lunedì 30 novembre 2015

Risultato scontato

Nel 1993 l'Unione europea  dispone (Direttiva 104/1993 CE) gli standard comuni che disciplinano l'orario di lavoro, e i relativi riposi, da applicare dal 2000 (Direttiva 34/2000 CE) a tutti i settori dell'economia.
Lo Stato Italiano decide che però ciò non vale per i medici.

Dopo ripetute lamentele dei sindacati di categoria, nel 2012 interviene la Corte di Giustizia Europea, chiedendo all'Italia il perché dell'esclusione.
L'Italia risponde: tapioco come se fosse antani, la supercazzola prematurata con dominus reveriscum blinda.
Al che la CE nei primi mesi del 2014 apre una procedura di infrazione.
Così, a ottobre 2014, il nostro Governo, per non pagare multe, dice: sì, anche i medici hanno diritto al riposo, ma a partire dal 25 novembre 2015.
Ne consegue che, in sintesi:
- massimo 12 ore e 50 minuti di lavoro al giorno
- massimo 48 ore medie di lavoro alla settimana
- minimo 11 ore continuative di riposo nell'arco di un giorno.

Capire che sarebbero serviti più medici di quelli che già c'erano non era difficile.
Solo che programmare per tempo non pare nelle corde del nostro ministro della salute, che all'alba del 26 novembre 2015 ha annunciato che il Governo è al lavoro per assumere medici e infermieri attraverso un concorso.

Un calcolo spannometrico dei tempi:
1) governo al lavoro = 6 mesi
2) concorso = 1 anno
3) presa servizio dei vincitori = 1 anno
totale, 2 anni e mezzo.
In cui negli ospedali ci sarà un casino pazzesco e relativa diminuzione dei servizi ai cittadini.

Grazie, Beatrice.

venerdì 27 novembre 2015

Cat eyes

Narra la leggenda che Percy Shaw, inventore del catarifrangente, abbia avuto il suo lampo di genio grazie all'incontro, di notte, con un gatto mentre percorreva, in auto, una buia strada (era il 1933) diretto verso casa, a Boothtown, nello Yorkshire, in Inghilterra.
Gli occhi “abbaglianti” del gatto per la luce riflessa lo fecero fermare (altrimenti lo avrebbe investito) e si accorse di essere sul lato sbagliato della strada.

A conferma di ciò, il cartellone pubblicitario dell’epoca, in cui diversi gatti neri sono accucciati al centro della carreggiata per indicare la separazione tra i due sensi di marcia


giovedì 26 novembre 2015

Scripta manent

Vanno all'asta alcune lettere "d'amore" di John F. Kennedy, inviate a Gunilla von Post, dal 1954 al 1956.
Al di là del pochissimo buon gusto dimostrato da chi ha deciso di vendere la corrispondenza, quel che mi lascia perplessa è che JFK, senatore dal 1952 e sposato dal 1953, scrive all'amante e non per dirle solo ciao.
O si considerava intoccabile o era un cretino.
A giudicare dall'elenco delle sue conquiste, direi entrambe le cose.



mercoledì 25 novembre 2015

L'État c'est moi! (*)

Il Governo ha un nuovo sito, tutto dedicato alla presidenza del consiglio.
Alla voce "Il Presidente" campeggia un poster (1007 x 363 pixel) della faccia di Renzi.
(Per dire l'ego, i suoi predecessori (silvio compreso) avevano una fotina di 93 x 93 pixel.)

In fondo pagina c'è una bella galleria di foto e video dove il Matteo fa il premier, in svariate occasioni, liete ma anche no.
C'è anche la sua agenda, così gli Italiani sono al corrente dei suoi impegni, giorno per giorno. Quelli che vuol far sapere, ovvio.
E, navigando la mappa, si vede anche tuuuutto quello che il nostro caro leader ha fatto, nei secoli dei secoli.



martedì 24 novembre 2015

Crederci, non importa il costo

Da un anno abbiamo un nuovo "collaboratore", preso con un contratto come venditore che prevede un tot fisso e il resto variabile, in base a quanto ci fa fatturare.
Quando mi hanno presentato il tizio, mi è stato detto che avrebbe trattato un "prodotto nuovo", foriero di millemilioni di nuovi clienti e conseguenti euro di guadagno.

