venerdì 21 dicembre 2012

Oppovero silvio

Non sufficit la campagna elettorale in tv, il silvio ha deciso di sbarcare anche in Rete.
A tal fine si è fatto consigliare da tal Michael Slaby, coordinatore la campagna sui social media di Barack Obama.
E mal gliene incolse: su Twitter, l'hashtag del Pdl #losapevichesilvio pensato, in teoria, per magnificare tutte le meravigliose meraviglie fatte da esso stesso medesimo, è diventato un boomerang: la gente gli scrive quel che pensa di lui, e senza nessuna remora.
Vale la pena di andare a leggerlo, non foss'altro per divertirsi con la varietà degli insulti e degli sbeffeggiamenti.
Eppoi è saltato fuori che, durante la cosiddetta intervista dalla D'Urso, aveva un sostegno per mantenersi eretto. Cito: "Come se fosse un pappagallo sul trespolo". Non si sa dove, di preciso,  gli avessero messo 'sto sostegno, ma la gente mormora.
Insomma, lo stanno mettendo in croce e, quel che è peggio, ridono alle sue spalle.

Cambiando argomento, oggi per me è l'ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze. Ritornerò su questi schermi lunedì 07 gennaio 2013.
Augurissimi di buone feste.

giovedì 20 dicembre 2012

Legittima difesa

Quando incontro un/a conoscente mi viene quasi automatico dire "ciao" seguito da "come stai?".
E qui c'è un rischio, perché la domanda ha (circa) tre risposte possibili:

risposta nr. 1 <Bene, grazie. E tu?>
e ne consegue che:
a) non vuol farmi sapere i fatti suoi
b) non vuol affliggermi con le sue eventuali disgrazie
c) non ha problemi, tutto gli/le va bene davvero.
E son salva. La conversazione può proseguire lietamente, cicalando (in base all'interlocutore/rice) dell'ultimo pettegolezzo circa i conoscenti comuni oppure virare su faccende intime; c'è anche il caso, molto raro, di poter parlare di argomenti serissimi, tipo la situazione politica e sociale, intervallati da commenti cazzeggianti (per rinfrancar lo spirito tra un enigma e l'altro, Settimana Enigmistica docet).

risposta nr. 2 <Eh, potrebbe andare meglio...>
e ne consegue che
a) vuole che io gli/le chieda "ma come mai? cosa ti è successo?"
b) idem come sopra
c) idem come sopra
In questo caso potrebbero cominciare i problemi. Se non son velocissima nel NON cogliere la palla al balzo, rischio di GO TO risposta nr. 3. L'unica chance è una controffensiva degna del miglior stratega: attaccare, senza pietà con "Ahhhh, sapessi io! Cosa mi è capitato, da non crederci! Tutte, tutte mi succedono! Sighhhh... Sobbb.... Devi sapere che..."
Basta poi accennare ad un sottobraccio per vederlo/a iniziare a dibattersi come un pesce all'amo, indi si ricorda di un impegno urgente, di un appuntamento a cui è già in ritardo, promette di chiamarmi quanto prima, stasera senz'altro!, e sparisce come neanche il mago Silvan saprebbe fare. Salva, per un pelo, ma son salva. Grazie, von Clausewitz, grazie.

risposta nr. 3 <Ah, come sono sfortunato/a, una via l'altra! Ma tu non sai ancora... adesso ti racconto tuuutto!>
ne consegue che
a) sta cercando consigli E/O
b) sta cercando qualcuno che gli/le dia ragione quando ha palesemente torto E/O
c) sta cercando qualcuno da affondare/angosciare con una o più rogne
Qui, ahimè, non resta che la fuga. Ignominiosa, è vero, ma soldato che fugge è soldato vivo (temo che il von di prima avrebbe da ridire, per lui sarebbe un soldato da fucilare, ma io son per la non violenza - tranne in alcuni casi, perché quanno ce vo' ce vo' - e quindi la diserzione, se giustificata e per giunta mia, mi pare ottima cosa).
Non ci sono alternative, devo darmi alla macchia, con la prima scusa che mi viene in mente. Poi, ulteriori precauzioni utili alla sopravvivenza sono: filtrare le telefonate con la segreteria, controllare chi chiama prima di rispondere al cellulare, parlare con accento straniero al citofono, evitare i luoghi di frequentazione comune.
A volte funziona, a volte no. Purtroppo quelli che "ah, come sono sfortunato/a!" son infaticabili, pieni di risorse quando devono gettare le loro scimmie addosso agli altri. L'unica speranza è che vadano a lamentarsi in qualche trasmissione in TV, che tanto io non ce l'ho più.

mercoledì 19 dicembre 2012

Robe da non crederci

Nella mia ingenua ingenuità, io credevo che gli effetti collaterali dei farmaci, quelli scritti sul bugiardino, fossero frutto non solo di ricerche del produttore del farmaco stesso, ma anche di altre effettuate da terze parti indipendenti, compresi organismi "pubblici".
E invece no: "Tra le aziende, gli enti di controllo e gli operatori sanitari vi è una sorta di “patto di fiducia”, fino a prova contraria, se l’azienda afferma che un farmaco ha un certo effetto, gli utilizzatori (i medici come prescrittori e i pazienti come destinatari finali) si fidano."
Adesso salta fuori che [...] "Da qualche settimana però qualcosa si è inceppato e rischia di alterare quel rapporto di fiducia".
Perché su un farmaco, Tamiflu della Roche, "Studi successivi mostrarono che l’efficacia mostrata dai produttori del farmaco non era così scontata e sorgevano molti dubbi sulla sua utilità, sugli effetti collaterali e sul rapporto costo beneficio, in più di fronte ad un effetto molto limitato si sospettano gravi effetti secondari con conseguenti dubbi da parte di medici ed autorità sulla reale utilità del farmaco.
Al che è stata chiesta alla Roche la documentazione relativa ai dati alla fonte.
[...] Il problema è sorto quando si è scoperto che i dati in realtà non esistevano, o meglio, l’azienda non intendeva fornirli e, dopo una promessa iniziale di disponibilità, ha ritrattato anche in maniera piuttosto brusca."

