martedì 15 ottobre 2013

Diritto d'autore, all'italiana

Per fermare, o tentare di fermare, chi vende illegalmente farmaci on-line ci sono voluti 10 mesi.
Perché l’Authority ha dovuto svolgere le proprie indagini, acquisire i necessari elementi sulla denunziata – peraltro da parte della Guardia di finanza e non di un privato qualsiasi – illiceità della condotta posta in essere dalla società inglese, riconoscere a quest’ultima un termine di 30 giorni per presentare memorie ed essere sentita, consentirle di difendersi in un’apposita audizione e, solo al fine di tale lungo – per quanto urgente – procedimento ha potuto adottare un provvedimento di diffida alla prosecuzione dell’attività, peraltro, provvisorio e, comunque, soggetto ad un’impugnazione dinanzi al Giudice amministrativo che, potrebbe, addirittura, sospendere l’efficacia della diffida dell’Authority e legittimare, sino alla decisione finale, la società inglese a proseguire nella commercializzazione dei suoi farmaci.

A breve, Agcom vuole avere il potere di ordinare a chicchessia la rimozione di qualsiasi contenuto dallo spazio pubblico telematico o, addirittura, di renderlo inaccessibile – previo un ordine in tal senso ai gestori delle autostrade dell’informazione – nello spazio di pochi giorni, sulla base di una segnalazione proveniente non dalla Guardia di Finanza – come nel caso di specie – ma da chiunque si dichiari titolare dei diritti d’autore o di agire nell’interesse di quest’ultimo.
[...]
In uno Stato di diritto non si può tollerare che si riconoscano più garanzie a un “contrabbandiere di farmaci” che a chi pubblica – più o meno o niente affatto consapevolmente – un video con una colonna sonora “pirata”. E’ evidente che c’è qualcosa che non funziona. Se le garanzie del “giusto processo” esigono che si riconoscano – persino in un procedimento cautelare – trenta giorni a chi vende farmaci illegalmente, minacciando la salute pubblica, non è possibile pensare che chi pubblica un contenuto online – magari scritto o creato da qualcun altro -, possa avere solo 72 ore per difendere la legittimità del proprio operato.




4 commenti:

  1. Eh, già, il KOPIRAIT è il più grosso problema che esista!

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  2. beh direi che è in linea col pensiero moderno degli stati... lasciar stare i furboni e colpire l'opinione

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  3. Avvelenare la gente: pfui, problemino da niente. Molto più grave infrangere il SACRO COPYRIGHT, questa è eresia bella e buona e chi lo infrange va messo al rogo.

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  4. @Kornaski: secondo l'Agcom, sì
    @Ernest: preciso preciso
    @Rassamus: prima del rogo, va torturato

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