Essendo quella che sono, appena tornata nel mio ufficio, ho cercato su Google il "prodotto nuovo" e ho scoperto che un'enorme multinazionale aveva mollato, due anni prima, la divisione che produceva/vendeva proprio quella roba.
Di sicuro, ho pensato, è stato perché ci guadagnavano troppo, ha ha ha.

Dopodiché ho saputo che il tizio ci era stato segnalato da un "amico" del mio capo. Codesto "amico" ha una rete commerciale, capillare, in tutt'Italia. Chissà perché non se l'è tenuto lui questo super business, eh?

Passati sei mesi senza una sola vendita, ho osato far presente quanto sopra al figlio-del-capo.
Risposta (assai seccata): ma noi ci crediamo!

A tutt'oggi il tizio ha al suo attivo una sola performance: ben € 838,79 (IVA compresa) fatturati ad un cliente che non ci ha mai pagato, in quanto è fallito un mese dopo aver ricevuto la merce.

Ma i miei capi continuano a pagare il tizio, immagino perché loro ci credono. Ancora.


lunedì 23 novembre 2015

Parco buoi, anche con la pensione

La previdenza integrativa in Italia è una brutta storia di promesse non mantenute e di garanzie non rispettate. Vedi il fondo pensione aperto Insieme di Allianz, caso purtroppo non unico.
Un comparto del fondo, in particolare la Linea Sicura, sbandierava un rendimento minimo garantito del 2% annuo. Poteva quindi apparire come un’alternativa diretta al Tfr, col suo 1,5% annuo più tre quarti dell’inflazione. Così molti poveretti si erano fidati della garanzia e avevano aderito, accettando i pesanti vincoli della previdenza integrativa. Ebbene, signore e signori, abbiamo scherzato. O, meglio, vi abbiamo fatti fessi. L’impegno messo nero su bianco non vale più.
Allianz ha infatti inviato agli aderenti a Linea Sicura del fondo Insieme una lettera condita di belle espressioni: “adeguare tempo per tempo e nel modo più ottimale la durata residua dei titoli”, “una strategia gestionale sostenibile e coerente”, “cogliere al meglio le opportunità del mercato” e altre frasi fatte, della stessa risma.
Nella sostanza però gli ha comunicato che dal gennaio 2016 li avrebbe scaricati in un’altra linea, senza più nessun rendimento positivo garantito, men che mai qualche protezione dall’inflazione. Sparirà anche ogni riferimento obiettivo (benchmark) per valutare la gestione. La solita previdenza integrativa all’italiana: rischiosa, opaca, vincolante.
Malgrado il cambiamento unilaterale delle condizioni, uno non può però riprendersi i propri quattrini, diritto che invece ha con un conto deposito, fondo comune ecc. Guai, se lavoratori e risparmiatori potessero sfuggire alla trappola di commissioni, spese e addebiti vari, espliciti od occulti, che è la previdenza integrativa in Italia.
Ai clienti di Allianz, e agli altri in situazioni simili, è concesso solo di trasferire il proprio investimento a un altro fondo o piano pensionistico. Possono unicamente spostare i soldi ingabbiati in quel prodotto a un altro. Ciò conferma che la previdenza integrativa (o complementare) è come una prigione, da cui di regola non si può uscire, ma a volte si può cambiare cella.
(Fonte: Fatto Quotidiano)

venerdì 20 novembre 2015

giovedì 19 novembre 2015

In cerca di miracoli

"Sappiamo bene che Satana sia scatenato contro la famiglia e sappiamo altrettanto bene come il principe delle tenebre non desideri affatto che i figli di Dio formino famiglie sante. Da questa certezza l'idea di organizzare un pellegrinaggio a Medjugorje per soli single il cui scopo principale è implorare la grazia della Vergine Maria per formare una famiglia santa".

Questo dice "L'Esercito di Maria", associazione religiosa cattolica.
La data del pellegrinaggio è dal 31 marzo al 4 aprile 2016.
Chissà in quanti ci andranno, immagino millemila migliaia di persone. 


mercoledì 18 novembre 2015

Gente con cui ho a che fare

Questi sono due esempi, su tanti, della gente con cui sono costretta a confrontarmi ogni giorno.

