venerdì 24 giugno 2011

La morte, l'universo e tutto quanto

Su Giornalettismo hanno pubblicato un articolo intitolato "Cosa accade dopo la morte? Ecco quattro teorie".
1° teoria - che ci sia una nuova vita, dopo la morte. Vagando nelle profondità dell’essere, chi è caduto in un profondo coma ha raccontato qualcosa di quest’esperienza.
Ehi, giovine, questa è un'esperienza di vita, per comatosa che sia.
2° teoria - da uno studio di vari incidenti quasi mortali, gli psicologi raccolgono le esperienze di chi afferma di aver provato “un grande senso di quiete e di pace”, in quello che si chiama “distacco dal sé”.
Anche questo succede prima della morte, quindi non c'entra un accidenti con quel che si prova - sempre se qualcosa si provi -  quando si è morti.
3° teoria - “siccome il tempo e lo spazio sono soltanto misure che servono all’uomo per vivere la propria vita nel mondo”, il fatto che di esse non si abbia più percezione porta ad affermare che, molto semplicemente, “noi non moriamo mai”.
Sì, vero, verissimo, passiamo in un universo alternativo e aiutiamo Babbo Natale a sbrigare la corrispondenza.
4° teoria - c’è chi [...] dice, semplicemente, che quando arriva la morte, non succede nulla.
Se intendi dire che una volta morti, polvere ritorneremo e stop, ti do ragione anche perché mai nessuno è tornato dall'aldilà a dimostrare il contrario.

Uno potrebbe obiettare: ma c'è il famoso "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma".
Sì, va bene, ma trasforma in cosa? E il cosa è cosciente di esserlo? Di più, è cosciente anche di essere stato chi era stato? 
Prove scientificamente valide non ce n'è.
Un altro invece potrebbe tirar fuori la storia che il nostro cervello è "elettrico" e quindi l'energia dove va a finire?
Non lo so dove va a finire, sempre vada da qualche parte, ma il problema rimane: ha coscienza di sé in quanto energia? ha anche coscienza del precedente stato?
Anche in questo caso, prove scientificamente valide non ce n'è.

Io penso che quando qualcuno muore, niente resta di lui tranne il ricordo nel cuore di chi, rimasto vivo, l'ha amato. Sino a che muore o il ricordo o la persona che ce l'ha nel cuore.
E questo è quanto.

4 commenti:

  1. Sottoscrivo.

    Per quanto riguarda la povera Mara.... povera di spirito, s'intende... perché per il resto sta messa benino la fanciulla, o no...?

    Il gatto? O mèmè!!! C'è anche chi ha tempo per cose così....

    Buon fine settimana Dalle! ^___^
    Giusy-Aza

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  2. orca, che argomenti difficili oggi!
    io penso lo stesso, quando muori non ci sei più, punto. spero non faccia male. le altre qua sopra tutte papabili, ma non ne possiamo avere la certezza. chissà.

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  3. Concordo con la parte conclusiva del tuo post, ma non sottovalutare che rimangono nella mente di chi li ha odiati con ragione.

    Buona giornata Dalle;-))

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  4. @Giusy: la Mara mi pare messa più che bene; il tempo è sempre questione relativa
    @Polly: argomento difficile? mah...
    @Tina: hai ragione, l'odio è un sentimento fortissimo, probabilmente più dell'amore

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