Risultato: "l’EMA [Agenzia Europea del Farmaco] ha deciso di prendere in seria considerazione il fatto che i dati in possesso delle aziende farmaceutiche, relative a molecole farmacologiche in vendita, a sperimentazioni e a pubblicazioni scientifiche, debbano essere pubblici e liberamente consultabili (probabilmente sarà una consultazione limitata agli addetti ai lavori, ma è già qualcosa)."
(Fonte: Il Fatto Quotidiano)

A me 'sta cosa che la salute della gente sia stata gestita con il sistema di chiedere all'oste se il vino è buono, fa incazzare (e indignare) da matti. 





martedì 18 dicembre 2012

Ricordi (quasi) d'infanzia

Leggendo della morte di Febo Conti mi è venuto in mente il giorno in cui la scuola (media) ci portò in gita (durata del viaggio andata e ritorno: 30 minuti) in Corso Sempione, alla Rai, a vedere una puntata di Chissà chi lo sa.
Ho solo due ricordi precisi di quella gita: ci fecero sedere su delle gradinate altissime e l'ospite della trasmissione era Lucio Battisti che cantò, in playback, "Acqua azzurra, acqua chiara".
Devo ammetterlo: fu una grandissima delusione.

Mi rugava di avere un'idea solo vaghissima di quando fosse successo, ora, grazie a Google, ho recuperato la data esatta di quella gita: sabato 3 maggio 1969.

lunedì 17 dicembre 2012

Schifissimo schifo

Dopo il caffè recuperato dalla cacca di zibetto, adesso c'è anche il tipo scavato fuori da quella di elefante.
[...] i chicchi devono essere raccolti e separati dagli escrementi, il personale specializzato si occupa della ‘pulitura' rendendoli ‘pronti' per la macinazione.
Si tratta di una speciale miscela realizzata in Thailandia che costa 1100 dollari al kg, circa 50 dollari a tazza.


Guarda, Ciccio, non berrei nessuno dei due neanche se me li dessero gratis. Anzi, nemmeno se mi pagassero per trangugiarli.

giovedì 13 dicembre 2012

Moda

I corsi e ricorsi della moda nei secoli sono affascinanti.
I capelli maschili, per esempio, sono stati corti durante il tempo degli antichi Romani, lunghi durante il Medioevo, di nuovo corti nel Rinascimento, qualche secolo dopo nuovamente lunghi, poi ancora corti, in un ciclo ripetitivo che continua sino ai giorni nostri.

Adesso pare che sarà così anche per i calzoni dei signori uomini: l'ultima moda sono i meggings”, da men (uomini) e leggings, cioè calzamaglie pesanti.
Quasi identiche a quelle indossate nel XIV secolo.

Chissà se gli attuali magrolini imiteranno i loro predecessori imbottendo le calzamaglie per fingersi muscolosi (e virili).

mercoledì 12 dicembre 2012

Il Papa e Twitter

È bastato che il leader della più diffusa religione monoteista si offrisse al giudizio altrui senza censura e senza filtri, per ricevere in cambio una processione sconfinata di critiche e battute irriverenti da far impallidire anche il più feroce avversario della Chiesa.
[...] l’approdo del Pontefice sulla rete non rappresenta soltano il più grande “sputtanamento” di una personalità da molti venerata come santa che forse poteva essere evitato, e non evidenzia solamente le difficoltà da parte delle gerachie vaticane di mettersi di sintonia con la contemporaneità di cui spesso si scambiano le insidie per le potenzialità e viceversa. Significa anche qualcos’altro.
Lo sbarco in pompa magna del successore della Cattedra di Pietro su twitter ha dato la stura in maniera indelebile ai sentimenti anticlericali ed anti chiesa cattolica di cui è pervasa la nostra società e di cui la Chiesa stessa forse non ha compreso ancora la profondita’ reale.
(Fonte: Agoravox)

Dissento sui sentimenti anticlericali e anti chiesa cattolica, il fatto è che tantissime persone non credono più alle panzane che 'sta gente continua a raccontare dal pulpito e non solo: i comportamenti sbagliati del Vaticano indignano.
Non mostrare nessun rispetto al capintesta è un buon sistema per farglielo sapere.



martedì 11 dicembre 2012

Pirlaggine

capo - il cliente Giggi ha mandato questo fax per chiedere dei prezzi, tolga l'intestazione e lo mandi a FornitoreHoTutto per sapere le quotazioni
guardo il fax: 11 pagine di una tabella excel scritta con font misura 8, praticamente illeggibile
io - già si fa fatica a capire cosa c'è scritto adesso, figurarsi se lo rimando via fax, non c'è modo di avere il file per e-mail?
capo - lei mandi il fax
mando il fax, dieci minuti dopo telefona FornitoreHoTutto per lamentarsi che non si legge un accidenti e io lo passo al capo; dopo un istante eccolo di ritorno
capo - dice FornitoreHoTutto che non riesce a leggerlo, cosa si può fare?
io - farsi mandare il file dal cliente Giggi, così poi, dopo le opportune modifiche, lo giriamo a FornitoreHoTutto
capo - a parte questo
io - niente
capo - come niente?! ci sarà pure una soluzione!
io - non c'è
capo - deve esserci!
io - allora, se vuole per forza sentirsi rispondere che c'è, io le posso anche farla contento e dirle che c'è, però poi, all'atto pratico, la realtà non cambia: quel fax rimandato via fax non si riuscirà a leggere
capo - eh, ma insomma!
io - se quel cretino del cliente Giggi avesse mandato il file invece del fax, non ci sarebbe nessun problema
capo - figuriamoci, adesso Giggi è un cretino!
io - sì, lo è, altrimenti avrebbe mandato il file per e-mail
capo - beh, deve trovare una soluzione!
io - la soluzione è una sola: farsi mandare dal cliente Giggi il file per e-mail
brontolando, il capo se ne va e cinque minuti dopo mi passa Giggi
io - pronto?
G. - salve, sono Giggi, avrei bisogno il suo indirizzo e-mail
io - buongiorno, subito: dalle8alle5@ditta.com
G. - sì, e poi?
io - e poi cosa?
G. - come faccio a mandarle il file?
nel quarto d'ora successivo spiego a Giggi, passo dopo passo, partendo da Start, cosa fare per inviarmi il maledetto file.

