Non ho nessuna simpatia per chi urla per aver ragione.
Non ho nessuna simpatia per chi promette di tutto e di più per avere voti.
E già così, senza sollevare domande riguardo a chi gli stia dietro le quinte, è chiaro che a me il M5S non piace.
Però c'è una ragione più importante per cui diffido: che i candidati e poi eletti sono,
parole loro, "gente normale" e si fanno vanto di esserlo.
A me la "gente normale" in certi casi fa paura (e non solo per motivi storici), ma proprio per la loro "normalità".
Cerco di spiegarmi meglio: se voglio far costruire una casa, mica chiedo di tirarmela su a dei pincopalli qualunque, no, mi rivolgo a degli esperti del settore; stesso discorso se devo farmi togliere un'unghia incarnita: non vado da un piripicchio a caso, vado da uno specialista.
Perché la "gente normale" può essere animata dalle migliori intenzioni (e qui, subito e purtroppo, mi sovviene una famosa frase di non so chi: "La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni") ma, ahiloro, "Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare".
A dimostrazione della validità di quanto sia grande (e ostico) il mare è la faccenda dell'inceneritore di Parma, di cui Beppe Grillo, il 27 settembre 2012,
disse: “L’inceneritore qui non lo faranno mai oppure dovranno passare sul cadavere di Pizzarotti”.
Bon, l'inceneritore
partirà tra meno di 30 giorni e, a quel che mi risulta, Pizzarotti è vivo e vegeto.
Non so quanto questa sconfitta del sindaco di Parma dipenda da ingenuità, inesperienza o sottovalutazioni da parte sua e/o del suo team, ma non importa.
Importa che ha perso la sua battaglia e disatteso una promessa a chi l'ha votato.