mercoledì 4 luglio 2012

La violenza sulle donne

Donne uccise dai partner: è possibile prevenire? I segnali di rischio.
Gli omicidi di donne per mano dei partner [...] sono oltre 70 dall’inizio dell’anno; la media approssimata per difetto, ormai da anni, è di uno ogni tre giorni. Numeri da emergenza nazionale, eppure nessun politico lancia allarmi sicurezza – come invece succede quando ci si occupa di microcriminalità.
[...] 

Uno dei motivi è che questi omicidi vengono percepiti come «privati» e «inevitabili»: se sono il frutto di un raptus, la loro origine è nella singola testa dell’uomo che uccide e nessuno può farci niente.
Non è vero.
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almeno nel 70% dei casi gli omicidi sono stati preceduti da violenze ripetute, maltrattamenti o stalking che si sono aggravati nel tempo, anche se non sempre sono stati denunciati, ci sono [...] una serie di comportamenti che costituiscono altrettanti segnali di rischio e quindi possono essere analizzati e riconosciuti per mettere in moto meccanismi di prevenzione e protezione.
[...]
Esiste un preciso protocollo che identifica la probabilità di abusi domestici, il SARA. È un acronimo: “Spousal Assault Risk Assessment”, valutazione del rischio di violenza tra coniugi. Si tratta di un elenco di fattori che fanno riconoscere gli uomini propensi a ripetere e aggravare i maltrattamenti e le donne più vulnerabili».
[...]
il SARA è stato trasformato anche in un questionario anonimo disponibile online, che chiunque può fare. Qui il link.


7 commenti:

  1. Non so quanto efficace, ma sicuramente un inizio per comprendere la realtà dell'habitat familiare che si sta vivendo e subendo.

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  2. E' un questionario ( se posso permettermi di giudicarlo ) IDIOTA.
    Purtroppo una donna è perfettamente consapevole
    dell' aggressività del suo partner,
    ma il problema è avere il coraggio di denunciare.
    Poi vabè, se fai dieci denunce, le forze dell' ordine dicono che non si può far nulla, e poi il tizio ammazza la donna, la colpa non è della povera ragazza.
    E' un tipo di violenza, assieme a quella sui bambini, che non riesco proprio a comprendere..

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  3. ancora troppo silenzio su questi fatti

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  4. @Ruben: forse, anche, per far capire che certi comportamenti esistono non perché la vittima ha una colpa sua che nessun altro ha
    @Pyperita: uccide, a volte
    @Daniele: a me non sembra idiota proprio per niente, riconoscersi in certi schemi è il primo passo per ammettere che il problema c'è, poi da lì a fare denuncia la strada è lunga, spesso impossibile da percorrere per paura e/o motivi economici, ma anche perché "sai" in partenza che il tuo grido d'aiuto resterà spesso inascoltato; anch'io non riesco a comprendere questo tipo di violenza, ma nella legge della jungla soccombe il più debole
    @Ernest: davvero

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  5. uno dei motivi, se non il motivo principale lo hai scritto a Daniele, non è tantpo la paura a farle restare, ma l'aspetto economico, senza un lavoro o una famiglia di origine che la accolga, sarà la vittima predestinata del violento di turno.

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  6. Sì, è vero, ma sul questionario sembra che chiedano
    ad un barbone
    "da quanto tempo non compri un paio
    di scarpe nuove?
    Allora sei un barbone."
    Sai come forse molte risponderebbero a quel questionario? Con MAI o RARAMENTE.
    Il punto è che si sa che c'è un problema,
    ma non lo si ammette per la paura.
    Ecco perchè ho scritto che mi sembra un questionario inutile.

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