giovedì 31 gennaio 2013

Strategia elettorale (2)

Nuova strategia del silvio: una catena di sant'Antonio.
(Fonte: Giornalettismo)

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mercoledì 30 gennaio 2013

Strategia elettorale

A Roma, nella sede PD di via del Nazareno, c'è una war room digitale.
E a me vien da ridere già al solo pensiero.
In questa war room, che fanno?
"Presidiano, vigilano, monitorano, intervengono, corrono in soccorso, se del caso spammano, invadono le timeline su Twitter, commentano, inventano hashtag, rilanciano i temi della campagna del segretario dem [Bersani], animano il dibattito online, coordinandosi tra loro."
Si autodefiniscono i 300 spartani, e «La vera forza di uno spartano è il guerriero al suo fianco, perciò dagli rispetto e onore, e li riceverai a tua volta».
Confesso: quando l'ho letto, mi son messa davvero a ridere.
Dicono che «Prima di D-net (il nome ufficiale degli spartani), i militanti influencer nei flussi di Twitter che interessavano Bersani erano tra il 10 e il 15%, ora sono tra il 55 e il 60%»
Hanno un loro sito/blog: trecentospartani.
Ormai con gli occhi lucidi di lacrime ridarelle, sono andata a vedere a chi è intestato il dominio e ho scoperto che Registrant Contact Details: PrivacyProtect.org.
Spartani riservati, insomma.

Come ben dice Mantellini: il PD non capisce "che su Internet non funziona così, che tutto questo è un portato tossico di una idea di diffusione virale del consenso buona forse (in realtà non funziona nemmeno per loro) per i venditori di fustini di detersivo, ma perfino più patetica e finta se applicata ai temi sensibili del pensiero pubblico. Che l’effetto reputazionale che si ottiene presidiano quantitativamente le conversazioni di rete è mediamente opposto a quello ipotizzato, che Internet è e dovrebbe essere terreno di confronto ed argomenti e non di slogan e provocazioni."




martedì 29 gennaio 2013

(s)Ragionamenti

Qui in azienda le porte degli uffici, comprese quelle della Direzione, sono sempre aperte, tranne quando "l'inquilino" sta trattando questioni riservate e/o ha gente da fuori, cosa che succede raramente.
Ieri alle 08:00 c'erano tre uffici vuoti: quelli del capo e di collegaC (entrambi previsti assenti per tutta la giornata) e la saletta di prima accoglienza per gli esterni.
Io aspettavo verso le 10:00 un menarello che doveva portarmi dei documenti e, quando sono andata ad avvisare la reception del suo prossimo arrivo, mi sono accorta che tutte e tre le porte erano chiuse.
Ho chiesto lumi a varia gente, per sapere se la saletta era già impegnata, ma nessuno ne sapeva niente.
Infine ho interpellato la donna in cOrriera, risposta: ah, sì, ho chiuso io le porte, sai, per il freddo.
Di fronte alla mia faccia perplessa, mi ha spiegato: non sapevo se il calorifero di quelle stanze era  rimasto sull'acceso, e allora ho chiuso le porte così non gira aria fredda nel corridoio.
Ho preferito evitare ogni commento perché è inutile discutere con chi decide di chiudere le porte invece di controllare se i caloriferi sono spenti e, nel caso, accenderli.

lunedì 28 gennaio 2013

Burocrati

Un dirigente della Scuola Europea di Bruxelles - una delle istituzioni deputate all’educazione dei figli del personale della funzione pubblica europea (e, per simpatia, quelli dei diplomatici, degli uomini Nato, ma non dei comuni mortali) - ha inviato una circolare ai genitori “sul tema delle palle di neve”, la loro conformazione, i diritti che comportano e i doveri ad essi connessi. E’ un testo che sembra scritto dai Monty Python per prendere in giro la burocrazia malata, quella che genera il doppio dell’euroscetticismo tollerabile. Invece è vero.
(Fonte: La Stampa)



