giovedì 28 febbraio 2013

Austerity ed elezioni italiane

Paul Krugman per "The New York Times", 24 febbraio 2013
Due mesi fa, quando Mario Monti si è dimesso da primo ministro italiano, "The Economist" disse che "La prossima campagna elettorale sarà, prima di tutto, una prova della maturità e del realismo degli elettori italiani". L'azione matura e realistica, presumibilmente, sarebbe stata quella di far tornare Monti - che è stato sostanzialmente imposto all'Italia dai suoi creditori -, questa volta con un vero mandato democratico.
[...]
Per il signor Monti, il proconsole installato dalla Germania per imporre l'austerità fiscale su un'economia già in difficoltà, in effetti, ciò che definisce la rispettabilità nei circoli politici europei era la volontà di perseguire l'austerità senza limiti. Questo andrebbe bene se le politiche di austerità avessero effettivamente funzionato, ma non è così.
[...]
Quando l'Europa si è infatuata per le politiche di austerità, gli alti funzionari hanno respinto le preoccupazioni per cui il taglio della spesa e l'aumento delle tasse nelle economie depresse avrebbero potuto peggiorare le cose. Al contrario hanno insistito, e tali politiche effettivamente hanno aumentato la fiducia di queste economie.
Ma la fiducia è durata poco. Le nazioni che hanno imposto l'austerità hanno subito profonde crisi economiche: più dura era l'austerità, più profonda era la crisi.
[...]
i paesi che hanno perseguito l'austerità hanno visto il rapporto tra debito pubblico e PIL aumentare, perché la contrazione nelle loro economie ha superato qualsiasi riduzione del tasso di indebitamento. E visto che le politiche di austerità non sono state compensate da politiche di crescita, l'economia europea nel suo complesso - che non si è mai ripresa dalla crisi del 2008-2009 - è tornata in recessione, con tassi di disoccupazione sempre più alti.
[...]
ci si sarebbe aspettato un esame e di coscienza da parte dei funzionari europei, accompagnato da alcuni suggerimenti di flessibilità. Al contrario, però, gli alti funzionari sono diventati ancora più insistenti sul fatto che l'austerità è il vero sentiero da seguire.
Così nel gennaio 2011 Olli Rehn, vice presidente della Commissione europea, ha elogiato i programmi di austerità della Grecia, Spagna e Portogallo e ha previsto che il programma greco, in particolare, avrebbe prodotto "una crescita duratura". Da allora la disoccupazione è salita in tutti e tre i paesi. Eppure, nel dicembre 2012, il signor Rehn ha pubblicato un editoriale intitolato: "L'Europa deve mantenere la rotta dell'austerità".
E la risposta del signor Rehn agli studi che dimostrano che gli effetti negativi dell'austerity sono molto peggiori del previsto è stato quello di inviare una lettera ai ministri delle Finanze e al FMI dichiarando che tali studi erano dannosi, poiché minacciavano di erodere la fiducia.
[...]
Gli osservatori esterni sono terrorizzati dalle elezioni italiane, ed è giusto così: anche se l'incubo di un ritorno di Berlusconi al potere non si materializzasse, una dimostrazione di forza da parte di Berlusconi, o di Grillo, o di entrambi destabilizzerebbe non solo l'Italia ma tutta l'Europa.
Ma ricordate, l'Italia non è unica nel suo genere: i politici poco raccomandabili sono in aumento in tutta l'Europa meridionale. E la ragione per cui questo accade è che i funzionari europei non ammettono che le politiche che sono state imposte ai debitori sono un fallimento disastroso. Se questo non cambia, le elezioni italiane saranno solo un assaggio della pericolosa radicalizzazione che verrà.



mercoledì 27 febbraio 2013

Trombati

Nella disgrazia, qualcosa di buono c'è: molti che non ce l'hanno fatta ad accattarsi una poltrona.

In ordine di mia personale goduria per la trombatura:
Rocco Buttiglione
Paola Binetti
Edit h 11:50 Ferdinando Adornato  
Gabriella Carlucci
Gianfranco Micciché
Giuseppe De Mita
Gianfranco Fini
Antonio di Pietro

Purtroppo Pierferdinando Casini non è stato trombato.

martedì 26 febbraio 2013

Al solito



Però forse sì, non ci sono ancora i risultati delle Regionali Lombardia.

