) funziona all'esatto contrario di come dovrebbe.
Dato che il mio parrucchiere "riceve" solo su appuntamento, solitamente prenoto per le 17:10, arrivo, mi lava la testa (solo uno shampoo, niente creme e niente balsamo, grazie), sforbicia un po', mi dà una passata veloce di phon, tira due o tre volte con la spazzola ed esco alle 17:40.
Quindi non ho il tempo materiale di leggere un giornale di spetegules.
Tranne l'ultima volta perché il parrucchiere non c'era.
Scusandosi profusamente, "mio marito arriva subito, è andato un attimo al bancomat qui di fronte", la moglie mi ha ficcato in una mano un caffè e nell'altra Novella 2000.
Sfogliate due o tre pagine, mi sono resa conto che non c'era una faccia che riconoscessi, per me erano tutti/e illustri/e sconosciuti/e.
Al che ho chiesto lumi alla signora.
Risposta: ah, questo è un ex tronista, questa è una del Grande Fratello, questi sono due di Amici, quest'altra è di X Factor.
Notando l'espressione ("ma questa dove vive?!) della tizia, ho annuito con aria saputa e ho smesso di fare domande.

martedì 11 ottobre 2011

Compagni, di merenda

Titola Dagospia:
Penati si dimette e ci guadagna - mica scemo Filippo! col piffero che dopo le dimissioni torna ad insegnare educazione tecnica alle medie! - meglio protrarre l’aspettativa e restare in Regione: fondando il gruppo misto l’ex sindaco di Sesto San Giovanni si porta via 215mila €, più di quando stava nel PD ed era ancora vicepresidente del consiglio regionale - al suo posto una fedelissima - l’ ex segretaria assunta dai democratici...

segue un articolo de il "Fatto quotidiano":
[...] E l'indagato Penati? Da consigliere regionale riceve circa 10 mila euro mensili, ma adesso da capo del gruppo Misto ha un portafoglio di 215 mila euro annui da gestire a sua totale discrezione.
Sì, perché è l'unico iscritto al Misto, gruppo che non esisteva in consiglio regionale della Lombardia e che per legge ha a disposizione 143 mila euro per i dirigenti, 46 mila per il personale e 26 mila per le spese di comunicazione e rappresentanza. Oltre a uffici, segreterie e altro. Ma è opportuno per una persona indagata per reati così gravi? "Sono finanziamenti destinati a tutti i consiglieri, a prescindere dal nome o dall'appartenenza. Penati, comunque, mi ha garantito che non ne spenderà un euro", spiega Maurizio Martina, segretario regionale Pd. Difficile dire a che titolo Penati risponda ancora ai dirigenti del partito da cui si è allontanato.

lunedì 10 ottobre 2011

C'era una volta

Tratto da "L'UOMO DI MARKETING E LA VARIANTE LIMONE" di Walter Fontana

ALL'INIZIO
C'è stato un momento in cui l'umanità non sapeva di esistere.
Uomini e donne girovagavano tra le piante, i bambini razzolavano insieme agli armadilli. Quando avevano fame coglievano la frutta matura o appioppavano una randellata a qualche animale selvatico di passaggio.
[...]
Un giorno un gruppo di individui si ritrovò come altre volte in un boschetto a caccia di pigne.
Seguivano un sistema fisso: si coglie una pigna, si mette in bocca intera, si biascica con un certo sforzo finché a linguate non si riesce a scapsulare i pinoli, si rumina qualche minuto con le sopracciglia aggrottate facendo attenzione a non ferirsi le labbra con le scaglie, si mandano giù i pinoli e si sputa a pezzi il torsolo rosicchiato sulla schiena del vicino.
Due minuti di relax fissando nel vuoto e si ricomincia con un'altra pigna.
[...]
Quel giorno accadde qualcosa. Un tizio di un'altra tribù si avvicinò al boschetto. Aveva in mano un bastoncino.
Tutti guardarono il tizio.
Consapevole di essere al centro dell'attenzione, il nuovo arrivato colse una pigna e col bastoncino frugò negli interstizi. In pochi attimi raggranellò una bella montagnola di pinoli bianchi, puliti, pronti da mangiare. Senza fatica, senza labbra infiammate, senza scaglie nei denti.
Tutti guardarono il bastoncino.
Il tizio estrasse un catalogo fatto di foglie. Su ogni foglia era disegnato un diverso modello di bastoncino. Rinforzato per le pigne più ostiche. Di legno pregiato per le signore. A punta doppia per fidanzati che vogliono spignolare insieme. Tutti vollero un bastoncino. Il tizio raccolse rozze firme sulle foglie d'ordinazione, fece sconti sul prezzo di listino, concordò pagamenti (cento pigne subito e novecento alla consegna), illustrò offerte promozionali (con venti bastoncini, un contapinoli) e promise di tornare presto con la merce. Lo guardavano allontanarsi carico delle pigne in acconto, quando uno della tribù ebbe un'ispirazione improvvisa. Lo inseguì, gli spaccò la testa con una pietra e gli prese il bastoncino.
Troppo tardi. Era morto un rappresentante ma era nato il marketing: l'umanità continuava a ignorare di esistere ma qualcuno sapeva che esistevano i bisogni. E scoperto un bisogno, trovato un mercato.
Un altro, più robusto, venne dopo il tizio dei bastoncini, e altri ancora. Entro qualche decennio tutti gli abitanti della valle avevano un bastoncino. Entro qualche secolo avevano tutti un televisore.


venerdì 7 ottobre 2011

Pubblicità graaandi

Lo shampoo Pantene per capelli sani e forti

















la lametta da barba che taglia davvero bene, piccioni compresi















e tante altre qui.

giovedì 6 ottobre 2011

De gustibus...