venerdì 25 gennaio 2013

Bravo investitore

Durante una simulazione della gestione di un portafoglio d'investimenti, durata un anno, tale Orlando ha battuto degli esperti finanziari: lui ha realizzato un rendimento del 10,9%, gli esperti del 3,5%.
Orlando è un gatto inglese e ha fatto le sue scelte strategiche lanciando un topolino di pezza su una griglia di numeri che corrispondevano alle azioni su cui puntare.
(Fonte: Essential news)


giovedì 24 gennaio 2013

Libri

Mi hanno detto di "Le ho mai raccontato del vento del Nord": leggilo, è fantastico!
La trama: un indirizzo e-mail sbagliato mette in contatto Emma e Leo, e da ciò nasce una relazione virtuale.
Ben scritto, per carità. Va giù che è un piacere.
Però:
1) ma com'è che due si scrivono, dilettevolmente, per dei mesi e continuano a darsi del lei?
2) ma è mai possibile che ci vogliano solo trenta secondi per ricevere la risposta a un messaggio? cioè, voglio dire, tu leggi, clicki rispondi, scrivi, clicki invio, parte, arriva, ecchecazpita!, ci vorrà il suo tempo, no?
3) ma perché una femmina insegue, anzi bracca, così un maschio sconosciuto?
4) ma quando mai si scrivono robe compromettenti a un/a perfetto/a sconosciuto/a?
5) ma quale 34enne (sposata) stampa ogni e-mail e poi le tiene in una bella cartellina, nel cassetto della scrivania di casa?
6) ma che razza di marito implora il presunto amante virtuale affinché lo stesso lo diventi sul serio?

Ho fatto presente tutto questo a chi mi aveva consigliato il libro.
Risposta: e vabbe', ma è un romanzo, se stai lì a guardare il pelo nell'uovo, eh!
Ho replicato: fosse solo un pelo! qui trattasi di scemenze e pure parecchie.
Questo quando ero circa a tre quarti della storia.
Nonostante ciò, una volta terminato, saputo che c'era un seguito, ahimè, io ho detto "lo voglio!".
E' come con certo tipo di uomo: una sa in partenza che se ne pentirà, però non riesce a resistergli.
Adesso ce l'ho, il libro non l'uomo, e lo comincio stasera.
 
Dato che non sono recenti, si trovano facilmente in qualunque biblioteca. Se invece si vuole scaricarli:

il primo qui
   
il secondo qui

mercoledì 23 gennaio 2013

Pou

C'era una volta il Tamagotchi.
Cioè una rottura di scatole micidiale, ché bisognava accudirlo, ogni tre per due, come un cucciolo scemo.
Adesso c'è il Pou, una specie di patata aliena con grandi e teneri occhioni.
Anche lui va assistito costantemente: gli va dato un nome, va vestito, nutrito, curato, va fatto divertire. Se ingrassa troppo bisogna dargli la pozione dimagrante. Quando e’ stanco e vuole dormire, va spenta la luce della sua cameretta.
Giusto per gradire, fa anche degli inopportuni versi quando gli serve qualcosa.
E' un giochillo gratuito, funzionante su smarthphone o tablet sia Android che Apple e l'hanno scaricato 10 milioni di persone.
Io lo vorrei solo se potessi poi prenderlo a badilate virtuali.

