L'8 maggio 2008 Carlo Ruta è stato condannato a una pena pecuniaria per avere intrapreso la pubblicazione del giornale di informazione civile denominato Accade in Sicilia, diffuso su internet, senza che fosse stata eseguita la registrazione presso la cancelleria del Tribunale competente.
Nel maggio 2011 la condanna è stata confermata dalla Corte d'Appello di Catania.
Il 10 maggio 2012 la Cassazione assolve Ruta.
Le motivazioni della sentenza sono state pubblicate il 16 settembre 2012:
"I giudici hanno motivato la decisione dichiarando che i blog non sono un prodotto editoriale e come tali non possono neppure essere considerati stampa clandestina ai sensi della legge 47 del 1948."
Non solo: "le testate online debbono essere registrate soltanto "per ragioni amministrative ed esclusivamente ai fini della possibilità di usufruire delle provvidenze economiche previste per l'editoria", o qualora gli incassi superino i 100.000 euro l'anno, secondo le modifiche alla legge n. 62 del 7 marzo 2001."
Col che, si spera, la smetteranno di proporre leggi per obbligare i blogger a registrarsi al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione) o a qualche altra cosa che garba al governo del momento, allo scopo evidente di ridurre la diffusione di notizie in Rete.
Ogni tanto una bella notizia, solo ogni tanto.
RispondiEliminane avevo scritto anch'io su un commento del mio blog.
RispondiEliminaE, sinceramente, la faccenda era ancora più surreale.
Nel senso: il sciur Ruta aveva un blog.
L'hanno accusato di avere un giornale - che il suo blog equivalesse ad un 'vero' giornale.
Ipso facto avendo egli un giornale/blog, era pubblicazione clandestina.
É il doppio passaggio, l'azzeccagarbugliata di accettare l'assurdo che il rosso è blu e quindi il blu è vietato, che è ridicolo.
Però, l'emendamento ammazza-blog è sempre lì che galleggia, sotto al radar ma non abbattuto...
ogni tanto una bella notizia...
RispondiEliminaSperando ovviamente che in futuro non ricicci fuori un nuovo "dll intercettazioni"..
RispondiEliminaOttimo!
RispondiEliminaSempre attenti.
Fortunatamente.
RispondiEliminaVedrai che ci marceranno ancora, ovvio che ora, la sentenza fa giurisprudenza e sarà più difficile, ma, questi sono virtuosi (quando vogliono).
RispondiEliminaOgni giorno serve fare una barricata contro qualche testa di belin che ci prova.
Buona giornata Dalle ;-))
@Alberto: almeno una!
RispondiElimina@Locomotiva: sì, qualcosa proveranno
@Ruben: e meno male
@Daniele: riciccerà di sicuro
@Ernest: sempre
@Pyperita: davvero
@Tina: credo anch'io che ci marceranno ancora