Questa è una delle tante dimostrazioni che più un cliente è pirla, più è il cocco del capo.

lunedì 10 dicembre 2012

Bell'esempio di cristiano!

Il sindaco di Casteldelci (RN), eletto con una lista di centro-destra, dopo la prima sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo sul crocifisso, aveva imposto una ordinanza che obbligava l’affissione dello stesso simbolo religioso non solo negli uffici pubblici e nelle scuole ma persino negli esercizi commerciali, pena una multa di 500 euro.
Adesso è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata e detenzione di materiale pedopornografico.
E non ritiene necessario dimettersi all'istante e parla di qualche mese per chiarire la sua posizione.

Esistesse ancora la rubrica di “Cuore” “Vergogniamoci per loro”, che era "un servizio di pubblica utilità per chi non è in grado di vergognarsi da solo", questo signore tizio meriterebbe una menzione, anzi due.



Rieccolo

L'avevo detto, io.





giovedì 6 dicembre 2012

Una brutta storia

Negli anni dal '70 al '90 molti Italiani si sono ammalati di epatite C o AIDS a causa di trasfusioni con sangue infetto non controllato.
Nel 2007 oltre 100.000 di questi Italiani fecero un accordo con il governo Prodi: nessuna causa in cambio di un risarcimento. All'epoca il governo stanziò circa 180 milioni di euro all’anno, però mancava il decreto attuattivo per i rimborsi.
Decreto che nessun governo successivo ha emesso.
Ora l'amara sorpresa: Monti ha introdotto, con un decreto del 13 luglio, tali e tante restrizioni che, di fatto, solo circa 150 persone, o i loro eredi, avranno diritto al risarcimento.
Agli altri, due dita negli occhi.
(Fonte: Lettera 43)


mercoledì 5 dicembre 2012

(pussa) via telematica

Ieri è arrivato un fax da un Ente pubblico con su scritto: "A partire dal  01.01.2013, sarà operativa la versione 3 del sistema telematico PincoAbc,  strumento che permette ai fornitori di colloquiare con l'Ente."
Altre informazioni, a parte una dozzina di riferimenti normativi, non ce n'erano.
Breve ricerca su Google per capire che cacchio fritto fosse mai 'sto PincoAbc e la tremenda scoperta: trattasi di un accrocchio per ricevere/inviare qualunque documento dall/all'Ente; la ciliegina sulla torta è che poi l'Ente non accetterà/manderà più comunicazioni/documenti cartacei.
Diventa quindi obbligatorio iscriversi a PincoAbc.
Altra ricerca su Google per cercare il sito di PincoAbc, trovato alla pagina 3 dei risultati, perché il webmaster non ha usato i mega tag corretti per l'indicizzazione.
PincoAbc risulta avere un indirizzo https, cioè un collegamento sicuro (in teoria, almeno).
Non appena ci ho cliccato sopra, è comparso il Poliziotto di Palemoon e la seguente informazione:



Al che mi son chiesta chi fosse il geniale genio creatore di PincoAbc.
Di nuovo il fido Google mi ha risolto l'arcano: trattasi di un'azienda che sviluppa software, vende pc e stampanti e cartucce ink-jet, last but not least, I suppose, ripara monitor.
Bon, stante la modalità di gestione/implementazione di PincoAbc, possiamo rinviare l'iscrizione: il cartaceo resterà per almeno i prossimi cinque anni.
Mi chiedo quanto sia costato e quanto costerà PincoAbc.

martedì 4 dicembre 2012

Libro

Titolo: Abisso nero, di James M. Tabor.
Trama:
una misteriosa e incurabile infezione sta colpendo i soldati americani in Afghanistan. L'unico modo per scongiurare una devastante epidemia è raccogliere alcuni campioni di un batterio rarissimo e dalle straordinarie capacità curative. Ma, per farlo, è necessario scendere nelle profondità della Terra e inoltrarsi in un labirinto di tunnel sotterranei ancora inesplorati: il pericolo si può nascondere ovunque.

Romanzone americano di azione/avventura, compreso di storia d'amore perfettamente inutile, però assai gradevole da leggere.

Non solo,  la trama è costruita partendo da parecchie cose vere:
- Al culmine della guerra in Iraq, il numero di soldati feriti che avevano contratto infezioni da acinetobatterio fu così elevato che tra loro i medici iniziarono a chiamarlo «Iraqibacter». Le autorità militari dichiararono che il responsabile del contagio fosse l’ACE (batterio antibiotico multiresistente) originario del territorio iracheno. Ma questa notizia si rivelò falsa. In realtà, i soldati furono attaccati da un nuovo ceppo di ACE che circolava negli ospedali militari. Nessuno sa, o ammetterà mai di sapere, come ciò sia stato possibile.- I soldati usano regolarmente gli assorbenti interni come medicazione di emergenza per le ferite.
- Esistono batteri, che vivono in caverne, che sono dei killer per gli altri batteri.
- L'attrezzatura da geco, guanti e stivali che permettono di arrampicarsi sulle pareti senza nessun altro ausilio, è stata creata dalla DARPA, che l’ha denominata Z-Man Tools.

Download qui.

lunedì 3 dicembre 2012

Cochrane review

In alcuni Paesi, i controlli sanitari generali sono offerti come parte della normale prassi. I controlli sanitari generali hanno lo scopo di ridurre la mortalità e le malattie, permettendo la diagnosi precoce e il trattamento della malattia.
I ricercatori Cochrane, che hanno condotto una revisione sistematica sul tema (14 studi su 182.880 persone, divisi in due gruppi: un gruppo sottoposto a controlli sanitari generali e un gruppo no), non hanno trovato alcuna differenza tra il numero di decessi nei due gruppi a lungo termine, complessivamente o in particolare a causa di cancro o malattie cardiache.
Non solo: ci sono potenziali conseguenze negative, per esempio, la diagnosi e il trattamento di condizioni che non avrebbero potuto determinare i sintomi di malattia o una riduzione dell’aspettativa di vita.