martedì 22 gennaio 2013

Il solito pastrocchio all'italiana

A novembre 2010 è stato istituito il registro pubblico degli abbonati che si oppongono all'utilizzo del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali.
Grandi titoli sui giornali, tipo: ecco come difendersi dal telemarketing, ecco una seria tutela per i cittadini, etc. etc..
Aria fritta, ovviamente.
Già il presupposto di base è sbagliato: non devo io ppormi a ricevere qualcosa, ma il contrario, cioè io devo dire che voglio riceverla.
Mettiamoci poi che:
1) chi ha l'obbligo di controllare che i numeri a cui vuole telefonare non siano nel registro paga € 0,015 a numero e la verifica va rifatta ogni 15 giorni, quando in Inghilterra il costo è di un decimo, cioè € 0,0015 (secondo un studio del 2011 di Xl World, uno dei principali outsourcer operanti in Europa, Telecom, per esempio, paga 709 mila euro al Registro delle opposizioni sul suolo italiano mentre in Uk la cifra si aggira sui 7.093 euro e in Usa sugli 11.154 euro)
2) per chi non rispetta le regole, l'Autorità garante per la protezione dei dati personali prevede una sanzione che va dai 10 mila ai 120 mila euro. Ma che, il più delle volte, non viene applicata.

Col che si capisce il perché del flop del registro di opposizione.



lunedì 21 gennaio 2013

Renzo Arbore e Mariangela Melato

Dagospia ha pubblicato un articolo con stralci dell'intervista rilasciata a Vanity Fair da Renzo Arbore, intitolandolo: Il ricordo struggente di Arbore per la Melato - “non si è mai comportata da diva. Ai ristoranti di lusso preferiva il cestino degli elettricisti - abbiamo continuato ad amarci anche dopo esserci lasciati. Per quarantadue anni - perse la sua chance americana, per due film non riusciti. Ma proprio quei due anni che passò in america hanno cancellato la nostra storia”.
Nel corpo dell'articolo ci sono dettagli che, al posto di Arbore, io non avrei mai raccontato, tenendoli - ben stretti - per me sola, com'è giusto fare per i carissimi ricordi personali.
Pudore dei sentimenti, si può chiamare.

venerdì 18 gennaio 2013

Condominio

E' arrivato l'avviso dell'assemblea condominiale.
Ordine del giorno: consuntivo spese, preventivo spese, varie ed eventuali.
Quando ero ancora giovane (un molto tot di anni fa), ho partecipato ad una serie di assemblee condominiali; all'epoca si tenevano nell'oratorio della chiesa sotto casa, probabilmente nella speranza che qualcuno ci mettesse una mano in testa. 
L'ultima a cui sono andata è stata così: inizio alle ore 21:00 e subito, prima ancora di parlar di spese, la dolcissima vecchietta del pianoterra ha massacrato a parole quelli del primo perché, a suo dire, erano degli zoccolanti (e non solo per le calzature), quelli del primo hanno minacciato lo strappo delle fronzute fronde (e piene di bestioline) cascanti da quelli del secondo, quelli del secondo han chiesto i danni per gocciolio di pipì di cane (povera bestia: se non lo portavano fuori alla fine la faceva dove stava, cioè sul balcone) agli sposini del terzo che han promesso azioni legali a tutti quanti. L'amministratore, impassibile, li ha lasciati sfogare all'evidente scopo di stancarli, così da ridurre qualunque eventuale obiezione sui conti. La faida pertanto è continuata: minacce, lei non sa chi sono io, chiamo i Carabinieri, non c'è bisogno, tanto la stanno già cercando, etc etc. Ad un certo punto, in un attimo di pausa (dovevano pur respirare), ecco che la signora col pallino del decoro architettonico è intervenuta: le grondaie in rame sono opache, vanno pulite (al che io ho immaginato un omino spenzolante giù dal tetto, con in mano straccio e paglietta intento a strofinare), mettiamo le fioriere (sì, brava, così tutti i cani dei condomini, e non solo, andranno lì, a marcare il territorio), ci vuole la passatoia sulla scala (passatoia?! cara grazia che abbiamo le scale!), rifacciamo le facciate e i balconi con colori più solari? (sì, un bel rosso fuoco, uguale a quello del saldo del c/c condominiale).
Per fortuna, gli altri, ripreso fiato, si sono coalizzati contro la spendacciona: sì, come no, c'è il tetto da controllare, i tombini da ripulire e noi mettiamo le fioriere, la passatoia e tinteggiamo! Al che è intervenuto l'amministratore: manca poco a mezzanotte, parliamo delle spese correnti e del preventivo?
Pronti via, di volata, ad approvare tutto quanto per poter portare i feriti gravi al pronto soccorso. 
Sto esagerando, ma neanche tanto: le intenzioni erano tali da giustificare la chiamata in via preventiva il 118. 
Non ce l'ho fatta più, da allora ho delegato sempre una vicina che la pensa come me (ma grida molto di più): spendiamo solo se è indispensabile.



