martedì 22 ottobre 2013

Odifreddi

Piergiorgio Odifreddi mi è piaciuto per anni, sia come scrittore che come persona.
Ho letto quasi tutti i suoi libri ed ammiravo il suo modo di fare e l'aspetto da guascone.

Poi però c'è stata la faccenda del suo abbandono del blog che teneva su Repubblica per motivi di presunta censura e la marcia indietro, firulì firulà, un mese dopo.
E qui, se ai miei occhi aveva 1.000 punti, ne ha persi 999.

Adesso, dopo la sortita che «Non entro nello specifico delle camere a gas perché di esse so appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero della propaganda” alleato nel dopoguerra, e non avendo mai fatto ricerche, e non essendo uno storico, non posso fare altro che “uniformarmi” all’opinione comune; ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato», con me ha chiuso.

13 commenti:

  1. Cioè praticamente ha detto non mi va di sbattermi a fare ricerche, non mi fido di quello che sanno tutti, puo' essere qualunque cosa. I fatti? Aaaaa fin che non mi informo puo' essere qualunque cosa. Come se i fatti esistessero a seconda che lui sia informato o meno.
    Informarsi quindi esula dalle sue competenze, meglio sparare minchiate conscio del fatto di farlo.
    Anbelivèbol.... O_O

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  2. Anche i più grandi pensatori finiscono inevitabilmente per cedere all'entropia. O, più verosimilmente, alle lusinghe del Dio Denaro.
    N. B.: Odifreddi è un matematico e farebbe bene a occuparsi di questioni matematiche e basta. Il 100% di questi personaggi, quando sconfinano dal loro campo di studi, sparano una filza di emerite puttanate. Il 100%, ripeto.

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  3. Ci stà che la storia la raccontino (e scrivano) i "vincitori" ma sulle camere a gas, i campi di concentramentio su cui ci sono un numero incalcolabile di filmati, fotografie, documenti ma SOPRATTUTTO un numero incalcolabile di raccoti DI PERSONE CHE LE HANNO VISSUTE e lo possono raccontare, ancora adesso...
    Ma che cos'è? l'invasione degli ultracorpi che fa rincretinire in questo la gente? Perchè se no non si spiega.

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  4. Che libri scriveva sto tizio guasconèro?

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  5. io davvero non riesco a capire come si possano fare certe dichiarazioni, davvero incomprensibili...

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  6. @Verzasoft: e dopo averle sparate, arrampicarsi sui vetri per negare che lo siano
    @Barnaus: tutti spariamo il 100% di puttanate quando parliamo di qualcosa che non conosciamo, il problema è non ammettere che sia così
    @Impiegata: no, ha detto bene Aldo Grasso "al pretenzioso Odifreddi piace «épater le bourgeois »"
    @Daniele: parecchi, tra cui molti di divulgazione scientifica, però è conosciuto soprattutto per "Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)", il cui titolo ricorda, immagino volutamente, un libro che, all'epoca, fece un enorme scandalo, e cioè "Perché non sono cristiano" di Russell Bertrand
    @Ernest: forse un po' troppa hybris

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    1. Ah non li conoscevo sti libri, ma dal titolo dovrebbero essere interessanti.
      Ora userai i suoi libri per riscaldarti d' inverno?
      Hai il camino o i termosifoni a casa?

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  7. Un articolo letto oggi sul giornale:
    Leader neonazista ungherese scopre di essere ebreo e cambia vita.

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  8. @Daniele: ho i termosifoni, ma se anche avessi il camino non li brucerei in quanto non sono miei, li ho presi in biblioteca
    @Impiegata: la pirlaggine umana è senza limite

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  9. Se posso permettermi, non è molto corretto - e intendo "corretto" nel senso di "esatto", non di "moralmente errato" - da parte tua linkare non la risposta di Odifreddi, ma un commento a quella. Non è corretto perché nella sua risposta Odifreddi faceva più che altro (in modo assai maldestro, in effetti) un ragionamento di metodo storico, ricordando come la storia - o meglio la storiografia - è fatta dai vincitori, quindi riporta degli eventi una visione parziale; non necessariamente distorta, ma parziale.

    Posto il commento integrale qui: io personalmente ritengo appunto che non si tratti dell'esposizione di una teoria negazionista, ma del tentativo male espresso e malriuscito di spiegare come si "costruisce" non la storia, ma il nostro "immaginario" storico. Vedi l'uso delle virgolette. La cosa cambia alquanto.

    "caro hommequirit,

    vedo che anche lei ha sollevato un vespaio, avendo toccato un nervo scoperto della storiografia relativa alla seconda guerra mondiale.

    su norinberga, confesso di essere molto vicino alle sue posizioni. il processo è stato un’opera di propaganda. i processati hanno dichiarato, con lapalissiana evidenza, che se la guerra fosse andata diversamente, a essere processati per crimini di guerra sarebbero stati gli alleati, e ovviamente avevano ragione: non a dire che sarebbero stati processati, ma che sarebbe stato corretto e giusto processarli per quei crimini.

    sono anche vicino alle sue posizioni quando afferma che l’opinione che la maggior parte delle persone, me compreso ovviamente, si formano su una buona parte dei fatti storici è fondata su opere di fantasia pilotata, dai film di hollywood ai reportages giornalistici. e che la storia sia tutt’altra cosa, e abbia il suo bel da fare a cercare di sfatare i luoghi comuni che sono entrati nel “sapere” collettivo.

    lo storico alessandro barbero, al festival della mente di sarzana, ha dedicato tre conferenze serali a smontare altrettanti miti sul medioevo, che tutti ripetono e credono storici, e sui quali invece le testimonianze storiche vanno esattamente in direzione contraria. compito suo, e degli storici in generale, è anche ovviamente cercare di capire come si formano questi miti, quando, e con quali meccanismi.

    non entro nello specifico delle camere a gas, perché di esse “so” appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero della propaganda” alleato nel dopoguerra. e non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso far altro che “uniformarmi” all’opinione comune. ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato, affinché credessi ciò che mi è stato insegnato."

    Il thread è qui: http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2013/10/12/priebke-come-welby/comment-page-8/#comments

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  10. Questa non la sapevo e comunque mi è stato sempre un pò antipaticuccio

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  11. @Angelica: non mi risulta che se tu ti spieghi male sono gli altri a non aver capito bene; c'era una sola cosa che Odifreddi avrebbe dovuto fare ed era scusarsi, spargersi umilmente il capo di cenere e pregare di venir perdonato per quanto detto; non l'ha fatto, anzi si è arrampicato sugli specchi nel tentativo di difendere la sua (indifendibile) posizione.
    Quanto alla mia correttezza, la riservo a chi rispetto e Odifreddi non rientra più nella categoria.
    @Redcats: a me, invece, era sempre piaciuto assai

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