lunedì 5 novembre 2012

Web marketing

Giorni fa avevo letto su più di un sito della scoperta di una rosa carnivora.
Scoperta fatta nelle vigne dell'azienda vitivinicola Pico Maccario, in quel di Mombaruzzo (AT).
E, fin qui, ci stava perché le rose sono per le viti quel che i canarini  sono erano per i minatori, cioè le rose si prendono eventuali malattie qualche giorno prima rispetto alle viti, consentendo così al coltivatore di mettere in atto provvedimenti per difendere la vigna.
C'era anche un video, in stile Discovery Channel casareccio, dove veniva mostrata una rosa che si mangiava un insetto.
Dopo averlo visto, non ero convinta: come poteva una rosa serrare i petali intorno all'insetto?
S'è mai visto un petalo di rosa capace di richiudersi dopo essersi aperto?
No, in quanto per il movimento servono (non so il termine tecnico, uso parole per rendere l'idea)  "muscoli" e/o "nervature" vegetali.
C'è qualcosa del genere in un petalo?
No, mai visto.

La conferma che si trattava di una bufala l'ho avuta cercando su Google: era una boutade propagandistica. L’operazione di web marketing era mirata a far parlare della cantina e l’obiettivo è stato raggiunto.

5 commenti:

  1. il marketing virale è ormai usatissimo ed è fatto proprio in modo da lasciare il dubbio

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  2. Il movimento di chiusura della rosa, ad un occhio esperto, salta all' occhio in modo palese la modificazione al computer del video.

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  3. sono dei geni del male.

    Seriamente: sappiamo tutti che esiste questo vinaiolo di Monbaruzzo grazie alla boccalonaggine della rete. Chapeau.

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  4. Nella società dello spettacolo il falso è più vero del vero.

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  5. @Ruben: mi hai insegnato qualcosa che non sapevo
    @Daniele: non ho un occhio esperto
    @Locomotiva: davvero, chapeau
    @Alberto: a me sembra che sia tutto falso nella società dello spettacolo

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