Dopo la meta analisi sulla mammografia, credo che anche questa review della Cochrane farà molto discutere gli addetti ai lavori.

In Italia questo tipo di prevenzione non è attuata e, dopo le parole di nonno Mario, dubito assai che al SSN, cioè a carico (quasi in toto) dello Stato, mai verrà in mente di farla.
Discorso diverso se si va "in privato", uno i propri soldi li spende come gli aggrada.


venerdì 30 novembre 2012

Scemenze

 mettersi in spalla il proprio bimbo e vestirlo con abiti da adulto, così:

filmare e mandare in onda un esorcismo, come farà Tv2000, la televisione dei vescovi italiani, il 30 novembre alle ore 22:20. 

Sempre riguardo agli esorcismi, la curia di Milano ha creato un apposito centralino a cui rivolgersi.

giovedì 29 novembre 2012

Home, private home

L'altro ieri, La Stampa ha pubblicato un articolo dove veniva descritta, in parte, la casa della Santanchè in cui Sallusti andrà (?) ai domiciliari.
A mio parere, la descrizione non è per niente lusinghiera ma merita di esser letta :-)
La signora non l'ha presa bene, non tanto per come era la descrizione, ma per la descrizione stessa e ha querelato La Stampa "per violazione della privacy dopo «l'ingiustificabile divulgazione di numerosi dati, di nessuna rilevanza pubblica e potenziale rischio per l'incentivazione alla commissione di ulteriori gravi reati: furto, rapina, stalking, violenza privata e altro» sulla sua abitazione"; non solo, l'articolo "«si pone in gravissima violazione del decreto 196/03 che tutela la privacy, descrivendo ubicazione e caratteristiche interne ed esterne dell'abitazione, nella quale vive pure il figlio minorenne»."

Deciderà, immagino fra un vent'anni, il tribunale.



mercoledì 28 novembre 2012

Zucca, che passione!

Mio padre aveva i gusti alimentari simili ai miei, anzi io simili ai suoi.
Uno dei piatti che adorava erano le polpette di zucca (*).
Piacciono da matti anche a me, tant'è che domenica mi sono messa a cucinarle.
Solo che, mentre la zucca cuoceva in forno, ho fatto una terribile scoperta: il sacchetto delle patate era vuoto.
Dopo una serie di smadonnamenti contro me stessa medesima, ho cambiato menu: risotto con la zucca.
Complice l'ottima qualità della zucca, è venuto niente male.

(*) Ricetta
Ingredienti:
200 gr di patate farinose lesse
200 gr di zucca (già pulita) cotta al forno
150 gr di salsiccia cruda
1 uovo crudo intero
1 cucchiaio prezzemolo tritato fine
1 pizzico noce moscata
3 cucchiai parmigiano grattugiato
sale q.b.
farina q.b.
olio q.b.         
Schiacciare ben bene con la forchetta le patate, la zucca, la salsiccia (non fredda di frigo, altrimenti non si amalgama perfettamente nel resto), unire l' uovo, il prezzemolo, la noce moscata e  il parmigiano.
Mischiare tutto bene. Aggiustare di sale. Con le mani infarinate fare delle polpette, bassottine, poi (a scelta) o si friggono 5 minuti nell' olio bollente, o si mettono nel forno, già caldo, in un tegame antiaderente unto leggermente d'olio, 10 minuti (5 per parte), sin che avranno formato una bella crosticina marron chiaro.

martedì 27 novembre 2012

Una lettera aperta a Luciana Littizzetto

Cara Luciana,

lo sai cosa si nasconde dietro il sorriso di una cassiera che ti chiede di quante buste hai bisogno? Una busta paga che non arriva a 700 euro mensili dopo aver lavorato sei giorni su sette comprese tutte le domeniche del mese. Le nostre famiglie fanno una grande fatica a tirare avanti e in questi tempi di crisi noi ci siamo abituate ad accontentarci anche di questi pochi soldi che portiamo a casa. Abbiamo un’alternativa secondo te?

Nei tuoi spot spiritosi descrivi la Coop come un mondo accattivante e un ambiente simpatico dove noi, quelle che la mandano avanti, non ci siamo mai. Sembra tutto così attrattivo e sereno che parlarti della nostra sofferenza quotidiana rischia di sporcare quella bella fotografia che tu racconti tutti i giorni.

Ma in questa storia noi ci siamo, eccome se ci siamo, e non siamo contente. Si guadagna poco e si lavora tanto. Ma non finisce qui. Noi donne siamo la grande maggioranza di chi lavora in Coop, siamo circa l’80%. Prova a chiedere quante sono le dirigenti donna dell’azienda e capirai qual è la nostra condizione.

A comandare sono tutti uomini e non vige certo lo spirito cooperativo. Ti facciamo un esempio: per andare in bagno bisogna chiedere il permesso e siccome il personale è sempre poco possiamo anche aspettare ore prima di poter andare.

Il lavoro precario è una condizione molto diffusa alla Coop e può capitare di essere mandate a casa anche dopo 10 anni di attività più o meno ininterrotta. Viviamo in condizioni di quotidiana ricattabilità, sempre con la paura di perdere il posto e perciò sempre in condizioni di dover accettare tutte le decisioni che continuamente vengono prese sulla nostra pelle.

Prendi il caso dei turni: te li possono cambiare anche all’ultimo momento con una semplice telefonata e tu devi inghiottire. E chi se ne frega se la famiglia va a rotoli, gli affetti passano all’ultimo posto e i figli non riesci più a gestirli.

Denunciare, protestare o anche solo discutere decisioni che ti riguardano non è affatto facile nel nostro ambiente. Ci è capitato di essere costrette a subire in silenzio finanche le molestie da parte dei capi dell’altro sesso per salvare il posto o non veder peggiorare la nostra situazione.