Esempio 1.
- Pronto?
- Pronto, la signora Dalle8alle5?
- Sono io, buongiorno.
- Buongiorno. Sono la dottoressa Pinca Palla del Ministero dei Cacchi Fritti. L'ho cercata alle 12:15 e alle 12:30 ma lei non c'era.
- ...
- Pronto?
- La sto ascoltando.
- Dicevo che l'ho cercata ma lei non c'era.
- ...
- Pronto?
- La sto sempre ascoltando.
- Sì, dicevo che lei prima non c'era!
(mepensa: cosa vuoi, una giustificazione dell'assenza firmata da mia mamma? non ti viene in mente che la gente va a mangiare, a bere il caffè, al cesso?)
- ...
- Pronto?
- Non ho capito, se c'è, il problema.
- Ah. Ecco io volevo un indirizzo e-mail dove mandare una richiesta di offerta.
(mepensa: dato che sei laureata, cercare su Google il nome dell'azienda e poi copiare dal sito l'indirizzo di posta non dovrebbe essere al di là della tua portata, o forse sì?)
- Glielo dico subito: info@ditta.com.
- No, ho bisogno di un indirizzo specifico.
- Cioè?
- Quello di chi segue i clienti.
- Ci sono più persone, a seconda della richiesta (prodotti e destinazione) questa viene indirizzata a chi di competenza.
- Mi dia tutti gli indirizzi e-mail di queste persone.
(mepensa: ci sei o ci fai?)
- Mi spiace, non è possibile. Lei mandi a info@ditta.com e poi ci penseremo noi a smistarla a chi di dovere.
- E no, così ci vuole un sacco di tempo per avere la risposta.
- ...
- Pronto?
- La ascolto.
- Quindi, non vuole darmi tutti gli indirizzi e-mail?
- Mi spiace, non è possibile.
- Va bene, manderò un fax. Mi dà il numero?
- 02 1234567.
- Grazie, buongiorno.
- Buongiorno.

Esempio 2.
- Pronto?
- Pronto, sono Ciccio della Trasporti Superveloci.
- Buonasera.
- Senta, ho un ritiro da voi per domani ma c'ho un camion in zona adesso, me lo caricate?
(mepensa: ma anche no, sono dieci bancali, ci vorrà almeno mezz'ora)
- Considerando che sono le cinque meno cinque e il magazzino riceve sino alle quattro e mezza, no, non è possibile
- Eh, ma l’autista tra poco vi arriva.
- Eh, i nostri magazzinieri tra poco vanno a casa, quindi se ne riparla domattina.
- Ma è quasi lì!
- Niente da fare, perché ha dieci bancali da caricare e noi fra cinque minuti chiudiamo.
- Ma, insomma, se le dico che l’autista sta arrivando!
- Aspetterà domattina.
- Vabbe’, ma per stavolta potreste pure caricare…
(mepensa: stavolta sarebbe la terza che fai 'sto giochetto, sapevi gli orari, te li ho scritti nella e-mail di presa, ma tu ci provi sempre)
- Quale parte di “no, non è possibile” non le è chiara?
- …
- La saluto, buonasera.

martedì 17 novembre 2015

Sempre di soldi si tratta

Ogni mese l'Isis incassa circa 50 milioni di dollari grazie ai giacimenti di greggio che controlla in Iraq e in Siria. Però i raid non colpiscono i pozzi. Perché le risorse faranno comodo in futuro. Gli interessi economici della guerra.
[...]
Phill Iskandar, esperto del mercato di petrolio libanese dice: «Credo che per sconfiggere l'Isis sarebbe sufficiente colpire i suoi interessi economici, prima di tutto il petrolio. Fimo a oggi nessuno sembra avere avuto interesse reale nel farlo. Ritengo che chi governa il mondo non abbia ancora le idee chiare su quale sarà il futuro della Regione dopo l'Isis e che per ora questo orribile status quo vada bene a molti».

