mercoledì 13 maggio 2015

A proposito di mammografia

Non so cosa esattamente abbia detto Grillo sulla mammografia (e su Veronesi) rispetto a quello che ne hanno scritto i giornali, lui dice che è incazzato nero per il travisamento delle sue parole.
A me fa piacere che il problema sia stato sollevato, anche se male.
Perché lo screening mammografico è da fare solo sapendo a che rischi si va incontro.
Eh sì, perché i rischi ci sono.
L'avevo detto qui (febbraio 2014): «Almeno per una donna su cinque - ha detto Anthony Miller della University of Toronto, il principale autore dello studio - la diagnosi di tumore, che risulta dalla mammografia, è sbagliata» e quindi porterebbe a sovrastimare i casi e spingerebbe a cure non necessarie.
In più, avevo linkato (giugno 2013) un articolo pubblicato sul Journal of the Royal Society of Medicine:
Tendenze della mortalità del cancro al seno in Inghilterra e la valutazione dell'efficacia dello screening mammografico: studio di popolazione.
Abbiamo permutato i dati in un numero di modi diversi, su un periodo di osservazione di 39 anni, ma i dati mostrano che, almeno finora, non vi è alcuna prova di un effetto di screening mammografico sulla mortalità del cancro al seno a livello di popolazione.
Tradotto: non c'è dimostrazione che la prevenzione fatta con la mammografia serva a qualcosa.

Poi, per carità, tutte sono libere di farsi millemila mammografie a scopo preventivo, il punto però è un altro: non si deve credere per forza a tutto quello che dicono Veronesi (& Soci).
Considerando le sue passate esternazioni sul nucleare, qualche domanda uno se la dovrebbe porre, eh.
Oddio, di default non bisognerebbe mai credere supinamente a qualunque cosa dica chiunque, autorità comprese. 
Però a volte è impossibile essere informati, vuoi per stupidità, vuoi per ignoranza (nel senso di non avere gli strumenti/modi per sapere).


7 commenti:

  1. Il problema col vecchio insetto è un altro: spara puttanate solo per ottenere visibilità mediatica, per poi fare la classica retromarcia che anche lui ha imparato dal suo padre spirituale arcoriano ("non ho mai detto questo, mi avete travisato"). Una mammografia può essere utile o meno, a seconda dei casi, ma l'insetto non ne capisce una fava, e parla solo perché così i media passano due giorni a metterlo al centro della scena.

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  2. Quel belìn genovese non ne capisce una beata fava di questioni mediche: banfa solo per conquistare la platea - e purtroppo ci riesce. Così il mondo si divide in due: i talebani della mammografia ad ogni costo e i fanatici del "niente esami clinici"; la gente con un po' di buon senso, che sa di dover fare esami clinici con un certo criterio, rimane schiacciata in mezzo come un hamburger in un panino.

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  3. Giusto
    SAPERE E' POTERE.
    Indipendentemente dal comico, non amo Veronesi, visto che non ho avuto sintomi, non ho fatto una mammografia e fino a quando non sentirò niente, non ne farò.
    La prevenzione mi sta bene, ma il terrorismo psicologico no.
    Buona giornata Dalle ;-))
    Tina

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  4. @Tork: riguardo a Grillo, con me sfondi una porta aperta
    @Gneo: se hai buon senso non "ti ritrovi", cioè non sei un soggetto passivo
    @Tina: concordo in toto con te (che strano, eh?)

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  5. sapere è potere se il potere ti rende possibile manifestare il sapere

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  6. il punto è... a chi crediamo? cosa deve fare una persona che non ha i mezzi per confrontare le opinioni? Il vero problema è proprio questo arrivare alle informazioni

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