Tutte queste cose tu probabilmente non le sai, come non le sanno le migliaia di clienti dei negozi Coop in tutta Italia. Non te le hanno fatte vedere né te le hanno raccontate. Ed anche a noi ci impediscono di parlarne con il ricatto che se colpiamo l’immagine della Coop rompiamo il rapporto di fiducia che ci lega per contratto e possiamo essere licenziate.

Ma noi non vogliamo colpire il marchio e l’immagine della Coop, vogliamo solo uscire dall’invisibilità e ricordare a te e a tutti che ci siamo anche noi. Noi siamo la Coop, e questo non è uno spot. Siamo donne lavoratrici e madri che facciamo la Coop tutti i giorni. Siamo sorridenti alla cassa ma anche terribilmente incazzate.

Abbiamo paura ma sappiamo che mettendoci insieme possiamo essere più forti e per questo ci siamo organizzate. La Coop è il nostro posto di lavoro, non può essere la nostra prigione. Crediamo nella libertà e nella dignità delle persone. Cara Luciana ci auguriamo che queste parole ti raggiungano e ti facciano pensare. Ci piacerebbe incontrarti e proporti un altro spot in difesa delle donne e per la dignità del lavoro.

Con simpatia, un gruppo di lavoratrici Coop

(Fonte: Giornalettismo)



lunedì 26 novembre 2012

Poppe assassine

Tale Tim Schmidt ha rischiato grosso con una fanciulla dotata di una quinta assai prosperosa, ecco cos'è successo:
Era seduta sopra di me, nuda, e io le baciavo il seno – ha raccontato Schmidt al giudice – improvvisamente mi ha preso la testa e l’ha premuta con tutte le sue forze contro il suo petto. Non potevo più respirare e credo di essere diventato cianotico. Non riuscivo a liberarmi. Ho creduto che sarei morto”. Con le ultime forze rimaste, Tim è riuscito a svicolarsi, ha lasciato l’appartamento e si è recato dai vicini per chiamare la polizia. Interrogata dalla polizia, la ragazza ha detto che si trattava di un gioco erotico.
[...]
Tim, ha confessato, aveva intenzione di lasciarla. E per questo lei avrebbe deciso di ucciderlo. “L’ha ammesso chiaramente – ha dichiarato ancora l’uomo – le ho chiesto per telefono se davvero volesse soffocarmi in quel modo. E lei ha risposto: ‘Tesoro… volevo che la tua morte fosse il più piacevole possibile”.

Sempre a proposito di poppe:


venerdì 23 novembre 2012

Film

Nonostante alcune recensioni poco buone, una su tutte questa, a me "Red Lights" è piaciuto.
Oddio, non è che sia un capolavoro di quelli che non si scordano più, però si fa guardare volentieri.
La trama:
Margareth Matheson e il suo assistente Tom Buckley sono due tra i più importanti ricercatori esperti di paranormale del paese e in quanto tali i principali smascheratori di ciarlatani, guaritori e medium. La dottoressa Matheson in carriera non ha mai confermato un solo evento paranormale e il caso più clamoroso di tutti, quello del chiaroveggente cieco Simon Silver, è l'ossessione che già rischiò di esserle fatale. Chiunque cerchi di smascherare Silver fa una brutta fine e ora il sedicente medium ha intenzione di portare in scena per l'ultima volta uno dei suoi affollatissimi spettacoli psichici. 
Da dire che Margareth Matheson è interpretata da Sigourney Weaver e Simon Silver da Robert De Niro.
Download qui.

giovedì 22 novembre 2012

Dai buoi dei paesi suoi

Dice Matteo Renzi: [...] domenica mattina ho tenuto un’iniziativa nel mio paese, Rignano sull’Arno, e qualcuno ha scaricato letame davanti al mio comitato.

Dato che è successo nel suo paese, dove lo devono conoscere bene, un perché ci sarà. E forse anche due. O tre. O quattro. O ... enne.
Pur non sapendolo/i, mi associo - virtualmente - all'omaggio dei compaesani al Renzi.


mercoledì 21 novembre 2012

Video virale

Folksam, una delle maggiori compagnie assicurative svedesi, ha fatto realizzare un video pubblicitario, con  protagonisti gatti paracadutisti:


Ovviamente, nessun gatto è stato fatto volare per davvero.

martedì 20 novembre 2012

Nuovo concorso a premi

Oneprice ha lanciato un nuovo concorso.
Funziona così: in un punto vendita che aderisce all'iniziativa, fai una spesa di almeno 30 € e ti danno una cartolina da compilare e inviare, se sei fortunato verrai estratto.
Il premio?
Un posto di lavoro "come assistenti alle vendite a tempo determinato (quattro mesi)".
Ah, il totale dei posti è dodici.
Fonte: StudioCataldi.it

Non dico quel che penso di questi maghi del marketing, però mai nella vita andrò a comprare qualcosa da Oneprice, foss'anche mezzo litro di latte.


lunedì 19 novembre 2012

Con me, Bersani ha chiuso

Dice Roberto Reggi, coordinatore della campagna di Matteo Renzi: [...] "chiediamo al segretario Bersani di rinunciare anche lui a contributi significativi che riceve dalla famiglia Riva e di chiedere alla famiglia Riva di destinare quei soldi alla bonifica dell’Ilva di Taranto".