lunedì 25 febbraio 2013

Pasta con melanzane e mozzarella

A me le melanzane piacciono moltissimo, soprattutto fatte alla parmigiana o impanate.
Solo che:
1) una porzione è millemila calorie
2) il fritto impuzzolentisce tutta la casa, me compresa.
Quindi sono andata alla ricerca di una ricetta dove non ci fosse da friggere.
Dopo lunghi scavi in Rete, ho trovato la "pasta melanzane e mozzarella " che mi è parsa ottima, in quanto non è previsto il fritto e nemmeno il sugo di pomodoro, che è buono, sì, però copre (quasi) tutti gli altri sapori.
Potevo cucinare seguendo pedissequamente la ricetta? No, non potevo. Ecco quindi la mia versione:
ingredienti per 2 persone
120 gr di pasta corta (io ho usato i gigli)
2 melanzane medie
2 mozzarelle fior di latte piccole
1 pizzichino di basilico in polvere
olio EVO q.b.
parmigiano reggiano grattugiato q.b.
sale q.b.
Lavare le melanzane, tagliarle a cubetti (2 cm di lato), metterle in un colapasta con sopra del sale, a strati, e appoggiarci sopra un peso.
Dopo un'ora sciacquarle bene e metterle in un tegame appena unto d'olio, rosolarle un minuto, aggiungere poca acqua, incoperchiare e lasciar cuorere per circa 15 minuti mescolando ogni tanto (alla fine non deve rimanere acqua), salare a fine cottura.
Cuocere la pasta parecchio al dente, scolarla, ributtarla nella pentola dove stava e aggiungere due terzi della mozzarella tagliata a pezzettini, il basilico, le melanzane, parecchie cucchiaiate di parmigiano e un filo di olio.
Foderare una teglia con la carta forno, versarci la pasta condita, livellarla e metterci sopra la rimanente mozzarella e una bella spolverata di parmigiano.
Infornare per 10 minuti a 180 - 200 °C.

E' venuta una roba da leccarsi i baffi.

venerdì 22 febbraio 2013

Dichiarazione di voto

Per le politiche voterò SEL.
Per le regionali Lombardia voterò Ambrosoli.
Sperem.

P.S. a me Grillo fa paura

giovedì 21 febbraio 2013

Libro: "L'industria della carità"

Per salvaguardare oceani, balene, foreste, ambiente Greenpeace Italia ha utilizzato 2.349.000 euro meno di quanto spenda per pubblicizzarsi e cercare nuovi iscritti, 2.482.000 euro (dati di bilancio 2011).
Dalla vendita delle azalee AIRC, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro, ha ricavato 10.000.000 euro. per organizzarne la vendita ne spende quasi la metà, 4.000.000 (dati di bilancio 2011).
L’industria della carità è un libro che non esisteva in Italia, paese in cui si è di solito abituati a parlare bene dei buoni. La sua autrice, Valentina Furlanetto, è andata invece a vedere dove finiscono i soldi che noi diamo ai buoni, cioè le associazioni che si occupano di beneficienza, di volontariato, di aiutare i paesi in via di sviluppo oppure di lottare per i diritti umani, i diritti degli animali, dell’ambiente. È andata in pratica a vedere dove finisce l’assegno che stacchiamo e mandiamo alle associazioni non governative, alle ONLUS. Attraverso l’analisi dei bilanci, ma anche attraverso interviste, testimonianze con i protagonisti che vi lavorano o che vi hanno lavorato, operatori umanitari o volontari che hanno voluto parlare per la prima volta probabilmente in Italia di quello che c’è di marcio, di opaco in queste associazioni. La Furlanetto è anche andata a vedere cosa accade quando un vestito viene donato ai poveri, ma invece finisce in una bancarella in vendita. E poi cosa accade quando le associazioni hanno denaro ricavato dai donatori e invece di utilizzarlo come dovrebbero lo investono in obbligazioni o in azioni, lo depositano insomma in banca come un normale risparmiatore. È etico oppure no? Da chi si fanno finanziare poi le associazioni? Magari proprio da quelle persone le cui opinioni non sono così condivisibili. L’autrice è andata anche a vedere cosa succede nel mondo delle adozioni, vastissimo, dove girano molti soldi: per adottare un bambino, all’estero si spendono dai 10 ai 30mila euro, e dove finiscono questi soldi? Un giro d’affari molto ampio che sta ingrossando sempre di più i conti delle associazioni italiane e degli enti italiani che fanno da intermediari tra i genitori adottivi e i bambini.

(Fonte: InMondadori)

Qui la replica, piccata, di Greenpeace, ma ce ne sono state tante altre dai chiamati in causa.