mercoledì 16 gennaio 2013

Stop alle bubbole

Finita l'epoca dello yogurt che, in teoria, ti riduce il colesterolo o dell'acqua che ti mantiene giovane e sano: è entrato in vigore di recente il regolamento europeo (n. 432/2012) che disciplina gli slogan pubblicitari inerenti la salute, riportati su etichette o siti internet relativamente ad alimenti e bevande.
Così si potrà scrivere sulle etichette di effetti salutari solo se gli stessi sono accertati dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e approvati dalla Commissione europea.
Il provvedimento spezza una lancia a favore della sicurezza dei consumatori, ma è solo un primo passo. A riguardo Monique Goyens, direttrice Ufficio europeo dell'unione dei consumatori, ha detto: «La palla è ora nel campo delle autorità nazionali che dovranno verificarne il rispetto delle regole e, in caso contrario, imporre sanzioni»
.
(Fonte: Lettera 43)

Edit del 17.01.2013: Acqua Uliveto e Rocchetta, la pubblicità arriva negli studi dei medici.
[...] tra i medici che espongono il manifesto verranno sorteggiate 100 crociere week-end per due persone sul veliero La signora del vento.
Insomma, fuori dalla porta, dentro dalla finestra.


martedì 15 gennaio 2013

Son soddisfazioni

Come al solito, sabato ho telefonato a mia madre.
E mi ha raccontato che la sera prima, alle 23:45, le hanno suonato alla porta i Vigili del Fuoco perché un inquilino li aveva chiamati, in quanto c'era una (minima) perdita d'acqua nel cortile del palazzo.
Perdita che poi s'è scoperto provenire dal bagno di un appartamento tre alloggi dopo il suo.
Mi ha detto: mi sono spaventata da matti, tremavo come una foglia quando ho sentito il campanello e ho chiesto "chi è?" e mi hanno risposto "Vigili del Fuoco, signora! per favore, apra", sul momento ho pensato che era successo qualcosa di brutto a M. e che venivano ad avvisarmi. Dopo, quando erano andati via, a mente fredda, mi son data della stupida perché lo so bene che i Vigili del Fuoco mica vanno in giro ad avvisare che c'è stata una disgrazia.

M. è mio fratello e abita in un'altra casa, con la legittima moglie, da quasi vent'anni.
Che potesse essere successo qualcosa a me non le è neanche passato per l'anticamera del cervello.
Grazie, mamma.

lunedì 14 gennaio 2013

Puffi aggressori

Melbourne, Australia. Un uomo è stato avvicinato da dei puffi al supermercato. Uno di loro, vestito da Grande Puffo, gli ha chiesto una sigaretta e poi di accenderla per lui. Al rifiuto dell’uomo è scattata l’aggressione. Altri tre puffi sono stati notati dall’uomo mentre mettevano in moto l’auto con la quale poi tutti sono fuggiti.
I quattro, inquadrati dalle telecamere mentre parlano on l’aggredito anche prima dell’aggressione, sono stati invitati dalla polizia a farsi vivi per chiarire l’episiodio e hanno risposto all’invito. La polizia ha infatti arrestato tre amici diciannovenni e un diciottenne.