Ah, sì? Mica lo sapevo che Bersani fosse "sostenuto" dai Riva.
E, per curiosità, di che cifra stiamo parlando?
Non solo: a chi altri la famiglia Riva manda significativi contributi?
No, perché di solito non si mettono tutte le uova nello stesso paniere.



venerdì 16 novembre 2012

Big Pharma

L'Agenzia europea del Farmaco (Ema) ha aperto un'inchiesta sulla multinazionale farmaceutica Roche, accusata di non aver informato di tutti gli effetti collaterali di 19 suoi farmaci, tra i quali Herceptin, Avastin e Tamiflu.
Ci sarebbero "circa 80 mila resoconti sui farmaci di Roche commercializzati negli Stati Uniti, che non erano però stati presi in considerazione al momento della valutazione dell'Ema. All'interno di questi documenti anche 15161 decessi mai valutati dalle autorità europee."
Se ritenuta colpevole, Roche potrebbe dover pagare una multa di 530 milioni di euro.
Considerando che quelli di Roche nel primo semestre 2012 hanno avuto un utile netto di  4,26 miliardi di franchi svizzeri, pari a 3,53 e cocci miliardi di euro, non credo che il timore di un'eventuale multa li tenga svegli di notte.


giovedì 15 novembre 2012

Trucchi amorosi

Dalla ormai nota vicenda di corna che ha portato alle dimissioni del capo della CIA David Petraeus, emerge "che Petraeus e la sua amante Paula Broadwell [comunicavano] come i terroristi di al Qaeda: avevano aperto un account comune su Gmail, e invece di inviarsi messaggi - operazione che lascia molte "tracce" telematiche - scrivevano il testo e lo salvavano nella cartella "Bozze". Così nessun messaggio veniva mai spedito, e loro si limitavano ad accedere con lo stesso username e password. Dopo aver letto la comunicazione, cancellavano la bozza."

Cioè tu, che sei il capo della CIA, usi un account Google per comunicare con la tua amante?
Ma mi facci il piacere!


mercoledì 14 novembre 2012

Decide lui

Tempo fa abbiamo dato del materiale in conto lavorazione (c'era da cambiare la confezione: cartoni da 12 pezzi anziché 24 com'erano in origine) a ditta CambioCose.
Giovedì scorso ci hanno avvisato che era tutto pronto, a chi andava spedita la merce?
E' da spedire al nostro cliente PincoPallo, dice il capo.
Però, aggiunge, non con bolla di CambioCose ma con la nostra.
(mepensa: e perché mai? mi pare 'na strunzata)
Motivi logici per ciò non ce ne sono: CambioCose non vende prodotti, fa solo lavorazioni per conto terzi e ha già fatto millemila bolle di consegna per nostro conto ai nostri clienti.
Venerdì, in tarda mattinata, CambioCose telefona: spediremo il materiale lunedì, però dovete farci avere la bolla entro le 09:00.
Prepari la bolla, mi ordina il capo, che poi la faccio consegnare a mano lunedì.
Ah, azzardo io, non la mandiamo per e-mail?
No, replica il capo, meglio evitare che succedano pasticci.
(mepensa: ma quali pasticci? macche sta a di'?!)
Fatta la bolla, la do al capo che incarica un nostro autista di passare da CambioCose, tra una consegna e l'altra, avvisandolo che deve essere là entro le 09:00.
Là è a 45 km da noi e n km dalle consegne che l'autista ha da fare.
Lunedì mattina alle 09:20 mi chiama CambioCose: dov'è la bolla? c'è qui il camion pronto a partire che aspetta.
Il capo, ovviamente, è appena uscito.
E quindi me la devo spippare io.
Dopo aver telefonato al nostro autista 4 volte (1 volta non risponde, 3 volte scatta la segreteria) prima di riuscire a parlarci, mi dice che sta scaricando da un cliente a Roccabrulla di Sopra, era consegna tassativa ore 08:00!, e sa che in tangenziale c'è un incidente - niente di che, ma vanno a passo d'uomo - pertanto prima delle 12:00 dubita assai di riuscire ad arrivare da CambioCose.
La quale CambioCose fa pausa dalle 12:00 alle 13:30, onde per cui se ne riparlerà nel pomeriggio.
Richiamo CambioCose e comunico la poco lieta novella.
Mi becco un cazziatone con domande finali: ma perché non avete voluto che facessimo noi la bolla, come al solito? ma perché non avete mandato la bolla per e-mail?
Non lo so, rispondo mesta, così ha deciso il mio capo.
Beh, gli dica che ci sarà da pagare la sosta, è la replica.
Alle 11:30 il capo rientra.
Gli racconto quel che è successo e lui si incazza perché la sosta non la vuole pagare.
Adesso chiamo io, ulula, e mi sentono.
(mepensa: ti faranno pelo e contropelo e ben ti sta!)


martedì 13 novembre 2012

Senza parole!

Gironzolando su un forum, ho visto una discussione intitolata "Ditemi che è uno scherzo", seguita dal link del sito del PD.
Ho cliccato il link, ecco quello che è comparso (giuro che non è un fake):

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Grillo e il M5S

Non ho mai postato nulla riguardo a Grillo e il M5S in quanto non riesco a scrivere esattamente quel che penso, anche perché i miei sono pensieri soprattutto di pancia, quasi tutti del tipo "pussare via!".
Devo quindi ringraziare Stefano Disegni che, pur non conoscendomi, ne ha disegnato una sintesi perfetta, questa:

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lunedì 12 novembre 2012

Ga cala po quela! (*)

Oltre a ficcare il naso negli affari dei vari governi europei, legiferare sulla drittezza minima delle banane, spendere sperperare barcate di quattrini, la UE adesso si deve preoccupare di nominare un nuovo commissario alla sanità (ché quello precedente l'hanno appena fatto fuori per sospetto traffico di influenza, non nel senso di malattia ma di lobbying).
Il candidato al ruolo si chiama Tonio Borg, maltese.
Un tizio davvero simpatico, progressista e attento alle libertà civili. Tant'è che s'è distinto per le sue battaglie omofobe, antiabortive [...] nonché azioni e dichiarazioni degne degli anni più bui dell’oscurantismo medioevale.
Il parlamento europeo dovrà audirlo, cioè interrogarlo per capire come la pensa sui "i valori europei" e decidere se promuoverlo o bocciarlo.
Hannes Swoboda, presidente del gruppo socialista, ha già messo le mani avanti dichiarandoNon abbiamo bisogno di un nuovo Buttiglione”.
Concordo assolutamente con Swoboda: bocciate Tonio Borg.

(*)  ci manca anche questa!


