Sono già in lista d'attesa per questo libro in biblioteca.

mercoledì 20 febbraio 2013

In Grecia

Riguardo alla Grecia, un'indagine di fine 2012 ha scoperto che:
  • La metà della popolazione è a rischio emarginazione economica (non riesce a pagare le tasse, deve chiedere prestiti e  compra prodotti di qualità scadente per sopravvivere).
  • Il 93,1% delle famiglie ha visto il proprio reddito ridotto più volte durante il periodo di crisi.
  • Nel 40% delle famiglie c’è almeno un  disoccupato.
  • Il 72% delle famiglie si aspetta altre riduzioni di reddito nel corso del 2013.
  • ll 40% delle famiglie ritarda il pagamento dei debiti,  per fare la spesa,  mentre il 50% non ha un reddito sufficiente per fare la spesa.
  • Il 42,5% delle famiglie compra solo prodotti e servizi di bassa qualità e si rivolge a negozi disposti a vendere questi prodotti e servizi.
  • L’onere  di una pesante tassazione su prodotti e servizi insieme alla scarsità di prodotti e alla super-tassazione dei redditi “favorisce” l’evasione minacciando così che si riducano anche le entrate pubbliche.
  • Una percentuale crescente di popolazione ( + 47%) tollera i vari sistemi per evadere imposte sulle vendite e sull’ IVA.
  • Solo il 12,6% dei nuclei familiari dichiara che la fonte principale di reddito è il lavoro. La maggior fonte di reddito per le famiglie viene dalle pensioni (42,6%)
  • Il 70% delle famiglie hanno ridotto  le spese alimentari, mentre il 92% ha ridotto le spese per  abbigliamento – calzature
(Fonte: Informare x resistere)

Per sapere davvero come la pensano (e la vivono) i Greci, consiglio caldamente - no, non sto scherzando - un romanzo giallo: "Prestiti scaduti" di Petros Markaris (protagonista il solito commissario Charitos) che, pur essendo del 2010, chiarisce bene le cose.
La vignetta qui sotto poteva benissimo esserne la copertina.


martedì 19 febbraio 2013

Don't extend yourself, Gianni!

Ogni evento è un’opportunità, per il sindaco di Roma Gianni Alemanno. In questo clima di papolatria non si era ancora spenta l’eco delle dimissioni di Benedetto XVI che già chiedeva 4,5 milioni al governo per fronteggiare l’emergenza conclave, paragonato addirittura a un Giubileo. Un esborso, sostiene Alemanno, necessario per “salvaguardare l’immagine della Nazione e della sua Capitale nel Mondo”.
(Fonte: UAAR)



lunedì 18 febbraio 2013

Natura meravigliosa

click per ingrandire
Splendida foto scattata, da una mia collega, venerdì 15.02.2013 alle 07:45 sulla SS 415 Paullese in zona semaforo di Conterico, direzione Milano.
Se ci provavo io, mi veniva fuori la targa di un auto di sguincio e pure sfocata. 

venerdì 15 febbraio 2013

Monti e il cane in affitto

(Fonte: Cado in piedi)
Mi chiedo: perché Monti che, in teoria, ha un curriculum di tutto rispetto, ha recitato questa sceneggiata (a cui nemmeno Cetto La Qualunque si sarebbe prestato)?

Già l'uomo non mi è mai piaciuto, figurarsi adesso che, arrivato in fondo, ha già cominciato a scavare. 

giovedì 14 febbraio 2013

George Clooney

 
Che ci fa George Clooney seduto su un divano viola nel bel mezzo di Carnaby Steet a Londra, con una rosa rossa tra le mani?
"Aspetta te!", strilla il titolo dell'articolo.
Per quanto mi riguarda, può aspettare cent'anni: a me il George scatena meno libido di un pancotto.

P.S. sul divano c'è una statua di cera del famoso museo di Madame Tussauds che ha voluto così lanciare il nuovo personaggio, alla vigilia di San Valentino

mercoledì 13 febbraio 2013

Par condicio

ELEZIONI 2013 - Cardani: “Par condicio, servono regole per il web”
Il capo dell’Authority chiede che sia il Parlamento a farsi carico dell'analisi del settore "attribuendo in maniera più precisa le responsabilità in caso di posizione dominante o uso scorretto di Internet".


Dice Mantellini: L'uomo giusto al posto giusto. In un Paese ideale, chi viene designato a guidare un authority è un esperto della materia. Ovviamente l'Italia fa eccezione.
[...] Cardani pensa [...] che, senza troppe complicazioni, Internet sia semplicemente uno dei tanti strumenti di comunicazione di massa che orientano, educano ed eventualmente distorcono l'ideazione democratica dei fragili cittadini della Penisola e che come tale, almeno in periodi sensibili, vada in qualche misura controllata. E pensandolo immagina, per un futuro al passo coi tempi che cambiano, una sorta di par condicio in qualche misura (in quale misura ovviamente non lo dice) estesa anche al Web.
L'idea è folle e come tale, per amore del paradosso, meriterebbe di essere ulteriormente approfondita.

E qualcuno l'ha fatto: Fabio Chiusi con un post che merita davvero di esser letto.

Cardani è il presidente di AgCom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe davvero da ridere.




lunedì 11 febbraio 2013

Polizia finlandese

Da noi ci sono i cani poliziotto, in Finlandia hanno (anche) le renne poliziotto.