[...] le guerre di religione non sono mai esistite. La religione, come tutte le pratiche irrazionali, può essere usata dal potere, dall’economia, dalla guerra, e non il contrario.
Simone Perotti

lunedì 16 novembre 2015

Varie ed eventuali

Avrei voluto scrivere della lettera che Renzi ha mandato augurando buon lavoro ai professori neo-assunti, elencando gli effetti della riforma della scuola: "Abbiamo fatto tesoro delle tante critiche ricevute, ma mantenuto la parola data: Lei adesso è a tutti gli effetti un insegnante a tempo indeterminato".
Visto che han dovuto assumerli perché la Corte di Giustizia Europea ha detto che i precari della scuola con più di 36 mesi di servizio hanno diritto all’assunzione a tempo indeterminato, non si capisce di che cosa si vanti Renzi.

Poi ho letto un'altra notizia: il “grande successo” di sala e renzi si chiude con un rosso di almeno 400 milioni di euro - nessuno si compra i terreni, presi dai privati al decuplo del valore di mercato.
Né il comune di Milano né la Regione Lombardia hanno i soldi per il nuovo polo tecnologico vagheggiato da Renzi. E allora il premier ha promesso che entrerà in campo la Cdp. Si farà una nuova società, e fondendo le due attuali sparirà il buco dell’Expo.

Non sufficit, ho saputo alcuni dei costi  per la ristrutturazione dell’attico del cardinale Bertone:
- opere edili € 389.054,93
- impianto elettrico € 77.779,49
- impianto meccanico € 148.517,90
- parquet oltre 20 mila €
- impianto di diffusione sonora 19 mila €
- deumidificatore  17 mila €

Ciliegina sulla torta: stanno decidendo che se fai una rapina ma sei affetto da ludopatia, forse non è colpa tua.

Però già è lunedì, quindi non voglio affliggervi/mi troppo, pertanto chiudo con un video simpatico: il nuovo Guinness World Records di Otto, bulldog peruviano.

venerdì 13 novembre 2015

Innesto

Sul mio balcone ci sono, tra le altre, una pianta di pesco (altezza 25 cm) e due di cachi (altezza 15 cm), tutte nate da noccioli, che però producono solo foglie, pertanto ero molto interessata a vedere come si fa un innesto.

Credevo che guardando il video di Sam Van Aken, che è riuscito a far crescere 40 frutti diversi sullo stesso albero, avrei potuto usare il suo metodo e poi, di qui a qualche anno, vedere i miei alberelli in fiore .
E invece, no.
Anche perché mi mancano i "pezzi" necessari, cioè i rametti "fruttiferi" con la gemma da ficcar dentro a quelli "sterili" o come azz si chiamano.

giovedì 12 novembre 2015

La ripresa

Dice la Banca d’Italia nel Supplemento al Bollettino statistico ‘Moneta e banche’: i prestiti in sofferenza, cioè i debitori che non pagano, delle banche italiane a settembre sono 200,4 miliardi.

Col che si arriva a un nuovo livello record dai 198,4 miliardi segnalati in agosto.

Quindi la ripresa c'è, ma (cit. Giulio GMDB) per il culo. 


mercoledì 11 novembre 2015

Parole, parole, parole...

Dopo Piero Giarda nel 2012, Enrico Bondi nel 2013, Carlo Cottarelli nel 2014, è la volta di Roberto Perotti. La spending review non riesce mai a ridurre granché le dimensioni del bilancio pubblico, ma si conferma infalli bile nel portare alle dimissioni i tecnici ai quali il governo si rivolge per riuscirci. 
(Fonte: Corriere.it)

Mi domando quanto ci sono costati tutti questi tecnici.
Il perché si dimettano mi pare, invece, ovvio: nessun Governo vuole davvero tagliare un alcunché di quello che spende (e spande).


martedì 10 novembre 2015

Finta dematerializzazione

Ad un anno da quando la Regione Lombardia ha istituito la ricetta farmaceutica dematerializzata, oltre il 60% delle ricette è fatta in maniera "elettronica", cioè resa disponibile nel Fascicolo Sanitario Elettronico del cittadino.

Però la ricetta è dematerializzata solo in teoria, in pratica il medico la stampa lo stesso su un pezzo di carta, perché, secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, così si evitano disservizi.
Quali disservizi non è dato di sapere.

Torta finita, trattasi del solito facite ammuina, tipicamente italiano.


lunedì 9 novembre 2015

Bastardi senza cuore

Martedì scorso un collega, che fa l'autista, ha avuto un bruttissimo incidente sul lavoro ed è tuttora ricoverato al Niguarda in pericolo di vita, ad oggi non hanno ancora sciolto la prognosi.

