giovedì 29 marzo 2012

L'affaire Megaupload

19.01.2012
L'FBI chiude Megaupload, Megavideo e gli altri domini collegati.
Arrestati il proprietario Kim Dotcom e alcuni suoi soci.
Sequestrati tutti i beni di Kim Dotcom.

27.01.2012
Liberati su cauzione i soci di Kim Dotcom.

22.02.2012
Liberato su cauzione Kim Dotcom.

19.03.2012
Restituiti i beni a Kim Dotcom, il sequestro non era valido.

28.03.2012
Megaupload: il Pentagono, l'FBI e la NASA i maggiori utilizzatori.

Primo presunto retroscena dell'affaire Megaupload: Kim Dotcom stava per lanciare un nuovo portale del gruppo MegaUpload: MegaBox Digital Jukebox. L'obbiettivo [...] era quello di offrire milioni di canzoni tramite tariffe altamente vantaggiose per gli artisti, i quali avrebbero ottenuto fino al 90% dei guadagni delle loro canzoni pubblicate su Megabox.
[...] Inoltre, sarebbe stato successivamente aperto un equivalente di MegaBox per il mondo cinematografico, MegaMovie, il quale avrebbe permesso la visione gratuita di diversi film agli utenti Premium, sempre con la stessa formula di remunerazione per gli autori.

Escludendo RIAA e MPAA, associazioni rappresentative delle principali case discografiche e cinematografiche americane, dal business.

Secondo presunto retroscena dell'affaire Megaupload: dice Kim Dotcom "Megaupload chiuso per far rieleggere Obama".

Fatto: da ieri J.K. Rowlings bypassa gli editori e vende gli e-book di Harry Potter da un proprio sito; con questo metodo la Rowling dovrebbe accaparrarsi fino al 90% del prezzo di copertina di ogni vendita anziché il 12,5 - 17,5%.

Dopodiché, IMHO, il primo presunto retroscena della chiusura di Megaupload/Megavideo assume ben altro spessore che in precedenza.

10 commenti:

  1. M-ma.... non era un REATO DI PIRATERIA??
    PERDINCIII quel ladro si è fatto ville, villoni, auto di lusso e barche!
    Ed è anche in libertà??
    Mavafffff...anbrodo!

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  2. In effetti: il ruggito del topo.

    I grandi e potenti dell'Efbiai che difendono editori e sguainano la spada contro i pirati e... prrrrrr (onomatopea per quella scureggetta di quando i palloncini si sgonfiano, presente?)

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  3. mi chiedo. Al di là del fatto che è sicuramente etico che autori e artisti e blabla si possano vendere i loro libri, se hanno un contratto credo che dovrebbero rispettarlo. Piuttosto capirei una class action per essere meglio tutelati o robe così. ma così, ad occhio e croce è illegale. O no?

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  4. Sempre pericoloso rompere equilibri consolidati di interessi.

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  5. Possibilissimo secondo me,m il primo scenario. Le case discografiche, cinematografiche e tutto il circuito della distribuzione sono anni che rompono, ma non ce la faranno, dovranno mettersi l'anima in pace e cambiare lavoro...
    (Comunque i miei figli - e così credo tutti gli altri habitué del settore - avevano già trovato come sostituire il simpatico sito del signor Dotcom...)

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  6. come non direbbe Quelo... la prima che hai detto!

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  7. ...se non ho capito male si tratta di una topica all'ennesima potenza dell'agenzia?

    Ma si può chiudere una piattaforma solo per far eleggere una persona al posto di un altra?

    Scusa, ma la mia ignoranza sul tema e abissale.

    Buona giornata Dalle ;-))

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  8. @Daniele: in teoria, e anche in pratica secondo le normative USA e non solo, l'hosting non è responsabile di quel che ci caricano gli utenti, quindi i "pirati" sono gli utilizzatori dell'hosting non l'hosting stesso
    @Pyperita: sono un pozzo di sapenzia ;-))
    @Locomotiva: volevano fare il botto, solo che gli sta ri-scoppiando tra le mani
    @Polly: sì, gli artisti hanno firmato un contratto con RIAA e MPAA che li vincola ma solo perché non c'erano/ci sono alternative; questa poteva esserlo
    @Alberto: sante parole
    @Vitarosa: non solo i tuoi figli ;-))
    @Ernest: eh, mi sa di sì
    @Tina: se quelli che spingono per farla chiudere hanno un potere di lobby enorme, sì; e questi ce l'hanno

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  9. Allora hanno chiuso ingiustamente il suo sito?
    Dovranno anche risarcirlo dei danni?!
    O_o Oooohhh mammina polenta zucchinosa fritta!

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