giovedì 5 novembre 2015

Teoria e pratica

Il ministro della Pubblica amministrazione dichiara: «Un dipendente pubblico che dice che va a lavorare e poi non ci va deve essere licenziato».

La legge per punire tali comportamenti c’è. «E’ il decreto legislativo 150 del 27 ottobre 2009, che attua la legge 15 del 4 marzo 2009, la cosiddetta legge Brunetta» ha detto lo stesso ex ministro Renato Brunetta alla collega Madia. Il licenziamento disciplinare è espressamente previsto per la «falsa attestazione della presenza in servizio» e fa cenno «all’alterazione dei sistemi di rilevamento» e ad «altre modalità fraudolente».

Gli ultimi dati relativi ai licenziamenti fatti dallo Stato risalgono al 2013: su circa 7 mila procedimenti avviati, sono stati cacciati 220 dipendenti, cioè un po' più del 3%.

Quindi, cara Madia, a me pare evidente la volontà dei vari Enti pubblici di non volere liberarsi di certa gente.




6 commenti:

  1. Tieni conto che la stragrande maggioranza degli assenteisti cronici (per non dire TUTTI) sono entrati a lavorare in qualche ente pubblico grazie alla raccomandazione di qualche grosso personaggio; chiaro che non c'è e non ci sarà mai l'interesse a cacciarli via.

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  2. Avevo captato di un ufficio in Romagna che è nato apposta per aiutare le amministrazioni in questi casi.

    Che, nell'arzigogolìo di leggi e leggine, un comune che licenzi uno prima che sia stato condannato definitivamente rischia di trovarsi in un contenzioso col tribunale del lavoro ed i sindacati che scalpitano per difendere il loro malandrino associato.
    Con tutti i soldi che questo comporta.

    Quindi, per prassi, l'amministrazione tradita aspetta, si lascia perdere, si dilaziona - magari si trasferisce il manigoldo in un ufficio creato ad hoc in cui non fa niente.
    Costa meno che rischiare davanti al giudice del lavoro.

    Ecco, esiste questo ufficio specializzato a dare consulenza ai comuni e simili perché sappiano come fare a non incappare in nessun cavillo.
    La direttrice si stupiva che solo il suo ufficio esistesse, e che le altre regioni italiane non avessero messo in piedi una struttura analoga.

    Letto su La Stampa

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  3. no ma poi scusate a me sta cosa di aggiungere sempre "pubblico" inizia a infastidirmi... in generale chi non si presenta al lavoro senza giustificato motivo sa che cosa rischia

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  4. Tipica gestione italiana: se una legge non viene applicata se ne fa una nuova... che comunque non verrà applicata ma intanto l'opinione pubblica viene rassicurata sul fatto che il Governo vigila ed interviene... Ma fatemi il piacere! :-(

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  5. Mi sa che per farsi veramente cacciare quegli assenteisti dovranno compiere qualcosa di clamoroso, tipo ricoprire il sindaco di pece e piume e violentargli la moglie.
    (N. B.: quell'odioso nano pieno di boria osa ancora banfare sui fannulloni dopo che lui stesso è riuscito a farsi cacciare per assenteismo? Ma stia zitto!)

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  6. @Popox: messa così, è ovvio
    @Locomotiva: ho letto anch'io di quell'ufficio; mi stupisce che la direttrice si stupisca
    @Ernest: sì, ma nel privato ti cacciano, nel pubblico no
    @Giulio: grandi titoli sui giornali e in tv, così la gente crede a qualunque cosa
    @Harhum: la gallina che canta ha fatto l'uovo

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