Edit del 22.11.2012: purtroppo Tonio Borg è stato promosso, adesso è il nuovo Commissario europeo per la salute.

venerdì 9 novembre 2012

Sempre più crisi

Mercoledì, in ufficio, ho ricevuto una telefonata da un hotel, di livello 3 o 4 stelle facente parte di una grande catena mondiale, che si offriva di ospitare nostri clienti/fornitori e/o meeting.
Telemarketing alberghiero, insomma.
Non solo è la prima volta che mi succede, ma la cosa mi ha molto stupita in quanto a Milano e dintorni, di solito, non è mai stato facile trovare posto in albergo, tranne che nei 5 stelle, ovviamente.
Ieri ha chiamato una tizia qualificandosi come azienda di regalistica alto livello, Mont Blanc, Cartier, Gucci et similia, pure questa per proporsi come fornitore.
E, anche qui, per questa tipologia di telemarketing è la prima volta.

La crisi morde sempre di più e, al contrario di quel che dice nonno Mario, non la vedo per niente bene nel prossimo anno e mica solo io: Istat, nel 2013 sarà ancora recessione.



giovedì 8 novembre 2012

Libro

La mia personale iconografia di Winston Churchill era quella di un vecchietto bel paciarotto, con il cappello, il sigaro e le dita alzate nel segno della V.
Un tipo tranquillo, insomma, di quelli che passano tutta la vita in poltrona o alla scrivania. Particolare aggiuntivo (*): sempre ubriaco.
Leggendone la biografia, scritta da Martin Gilbert (quella condensata, non gli otto e cocci volumi), ho scoperto tutt'altro: è stato un combattente in prima linea in più di una guerra, fatto prigioniero dal nemico ed evaso, pilota di aeroplani, uno che andava sul campo per vedere coi propri occhi, viaggiatore instancabile, abile cavaliere e molte altre cose.
Anche se Gilbert è un po' (parecchio!) di parte, il libro è interessante.
Il desiderio di saperne di più su Churchill me l'ha istigato il bel film "Into The Storm - La Guerra Di Churchill"  (di cui, purtroppo, non ho il link per il downloa in quanto mi hanno dato il file brevi manu e in Rete non l'ho trovato, però il fido Google riporta parecchi siti per lo streaming).

(*) storiella che girava in Rete tempo fa:
State per decidere chi sarà il nuovo governatore del mondo, i candidati sono
A: Un uomo in combutta coi politici corrotti, consulta gli astrologi, ha 2 amanti, fuma come un turco e beve 8/10 martini a sera.
B: Un uomo rimosso ben due volte dal suo incarico, dorme fino alle 12, all’universita’ si faceva di oppio e beve 1 litro di whisky al giorno.
C: Un uomo che è eroe di guerra, vegetariano, non fuma, beve pochissimo, non ha mai avuto amanti.
Ora, onestamente cosa rispondereste?
I candidati erano nell’ordine:
A (Franklin Roosevelt)
B (Winston Churchill)
C (Adolf Hitler)

martedì 6 novembre 2012

Ddl anticorruzione

Mi sento presa per i fondelli il culo.
Cioè, tu governo vuoi combattere la corruzione però il falso in bilancio lo lasci com'è, cioè depenalizzato?
Fammi capire: come credi che una società disponga di soldi per corrompere?
No, non li raccoglie nell'orto. E nemmeno glieli porta la fata dei dentini.
Li fa saltar fuori taroccando i conti, ovvio.
Quindi, potrà continuare a farlo.

Non solo.
C'è poi il gran strombettìo della faccenda che i politici condannati saranno ineleggibili.
Solo che risultano "[...] non candidabili quelli che sono stati condannati ad una pena superiore a due anni di reclusione, con sentenza definitiva, cioè di Cassazione, una sentenza per cui non sono possibili appelli, ricorsi. [...] c’è in primis il problema della prescrizione, che è garantita, perché con una prescrizione di sette anni e mezzo è evidente che non si riesce a concludere il processo, dove questo comprende anche la Cassazione. Non tanto perché sette anni non bastano per fare i tre gradi, anche se sono inevitabilmente pochi, ma perché i processi per questi reati cominciano tre-quattro anni dopo che il reato è stato commesso, quindi rimangono tre-quattro anni per fare il processo e questo è veramente troppo poco. In secondo luogo i nuovi reati sono in pratica inesistenti, perché occorre che il premio sia in soldi, il traffico di influenze non si fa con i soldi, quindi tutti questi “inciucciatori”, tutta questa gente che si mette d’accordo non lo fa solo con i soldi, però il reato non c’è e quindi non c’è l’incandidabilità. Inoltre c’è il patteggiamento: questa gente quando viene processata magari patteggia, e si fa per meno di due anni, quindi niente incandidabilità."

Vignetta datata ma profetica

lunedì 5 novembre 2012

Web marketing

Giorni fa avevo letto su più di un sito della scoperta di una rosa carnivora.
Scoperta fatta nelle vigne dell'azienda vitivinicola Pico Maccario, in quel di Mombaruzzo (AT).
E, fin qui, ci stava perché le rose sono per le viti quel che i canarini  sono erano per i minatori, cioè le rose si prendono eventuali malattie qualche giorno prima rispetto alle viti, consentendo così al coltivatore di mettere in atto provvedimenti per difendere la vigna.
C'era anche un video, in stile Discovery Channel casareccio, dove veniva mostrata una rosa che si mangiava un insetto.
Dopo averlo visto, non ero convinta: come poteva una rosa serrare i petali intorno all'insetto?
S'è mai visto un petalo di rosa capace di richiudersi dopo essersi aperto?
No, in quanto per il movimento servono (non so il termine tecnico, uso parole per rendere l'idea)  "muscoli" e/o "nervature" vegetali.
C'è qualcosa del genere in un petalo?
No, mai visto.

La conferma che si trattava di una bufala l'ho avuta cercando su Google: era una boutade propagandistica. L’operazione di web marketing era mirata a far parlare della cantina e l’obiettivo è stato raggiunto.

mercoledì 31 ottobre 2012

Felino decisivo

A Brescia, in cinque hanno derubato un ragazzo del portafoglio e del giubbotto.
Particolare: una dei cinque teneva in braccio un gattino.
E mal gliene incolse perché proprio grazie al micio è stata riconosciuta e arrestata, insieme ad uno dei suoi complici, dalla Polizia.



