lunedì 10 ottobre 2011

C'era una volta

Tratto da "L'UOMO DI MARKETING E LA VARIANTE LIMONE" di Walter Fontana

ALL'INIZIO
C'è stato un momento in cui l'umanità non sapeva di esistere.
Uomini e donne girovagavano tra le piante, i bambini razzolavano insieme agli armadilli. Quando avevano fame coglievano la frutta matura o appioppavano una randellata a qualche animale selvatico di passaggio.
[...]
Un giorno un gruppo di individui si ritrovò come altre volte in un boschetto a caccia di pigne.
Seguivano un sistema fisso: si coglie una pigna, si mette in bocca intera, si biascica con un certo sforzo finché a linguate non si riesce a scapsulare i pinoli, si rumina qualche minuto con le sopracciglia aggrottate facendo attenzione a non ferirsi le labbra con le scaglie, si mandano giù i pinoli e si sputa a pezzi il torsolo rosicchiato sulla schiena del vicino.
Due minuti di relax fissando nel vuoto e si ricomincia con un'altra pigna.
[...]
Quel giorno accadde qualcosa. Un tizio di un'altra tribù si avvicinò al boschetto. Aveva in mano un bastoncino.
Tutti guardarono il tizio.
Consapevole di essere al centro dell'attenzione, il nuovo arrivato colse una pigna e col bastoncino frugò negli interstizi. In pochi attimi raggranellò una bella montagnola di pinoli bianchi, puliti, pronti da mangiare. Senza fatica, senza labbra infiammate, senza scaglie nei denti.
Tutti guardarono il bastoncino.
Il tizio estrasse un catalogo fatto di foglie. Su ogni foglia era disegnato un diverso modello di bastoncino. Rinforzato per le pigne più ostiche. Di legno pregiato per le signore. A punta doppia per fidanzati che vogliono spignolare insieme. Tutti vollero un bastoncino. Il tizio raccolse rozze firme sulle foglie d'ordinazione, fece sconti sul prezzo di listino, concordò pagamenti (cento pigne subito e novecento alla consegna), illustrò offerte promozionali (con venti bastoncini, un contapinoli) e promise di tornare presto con la merce. Lo guardavano allontanarsi carico delle pigne in acconto, quando uno della tribù ebbe un'ispirazione improvvisa. Lo inseguì, gli spaccò la testa con una pietra e gli prese il bastoncino.
Troppo tardi. Era morto un rappresentante ma era nato il marketing: l'umanità continuava a ignorare di esistere ma qualcuno sapeva che esistevano i bisogni. E scoperto un bisogno, trovato un mercato.
Un altro, più robusto, venne dopo il tizio dei bastoncini, e altri ancora. Entro qualche decennio tutti gli abitanti della valle avevano un bastoncino. Entro qualche secolo avevano tutti un televisore.


7 commenti:

  1. "E scoperto un bisogno, trovato un mercato."
    Più che scoperto un bisogno scoperto un desiderio.

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  2. Si stava meglio quando si stava peggio... ahhhh

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  3. I nostri bisogni primari: mangiare, bere, dormire, fare all'amore, trovare riparo dalle intemperie, fare cacca e pipì a giusta distanza.
    Tutto il resto è più o meno inutile.
    La più grande invenzione a parere mio: il frigorifero.
    La peggiore: la televisione.
    Forse tralascio o dimentico qualcosa, ma ci siamo capiti.
    Salutoni mattutini lunedìosi :)

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  4. @Alberto: il trucco credo sia proprio quello di trasformare un desiderio in un bisogno
    @Ruben: non ricordo dove l'ho letto, ma pare che abbiano calcolato che l'uomo preistorico "lavorava" meno di due ore al giorno per procurarsi cibo e riparo
    @Ernest: après elle le déluge
    @Paolo (Enzo): anche la lavatrice è mica male, secondo me

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  5. Frigorifero, lavatrice e surgelatori, per il resto, da un pezzo ho abbracciato i "No logo"

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