Il nuovo nome, letto in italiano, non è felicissimo: FCA.
E infatti già girano in Rete loghi modificati, il primo l'ho visto ieri sul blog di Giulio GMDB©, e dice tutto.
L'acronimo FCA, spiega una nota stampa (ex)Fiat, è "Facile da comprendere, pronunciare e ricordare è un nome adatto all’internazionalità del mercato contemporaneo [...] nel marchio le tre lettere vivono all’interno di una raffigurazione geometrica ispirata alle forme essenziali della progettazione automobilistica, [...] la F, generata dal quadrato simbolo di concretezza e solidità; la C, che nasce dal cerchio, archetipo della ruota e rappresentazione del movimento, dell’armonia e della continuità; e infine la A, derivata dal triangolo che indica energia e perenne tensione evolutiva”.
Cosa cazzpita significhi lo sanno solo gli Dèi, e forse manco loro.
Marchionne s'è scordato, o non lo sa, che coi nomi la Fiat negli anni passati ha già fatto delle topiche: negli Usa era voce comune che il nome della società fosse l'acronimo di 'Fix it again, Tony' (aggiustala ancora, Tony - dove Tony era il nostro Peppino 'o meccanico).
Poi la terribile gaffe della Ritmo nei paesi di lingua inglese, dove han dovuto cambiarle nome perché 'ritmo' in English colloquiale vuol dire ciclo mestruale.
Last but not least: la Duna, nomen omen, instabile come una collina di sabbia e conosciuta come l'unica vettura autocappottante, cioè che si ribalta da sola.