Diritto d'autore - Farmaci
Leggi nazionali per il copyright tutelano la proprietà intellettuale del farmaco con brevetti che creano un monopolio legale, per una durata di tempo ritenuta sufficiente a ripagare i costi di ricerca e sviluppo del farmaco.
Diritto d'autore - Film
dura sino al termine del settantesimo anno dopo la morte dell'ultima persona sopravvissuta fra: il direttore artistico, gli autori della sceneggiatura, compreso l'autore del dialogo, e l'autore della musica specificamente creata per il film.
Diritto d'autore - Libri e musica
(in Italia) dura tutta la vita dell'autore e fino a 70 anni dopo la morte di quest'ultimo.
Lucio Dalla, «solo per i diritti 800 mila euro l'anno».
Domanda: in termini assoluti, "vale" di più un farmaco o una canzonetta o un film?
Mia risposta: un farmaco, ché la salute non ha prezzo.
Altra domanda: è giusto che un tizio (e i suoi eredi, e gli eredi degli eredi, che non hanno nessun titolo tranne quello di essere, appunto, eredi) incassino cifre fantasmagoriche per una pellicola o un tot di strimpellìi e gorgheggi?
Mia risposta: no, non è giusto.
Ecco perché, nonostante io percepisca chiaramente la disapprovazione di quasi tutti i miei pochi affezionati commentatori, continuerò a postare link per scaricare "cose" che ritengo interessanti e/o piacevoli (almeno, se Blogger non mi chiude il blog).
Non solo: faccio il tifo per i cosiddetti "pirati" e, se avessi le competenze necessarie, farei la "pirata" pure io.
se vale qualcosa, io non disapprovo per nulla!
RispondiEliminaLa pirateria in sé è una cattiva azione, già. Ma se le major non si decidono a cambiare la loro strategia di marketing dovranno convivere con la pirateria finché una o l'altra parte vince la guerra (e i pirati hanno, da che mondo è mondo, le armi più grosse). Devo pagare venti euro un CD musicale, trenta un film e via così? Ma chi me lo fa fare. Mi scarico quella roba lì gratis. Se mi facessero pagare 2 euro un CD e 5 un film, sarei più contento di sborsare quel tipo di cifre. Per quanto riguarda i farmaci, le ditte farmaceutiche ci speculano mica da ridere, se pensi che un farmaco come la banale aspirina dovrebbe costare al pubblico 20 centesimi a confezione e invece costa 8 euro. E' davvero un peccato che non esistano link per scaricarsi anche i farmaci.
RispondiEliminaSono d'accordo con te, e anch'io lo dico sul blog da anni e anni, come di certo ricorderai, ai tempi di Splinder. Ci sono dietro interessi enormi, categorie di persone arroccate su posizioni ormai anacronistiche, ma che fanno carte false pur di difendere i loro privilegi... dovranno prima o poi rendersi conto che il progresso non può essere fermato.
RispondiEliminaE' giusto il tuo parere, dalla parte del pirata
RispondiElimina( che ci siamo tutti ), ma io ho provato a mettermi nei panni di chi possiede un copyright.
Dunque io entro ora nel mondo letterario.
Pubblico un libro. Vendo qualche copia, uno lo prende, scannerizza, si sparge in web, e tutti lo scaricano dai siti senza acquistarlo.
Come posso io guadagnarci qualcosa?
Il punto a favore è che si sparge molto di più
e giunge a tutti, in tutto il mondo.
Ma il guadagno è ZERO.
Tranne che per qualche pubblicità.
Per me ci vuole una via di mezzo: internet
non è un mondo dove possa vivere il copyright.
Anche i siti che bloccano l' uso del tasto destro del mouse ( per il copia ) sono facilmente aggirabili.
Il sito dove pubblico poesie, è stato oggetto di "furti": quando pubblici puoi scegliere il copyright, ma molti hanno copiato le poesie, messe su blog e spacciate per loro, vantandosi, e addirittura partecipando ad altri concorsi.
Ecco, qui come possiamo venir tutelati?
Col copyright, ma... GRATUITO!
Chi ha i miliardi, non vedo perchè non possa cedere gratuitamente le sue opere, .. in web.
Grazie. Lavoro nel campo della ricerca farmaceutica. Fa piacere sapere che c'è qualcuno che non ci vede come novelli Frankenstein o lucratori sulla salute altrui.
RispondiEliminaS.
io dico all'arrembaggio!!!!!!!!!!
RispondiEliminaViene da pensare al 'Mickey Mouse protection act', una legge ad personam o (no, non quella topam lì, singolare di Oi Topoi, bensì a favore non di una persona ma di un ratto coi calzoni rossi).
RispondiEliminaIn sunto il copyright americano fu esteso perché se no la Disney perdeva i diritti esclusivi sul Topo e questo sarebbe diventato di pubblico dominio (aka, chiunque lo poteva usare agggratisse).
Quindi scatenò una lobby di senatori per far allungare un altro pochinino la proprietà esclusiva.
Idem, alcune delle prime canzoni di Elvis stanno per varcare il limite e chi ha in mano i diritti piange: Beatles e Rolling Stones tengono duro, erigendo barricate su barricate in modo che ci sia sempre un 'giovane' a cui passare i diritti, ma anche qui, non gli riuscirà per sempre.
Io non sono contrario all'idea di diritti d'autore: anzi, mi pare giusto che un autore sia pagato.
Mi convince un po' meno il sistema attuale in cui, alla fine, l'autore è quello che soldi ne vede tra i pochi ed il niente.
Mi convince pochino anche questa cosa che si debba continuare a pagare prezzo pieno per un qualcosa che è già stato pagato a prezzo pieno da quarant'anni o più, il cui autore è morto e la cui compagnia editrice è stata assorbita/comprata/fusa/impapocchiata cento volte dal tempo in cui il prodotto fu -appunto- prodotto.
Tra le ipotesi, non mi dispiacerebbe una cosa a scalare: cioè, il film/disco esce oggi, pr i primi X anni prendi tot, dopo un po' prendi metà di tot, dopo la metà prendi la metà della metà di tot, ed ad un certo punto hai solo la proprietà intellettuale (tradotto, se usi la musica di Mozart devi specificare che è la musica di Mozart e non puoi spacciarla per tua, ma non devi un ghello al bis-bis-bis-bisnipote del buon Wolfgang buonanima.)
@Ruben: tu sei uno dei pochi citati
RispondiElimina@Sdrabalum: sottoscrivo ogni tua parola
@Vitarosa: sì, il progresso non si può fermare
@Daniele: esiste già Creative Commons
@Anonimo: non posso accettare i tuoi ringraziamenti in quanto non li merito, perché ritengo Big Pharma una delle cose più pericolose e succhiasoldi al mondo, immorale e da galera
@Ernest: tu sei un altro dei pochi citati, insieme a Ernest
@Locomotiva: a parte che un autore vede pochi o niente soldi, sono d'accordo con te
sovversiva!
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