P.S. io faccio il ponte, spero anche voi

martedì 30 ottobre 2012

Folletti

Noi non li vediamo, ma esistono: i folletti. E sono dispettosi, sfacciati ma soprattutto ladruncoli.
Ecco una galleria di soggetti:


Folletus lenticula nasis 
Habitat: ambienti frequentati da miopi, presbiti, astigmatici.
Molto fastidioso, non è però pericoloso in quanto rende, quasi sempre, a breve il maltolto.

Folletus ipso clic 
Habitat: vive solo nei pressi di apparecchiature funzionanti con telecomando.
E' pericoloso in quanto si diverte a premerne i tasti sino ad esaurimento delle pile.

Folletus narro sinecablo 
Habitat: case, uffici, negozi. 
Non essendo molto esperto in telefonia, spesso si confonde e sottrae cordless. E' poco pericoloso in quanto il suo nascondiglio viene rivelato dai suoni di gioia adorante che emette.

Folletus clavis 
Habitat: tasche, borse, borsette, cassetti.
Predilige le chiavi singole. E' pericoloso in quanto avido ed egoista: non rende mai ciò che ha preso, lo nasconde e lo tesorizza. E' anche malmostoso.

Folletus calami 
Habitat: ovunque.
Non molto pericoloso tranne in casi eccezionali (Mont Blanc, Cartier, etc etc). Solitamente, non sapendo cosa farne, presto abbandona dove gli capita quel che ha rubato.

Folletus ex-tua libris
Habitat: predilige le biblioteche, ma non disdegna negozi e librerie. 
Molto pericoloso in quanto utilizza i libri a mo' di mattoni per costruire la sua casa: quasi impossibile riavere ciò che ha preso.


Folletus notulæ 
Habitat: ovunque.
Pericoloso in funzione di ciò che c'è scritto sull'appunto rubato. Ha la pessima abitudine di restituire il foglietto solo se non serve più o quando, peggio, non si vuol farlo vedere ad altri.


Folletus vitis 
Habitat: in simbiosi con cacciaviti, forbici, lame assortite. 
Molto pericoloso in quanto predilige la vite fondamentale per il ripristino dell'oggetto smontato. In un unico caso rende quanto ha preso: quando non ci serve più.


Folletus pedalini 
Habitat: cassetti del guardaroba, lavatrici, cesta del bucato sporco. 
Poco pericoloso. Essendo giovane, non si è ancora specializzato a sufficienza; il suo modus comportamentalis è confuso: mischia i calzini/nasconde il calzino in base all'ispirazione del momento.


Folletus e-pistulæ 
Habitat: computer.
Molto, molto pericoloso: cattura ogni allegato che incontra. Ultimo nato, non sa ancora scegliere gli allegati adatti a lui; in ogni caso se li prende, salvo restituirli in maniera casuale nella prima e-mail che incontra.

lunedì 29 ottobre 2012

Missioni

Negli ultimi 10 anni 89 militari italiani sono morti operando nelle cosiddette missioni all'estero (qualcuno le chiama missioni di pace, ma a me non risulta che la pace preveda l'ammazzare la gente).

D'accordo che questi 89 erano dov'erano perché volontari.
D'accordo che questi 89 conoscevano i rischi.
D'accordo che questi 89 avevano l'addestramento necessario.
D'accordo tutto.

Fatto sta che sono morti: non li riporterà indietro niente e nessuno.

Quanti altri faranno la stessa fine prima che il governo decida di piantarla lì con le missioni all'estero?

P.S. mi pare che sui giornali on-line la notizia dell'ultimo soldato fatto fuori non ha avuto grande eco, un titoletto e via, il che, IMHO, è significativo dell'aria che tira in generale, cioè non disturbare il manovratore mentre manovra, aka nonno Mario




venerdì 26 ottobre 2012

Rumor

Secondo Lettera 43, da gennaio Corriere.it e Repubblica.it saranno visibili (quasi esclusivamente) solo a pagamento.

Negli USA, lo hanno già fatto (dicono con successo) il Wall Street Journal,  il New York Times e il Boston Globe; in Europa il Financial Times, Bild, Handelsblatt e Die Welt.

Non so se una roba del genere può funzionare in Italia.
A naso, direi di no.
Non solo perché, in Europa, siamo tra gli ultimi come lettori di quotidiani e c'è pure la crisi, ma anche per una nostra innata tendenza al volere il più possibile gratis e senza sforzo, cioè aumma aumma.



giovedì 25 ottobre 2012

Arretrati, please

Siamo al ”braccio di ferro” tra Commissione europea e governo italiano sull’applicazione dell’Imu agli immobili della Chiesa cattolica e degli enti non profit ad uso commerciale.
[...]
la Commissione sta intimando all’Italia di far pagare a tutte le associazioni e confessioni religiose le somme eluse dal 2006. Ciò interessa realtà svariate come fondazioni, Chiesa cattolica, partiti e sindacati. E la somma che manca all’appello ammonta, secondo le stime, a circa un miliardo di euro.
[...]
Se l’Italia ritardasse nel ripristinare per tutti gli enti che svolgono attività commerciale il pagamento della tassa, potrebbe dunque subire le sanzioni europee. Gli esperti di Bruxelles ritengono inoltre che questi enti debbano pagare anche gli arretrati dal 2006 al fine di ripristinare condizioni equilibrate di mercato, visto che già da quell’anno la normativa era stata modificata e imponeva la tassa per gli immobili con attività commerciali.
“Il dubbio, che hanno anche a Bruxelles, è che si nasconda una sanatoria nemmeno troppo velata in questa scelta del governo Monti”.
Fonte: UAAR

Sanatoria?! Ma cossa mi dicci mai!!! 

mercoledì 24 ottobre 2012

Basta con la calvizie!

Grazie a Essential News ho scoperto la prossima messa in vendita, a soli 4 $, di un nuovo sistema di bellezza per i signori uomini: il toupée gonfiabile.
Agevolo una foto dello splendido oggetto, in uso: