lunedì 14 aprile 2014

Mesteè cun foera al cul (*)

(*) letteralmente: lavori con il culo di fuori, in italiano "fatti coi piedi"

Al via dal 30 giugno il processo civile telematico, [...] un piano di digitalizzazione della Giustizia che permette[rà agli avvocati]  di :
- redigere, firmare e depositare gli atti;
- ricevere comunicazioni da parte degli Uffici Giudiziari;
- consultare i fascicoli direttamente dal proprio studio;
- effettuare pagamenti in via telematica;
- consultare i registri anagrafici.

In teoria, un buon strumento per velocizzare un po' la Giustizia.
In pratica, dato che non tutti i Tribunali Italiani saranno attrezzati per gestire in toto la procedura in digitale, non cambierà nulla.



11 commenti:

  1. Con tutto 'sto casotto tipicamente italiano (nessun altro, infatti, si sta facendo queste masturbazioni mentali) finiremo prima o poi per tornare al cartaceo che il resto del mondo continua imperterrito ad usare.

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  2. infatti, hai pienamente ragione. Ultimamente mi è capitato di andare in tribunale e non vi dico il livello della strumentazione che ho trovato. No commenti. Non servono provvedimenti giusti se poi nella realtà dei fatti succede tutt'altro.

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  3. Solito pasticciaccio all'italiana: il burocrate vara una norma complicata e cervellotica, così, per "semplificare"; zac, e la norma diventa esecutiva, ma le strutture preposte non hanno avuto modo di adeguarsi e nemmeno di iniziare ad interpretare il guazzabuglio della norma. Basta, torniamo alla carta e non pensiamoci più.

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  4. Per non parlare di cosa hanno combinato col nuovo sito di giustizia amministrativa.

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  5. @Ignatz: dubito assai che tutto il resto del mondo usi il cartaceo, però noi continueremo con quello
    @Ernest: la mancanza di contatto con la realtà dei nostri politici e legislatori è, secondo me, il motivo per cui stiamo come stiamo
    @L.L.Lurker: molti saranno costretti a rimanere alla carta
    @Giulio: purtroppo no
    @Daniele: appunto, seeee
    @Anonimo: cioè?

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  6. Che praticamente non si riesce ad usare. Già per guardare lo specifico delle cause bisogna prima accreditarsi (solita trafila chiedi password provvisoria ecc.), pochi ci riescono.
    Devo ancora sentire una persona UNA che sia contenta del nuovo sito.

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    1. Incuriosita, sono andata a guardare il sito.
      E', scusa il gioco di parole, inguardabile.
      Non solo è brutto graficamente, ma anche la parte tecnica è fatta come se il webmaster avesse 12 anni e questa fosse la sua prima creazione.
      In tre minuti ho scoperto che:
      1) è stato creato con un software (gratuito) di Micro$oft risalente al 2003, che è la versione di Word per fare pagine Internet
      2) ci sono degli script copiati/incollati da uno dei tanti siti che li mettono a disposizione gratis su Internet
      3) il certificato non è valido e c'è un bell'avviso che dice "lo sappiamo, procedete pure, non c'è rischio"
      4) a causa del punto 1 è fatto per essere visto/usato solo con i vecchi Internet Explorer
      5) non è accessibile, com'è obbligatorio per i siti della PA e, pertanto, non c'è traccia di W3C
      6) alcuni link portano a pagine inesistenti
      Insomma, un'orrenda ciofeca.

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  7. Al tribunale civile di Roma siccome a febbreaio è caduto un albero e ha fatto un blackout sulla rete, tutte le pratiche sono in arretrato di mesi ( almeno così dicono)

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    1. E' come dire che il frigo ci mette mesi a riaccendersi dopo che è tornata la corrente.

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