mercoledì 30 gennaio 2013

Strategia elettorale

A Roma, nella sede PD di via del Nazareno, c'è una war room digitale.
E a me vien da ridere già al solo pensiero.
In questa war room, che fanno?
"Presidiano, vigilano, monitorano, intervengono, corrono in soccorso, se del caso spammano, invadono le timeline su Twitter, commentano, inventano hashtag, rilanciano i temi della campagna del segretario dem [Bersani], animano il dibattito online, coordinandosi tra loro."
Si autodefiniscono i 300 spartani, e «La vera forza di uno spartano è il guerriero al suo fianco, perciò dagli rispetto e onore, e li riceverai a tua volta».
Confesso: quando l'ho letto, mi son messa davvero a ridere.
Dicono che «Prima di D-net (il nome ufficiale degli spartani), i militanti influencer nei flussi di Twitter che interessavano Bersani erano tra il 10 e il 15%, ora sono tra il 55 e il 60%»
Hanno un loro sito/blog: trecentospartani.
Ormai con gli occhi lucidi di lacrime ridarelle, sono andata a vedere a chi è intestato il dominio e ho scoperto che Registrant Contact Details: PrivacyProtect.org.
Spartani riservati, insomma.

Come ben dice Mantellini: il PD non capisce "che su Internet non funziona così, che tutto questo è un portato tossico di una idea di diffusione virale del consenso buona forse (in realtà non funziona nemmeno per loro) per i venditori di fustini di detersivo, ma perfino più patetica e finta se applicata ai temi sensibili del pensiero pubblico. Che l’effetto reputazionale che si ottiene presidiano quantitativamente le conversazioni di rete è mediamente opposto a quello ipotizzato, che Internet è e dovrebbe essere terreno di confronto ed argomenti e non di slogan e provocazioni."




3 commenti:

  1. E i bambini deformi li eliminano come (si tramanda) facevano gli Spartani?

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  2. @Locomotiva: non so, a me viene in mente questo http://heavyarmor.files.wordpress.com/2011/03/winner-none.jpg
    @Alberto: digitalmente sì

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