(Fonte: Giornalettismo)

venerdì 11 gennaio 2013

Oppovero silvio (2)

Cose mai viste in tv


Dopo diciannove anni di totale ossequiosità, Bruno Vespa lo interrompe
(Fonte: Giornalettismo)


I bookmaker inglesi dicono la loro


Parafrasando Snoopy: una montagna di ricordi non eguaglierà mai la piccola speranza di essercelo tolto dalle palle una volta per sempre.

giovedì 10 gennaio 2013

Sirene pubblicitarie

Sabato mattina, andando al mercato, sono passata in farmacia.
Nell'uscire mi sono quasi scontrata con un espositore alto circa 2 metri su cui, a caratteri cubitali, c'era scritto: la sigaretta elettronica, per smettere di fumare!
Ah, ho pensato, magari...
Ad altezza naso c'era una vaschetta piena di depliant, ne ho acchiappato uno e l'ho infilato in borsa.
Non ci ho più pensato sino a ieri sera, quando l'ho ritrovato per caso, sommerso da uno strato di roba varia.
Il depliant, patinato, cm 10,5 x 15, a colori rassicuranti, piegato in tre, stampato davanti e dietro, con la foto di un bel medico sorridente, spiega tutto (a detta dei signori produttori della specifica sigaretta elettronica).

Leggendolo ho sobbalzato vedendo che il "vapore" viene dichiarato essere una soluzione di alcool alimentare (glicole propilenico) e liquido aromatizzato.
Ora:
1) l'unico alcool alimentare, che io sappia, è l'etilico, cioè quello che si trova nei liquori e vini oppure, al 90% (e il restante 10% è acqua), nel cosiddetto alcool buongusto, quello che si usa per mettere "sotto spirito"  la frutta o fare bevande alcoliche casalinghe, tipo il nocino
2) il glicole propilenico è usato anche come antigelo
3) se è un alcool non può chiamarsi glicole, esattamente come una melanzana non può definirsi caciocavallo
4) che cacchio fritto è mai il liquido aromatizzato?
Mi son detta: ma che minch accidenti dicono questi? si sono bevuti il cervello?


Perplessa (e con la sensazione di venir presa un cicinello parecchio per i fondelli) ma tenace, ho proseguito la lettura e ho scoperto che sono disponibili tre tipi di sigaretta elettronica:
tipo 1: aroma 1,8% di nicotina
tipo 2: aroma 2,4% di nicotina
tipo 3: aroma menta senza nicotina.
Momento: 1,8% e 2,4% di quanto? un quintale, un chilo, un etto? un grammo? un cippalippa?
No, perché la LD50 (cioè la dose di una sostanza, somministrata in una volta sola, in grado di uccidere il 50% - cioè la metà - di una popolazione campione) della nicotina è 0,5 – 1 mg/kg, quindi diventa importante sapere il contenuto in peso di codesta sigaretta, al fine di non restarci secchi dopo la prima tirata.
Tralascio il fatto che dire "aroma menta" è come scrivere su una busta l'indirizzo "seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino".
Last but not least, sul depliant nessuna traccia di prezzo.

Insomma, una delusione tremenda.


mercoledì 9 gennaio 2013

Facite ammuina

Appena prima delle Feste, il nostro commercialista ha inviato alla mia collega della contabilità una circolare per comunicare che dal 1 gennaio sarebbe entrato in vigore (per i contratti stipulati dopo il 31.12.2012) il decreto legislativo 192/2012, contro i tardivi pagamenti nelle transazioni commerciali .
Diceva, tra l'altro, il commercialista:
REGOLA GENERALE
In base alla norma in oggetto, il pagamento del corrispettivo deve essere effettuato entro il termine di 30 giorni dalla data di:
- Ricevimento della fattura (o richiesta di pagamento);
- Ricevimento della merce o della prestazione di servizi;
- Accettazione o verifica della conformità della merce (se previsto contrattualmente).
EFFETTI
Decorsi gli anzidetti termini sono dovuti, da parte del debitore, gli interessi moratori calcolati al tasso di riferimento fissato dalla BCE per le operazioni  di rifinanziamento, maggiorato di 8 punti percentuali, da computarsi dalla data di scadenza del pagamento senza necessità di costituzione in mora.

La collega mi ha girato la circolare, commentando "varda un po' .....".
Ho vardato, e poi così le ho risposto:

Tutto molto bello.
Però, c'è sempre un però, cosa fai se il cliente non ti paga gli interessi?
Passi la pratica al legale, dirai tu.
Sì, ma:
- l'importo medio delle fatture emesse in Italia è di circa 2.200 €
 - il tasso ufficiale di riferimento (Tasso BCE) è dello 0,75%
+ 8 punti fa 8,75%, cioè 0,729% al mese.
Ne consegue che su € 2.200 gli interessi per un mese di ritardo sono di € 16,038.
Dopodiché saranno ben poche le aziende che avranno la convenienza ad adire alle vie legali per incassare gli interessi.
Senza contare che una volta adito, il cliente l'hai perso per sempre.
Quindi per me questa è una delle solite "decisioni" di Monti, aka nonno Mario: di primo acchito sembra che chissà che gran effetto avrà, poi uno ci fa sopra i conti della serva e si rende conto che trattasi di facite ammuina.
O, e questo è peggio, che nonno Mario non ha la minima idea della realtà vera, perché vive in un mondo incantato o nel paese di procioni.


martedì 8 gennaio 2013

Film

Dopo aver visto un (piccolo) tot di "Gran Torino", ché ho resistito venti minuti e poi ho chiuso il player dato che, essendo la summa dei più biechi luoghi comuni (vecchietto tutto d'un pezzo, made in U.S.A., misantropo, burbero e razzista, salva e diventa amico di un ragazzino asiatico, l'America è meravigliosa e gli americani c'hanno il cuore d'oro, etc. etc.), mi stava facendo cadere le calze (borlà giò i calset, in milanese) e stomacando (slaciugà, sempre in milanese), non è che l'idea di un altro film con protagonista Clint Eastwood mi entusiasmasse. Anzi.
Però avevo il link, non mi costava niente scaricarlo e speravo che non fosse una ciofeca come il suddetto "Gran Torino".
Non è andata male quanto temevo: in "Di nuovo in gioco" c'è sempre il solito vecchietto, ma parecchi meno stereotipi.
Confesso: a metà film ho cominciato a cliccare avanti 10 minuti un po' di volte, ma nel complesso l'ho retto.
Download qui.


Tremenda delusione invece è stato "Il matrimonio che vorrei", seppur con la bravissima Meryl Streep, cominciato e proseguito bene come la classica commedia americana, ma con finale stupidotto, mal raffazzonato e disgustosamente mieloso. Forse lo sceneggiatore non andava più d'accordo con la produzione e ha tenuto a farcelo sapere.
Download qui.

lunedì 7 gennaio 2013

Notizie clericali


Dopo la cattiva notizia che lo Stato Italiano ha detto (e la UE se l'è bevuta) che è impossibile recuperare l'IMU arretrato dalla Chiesa, ecco invece una buona notizia: nel mondo agnostici e atei sono in crescita.
"1,1 miliardi di persone (16%) non dichiara alcuna affiliazione religiosa: si tratta del terzo gruppo per diffusione, composto da atei, agnostici e da coloro che hanno qualche credenza spirituale o trascendente - un non meglio precisato ‘dio’ o spirito universale - slegata però da qualsiasi appartenenza religiosa. Un gruppo che, ormai, è della stessa consistenza numerica dei cattolici."

Ecco la mappa della diffusione dei "non affiliati":


















Per restare in tema, è del giorno 5 la notizia della denuncia  per offesa alla religione fatta a Corrado Guzzanti durante un suo spettacolo trasmesso su La7, in quanto "appare vestito da cardinale, e irride alla Trinita’, alla Madonna di Lourdes, al Vangelo, alla Chiesa, al Pontefice e con battutacce da caserma".

La parte "incriminata" inizia circa a 1:25:00 circa