C'è chi ha fatto sesso con una panchina, chi con un aspirapolvere, chi con una bicicletta, chi con un tubo, chi - ci ha tentato - con un procione che non ha gradito e si è un tantinello incazzato.
L'ultima è quella di un tizio che si è accoppiato con un distributore automatico. Dopo averlo rapinato, però.
Non ci son più gli uomini di una volta.

mercoledì 5 ottobre 2011

Notiziole

Non siamo più cittadini, siamo sudditi di un regno che mantiene i propri fasti a spese nostre:

1) l’Agenzia delle Entrate ha affidato a Equitalia il compito di recuperare i crediti delle tasse ancora prima di un processo per definire chi ha ragione, realizzando nel frattempo blocchi di conti correnti e pignoramenti di beni mobili e immobili; ciò passati 60 giorni dalla notifica [della cartella esattoriale] e a prescindere dall’effettivo ricevimento della stessa da parte del contribuente

2) secondo i calcoli di Confcooperative, a fine 2010, lo Stato aveva da pagare 200 miliardi di arretrati scaduti ai suoi fornitori, qualcuno aveva pensato di fare una legge che consentisse a chi aveva debiti col fisco di "compensare" con quanto lo Stato gli doveva, ma non è andata in porto

3) siglato un accordo dell'Agenzia del territorio col Consiglio nazionale degli ingegneri per censire gli immobili fantasma, cioè una marea di giovani collaboratori di studi professionali andranno in giro  per l'Italia - senza percepire un quattrino come se fosse volontariato - a controllare quel che risulta al Catasto rispetto a quel che c'è per le strade

Non solo, il regno continua a raccontarci un sacco di balle, tipo che vendendo gli immobili pubblici incasserà 40 miliardi, quando invece quel che si poteva vendere è già stato venduto anni fa e ciò che rimane è invendibile.

martedì 4 ottobre 2011

Ai poster l'ardua semenza

Sabato mattina sono andata al mercato per comprare l'uva pizzuttella (2,5 kg).
Sulla strada del ritorno ho incontrato due ex colleghe,  una di lavoro, l'altra di pausa pranzo.
La prima non la vedevo da oltre 15 anni e, lo ammetto, non ne ho sentito la mancanza (neanche lei di me, se no mi avrebbe telefonato o suonato il campanello dato che abita a 300 mt da casa mia).
Nonostante sia stata licenziata in malo modo dopo oltre trent'anni passati a fare la serva della gleba e a meno di 2 dai 35, che all'epoca consentivano di andare in pensione, oltretutto con un accordo molto penalizzante, sconsigliatissimo dal sindacato ma approvato dal di lei marito - geometra, pertanto più  in gamba di quelli che hanno fatto il militare a Cuneo - mi ha chiesto subito:
avete lavoro?
la ditta va bene?
come sta capo1?
come sta capo2?
No, voglio dire, ti cacciano con un calcio nel culo e dopo tutto 'sto tempo tu stai ancora a preoccuparti che siano felici e contenti?
L'avrei presa a sberloni, ma mi sono controllata e ho risposto di sì a tutte le domande.
Sono davvero contenta, ha replicato lei con un sorriso di cuore.
Al che ho cominciato a guardarmi intorno in cerca di un badile, un ramo d'albero, un qualsiasi oggetto contundente con cui spiaccicarla sul marciapiede, quando è arrivata l'altra ex collega.
Sì, proprio quella che è sparita per dei mesi e poi, firulì firulà, mi ha telefonato in ufficio, ricevendo un garbato calcio sui denti.
Era con la figlia, per cui me la sono scrollata di dosso abbastanza alla svelta, anche se mi ha baciato, abbracciato e detto che le mancavano tanto le nostre quotidiane chiacchierate a mezzogiorno.

Arrivata a casa, mentre lavavo e mangiavo l'uva, mi chiedevo: ma queste due ci fanno o ci sono?
Cioè, fingono di ignorare la realtà per sopravvivere?
Mentono sapendo di mentire?
Oppure sono davvero così cretine?

lunedì 3 ottobre 2011

Palle

A Pero (MI) si sono appena conclusi gli "Stati Generali" del PdL lombardo.
[...] Gli eletti del partito che si trovano per fare il punto e rinserrare le fila dopo la batosta elettorale.
C'erano Formigoni, De Corato, Albertini e anche la Santanché. Più un tot di altri noti e ignoti.
Angelino Alfano con lo slogan «un partito senza padroni e contro i padrini» fa scattare in piedi la platea, quasi duemila persone nel maxi-auditorium dell' Atahotel di Pero.
Il silvio non s'è visto: ha preferito andare a Milanello a coccolare i giocatori del Milan.