Dei tre capi padroni che abbiamo, neanche uno ha mai chiamato la moglie del nostro collega e nessuno di loro è andato all'ospedale.
L'unica preoccupazione che li attanaglia è capire quanto rimborserà l'assicurazione del camion da rottamare.

Non ho mai augurato il male a nessuno, però questi tre se lo meriterebbero.


venerdì 6 novembre 2015

Balabiòtt (dialetto lombardo)

Secondo Wikipedia, balabiòtt è traducibile in "danza nudo", per definire un guitto oppure una persona facile a mostrare entusiasmo e sicumera, ma di scarsa capacità realizzativa e dubbia integrità morale.
E anch'io la sapevo così.

Poi, però, c'è chi la pensa diversamente:

giovedì 5 novembre 2015

Teoria e pratica

Il ministro della Pubblica amministrazione dichiara: «Un dipendente pubblico che dice che va a lavorare e poi non ci va deve essere licenziato».

La legge per punire tali comportamenti c’è. «E’ il decreto legislativo 150 del 27 ottobre 2009, che attua la legge 15 del 4 marzo 2009, la cosiddetta legge Brunetta» ha detto lo stesso ex ministro Renato Brunetta alla collega Madia. Il licenziamento disciplinare è espressamente previsto per la «falsa attestazione della presenza in servizio» e fa cenno «all’alterazione dei sistemi di rilevamento» e ad «altre modalità fraudolente».

Gli ultimi dati relativi ai licenziamenti fatti dallo Stato risalgono al 2013: su circa 7 mila procedimenti avviati, sono stati cacciati 220 dipendenti, cioè un po' più del 3%.

Quindi, cara Madia, a me pare evidente la volontà dei vari Enti pubblici di non volere liberarsi di certa gente.




mercoledì 4 novembre 2015

Facebook: prrrrrrrrrrr

Facebook è pronto a permettere nuovamente l'utilizzo di nomi di fantasia o pseudonimi per andare incontro alle richieste della comunità Lgbt e di quella dei nativi americani.

Ciccio, pur avendo io un account su Facebook, necessario per avere notizie e aggiornamenti da un gruppo dedicato alle pensioni, mi son ben guardata dal registrarmi con il mio nome e cognome vero.
E come me han fatto in tantissimi.
Che tu permetta/abbia permesso o meno.

Quindi, se si dovesse scegliere un nome di fantasia, Facebook chiederà il motivo così da poter analizzare la scelta e migliorare il servizio in futuro, a me non importa una cippalippa, perché:
1) mica gli dico che non mi chiamo così davvero
2) e se anche glielo dicessi, il perché della mia scelta son azzi miei.

martedì 3 novembre 2015

Maleducato e prepotente

Suona il telefono del capo, che è andato in banca, rispondo:
- Sì, pronto?
- C'è nomecapo?
- No, non è in ufficio
- Dov'è andato?
(Ora:
1) chi azz sei?
2) a che titolo vuoi sapere i cavoli del mio capo?
3) anche se tu fossi autorizzato a saperli, non te li direi perché non saluti, non ti qualifichi e non chiedi per favore.)
- Non saprei
- Mi dia il numero del cellulare
(Ora:
1) chi azz sei?
2) se non hai già il numero, ci sarà un motivo, no?
3) anche se io fossi autorizzata a dartelo, non te lo darei perché non saluti, non ti qualifichi e non chiedi per favore.)
- Non ce l'ho
- Ma com'è possibile che lei non...
Riappendo.
Inutile spiegare a chi non sa o non vuol capire.


lunedì 2 novembre 2015

Succede solo in Italia

Nel 2007, Equitalia chiede a un bimbo di 2 anni di saldare una serie di fatture mai pagate, relative a un cellulare.
La mamma del piccolo le tenta tutte per spiegare ad Equitalia che deve trattarsi di una omonimia.
Niente, un bel giorno arriva l'ufficiale giudiziario e chiede di vedere il moroso.
Dopo aver constatato che si tratta di un bambino, assicura che farà rapporto per chiarire tutto.

Passano gli anni e la mamma è convinta che sia tutto a posto.
E invece no, Equitalia adesso è tornata a chiedere ancora i soldi all'ormai decenne.