.


venerdì 8 febbraio 2013

Cani e porci, in campagna elettorale

Come il silvio, anche nonno Mario adotta un cane però, furbissimo lui, lo fa in tv.
Altri cani sono stati visti in compagnia di Grillo e di Bersani.

E i porci?
Ah, sono talmente tanti che è impossibile nominarli tutti.







giovedì 7 febbraio 2013

Quiz

Chi è questo signore che, in Inghilterra, sta aspettando il treno?
Un pendolare qualunque
Il ministro inglese dei Trasporti
Un tizio che attende qualcuno alla stazione


Edit del 08.02.13: il signore è il Ministro dei Trasporti di Sua Maestà Britannica e, come un comune mortale, aspetta il treno
(Fonte: Cado in piedi)

mercoledì 6 febbraio 2013

Fumetti

Sul sito de il Post ogni giorno, dal lunedì al sabato, viene pubblicata una striscia dei Peanuts.
Sempre restando in tema di fumetti, da qui è possibile scaricare, in pdf, qualche numero di Linus (compreso lo speciale per i 60 anni dei Peanuts).

click per ingrandire



martedì 5 febbraio 2013

Ravioli gratinati

Tra le tante ricette di famiglia, ce n'è una che non si sa bene da dove arrivi ma è assai apprezzata da tutti:  quella dei ravioli gratinati.
Io li ho preparati sabato scorso e me ne sono scofanata un bel tot.




Ingredienti (2-3 persone):
250 gr di ravioli quadrati piccolini
2 tazzine sugo di pomodoro
200 gr fontina a cubetti (o mozzarella da pizza, o scamorza)
2 cucchiai di latte
parmigiano grattugiato ad libitum
Lessare MOLTO AL DENTE i ravioli in acqua salata. Scolarli, rimetterli nella pentola dove sono stati lessati, condirli con il sugo di pomodoro, un bel po' di parmigiano, la fontina e il latte, mescolare bene. 
Ungere un tegame antiaderente, mettere i ravioli in un unico strato (alto circa 2 cm) e, sopra a tutto, altro parmigiano. 
Infornare in forno caldissimo sinché compare la crosticina dorata.
Varianti: si può usare sugo ai funghi, sugo alle verdure, sugo al tonno (con ravioli di magro), sugo che avete avanzato, insomma ;-))

lunedì 4 febbraio 2013

Napolitano

Scrive Dagospia: Re Giorgio Banalitano fischia un fallo di confusione in area di rigore sul Monte dei Pacchi di Siena. D'ora in poi "sbrana" direttamente lui. Draghi e Visco non si toccano, dice al Sole 24 Ore, e i giornali facciano pure il loro mestiere, ma senza mettere a rischio l'interesse nazionale.
I primi risultati già si vedono. Oggi, il Corriere di don Flebuccio De Bortoli retrocede Siena come terza notizia a pagina 7. Nei prossimi giorni, a parte Cetriolo Quotidiano, Giornale e Libero, scommettiamo che ci sarà un graduale slittamento dell'inchiesta verso le pagine economiche e il richiamo di qualche inviato. Perché quando parla Re Giorgio, la nazione ascolta. E capisce da sola che cosa deve fare.

A me Napolitano non è mai piaciuto, non solo per le note vicende (vedi Lenin e Ungheria, vedi le firme delle leggi ad personam del silvio, vedi la vicenda intercettazioni), ma proprio a pelle. 
Meno male che a maggio ce lo togliamo dai piedi.



venerdì 1 febbraio 2013

Cloud storage

L'altro ieri avevo letto del nuovo Office 2013 di Microsoft, pensato per il cloud del software e anche per l'archiviazione dati cloud del cliente, grazie a 20 Gb di spazio su SkyDrive (cloud storage sempre targato Microsoft).
Ieri ho scoperto che esiste, ed è appena stato rinnovato, il Foreign Intelligence Surveillance Act (FISA), che stabilisce che le agenzie governative statunitensi possono avere libero accesso a tutte le informazioni memorizzate da utenti stranieri sui server di società americane.
Ciò vuol dire che se avete salvato i vostri dati su Google Drive, piuttosto che su Apple iCloud o Amazon Cloud Drive [e, aggiungo io, su SkyDrive], i vostri documenti possono essere consultati senza alcuna restrizione dalle autorità statunitensi, mentre voi siete all'oscuro di tutto.

Se uno sul cloud di Office si salva le copie delle lettere scritte a sua nonna Mariuccia, forse non gli importa tanto che possano venir lette dal governo USA, anche se a me rugherebbe da matti, però se invece sono documenti di lavoro, gli importa eccome.
Solo che tanta gente non ci pensa (o non sa cosa rischia) e quindi andrà allegramente a mettere a disposizione di cani e porci di tutto e più.
Ho già detto cosa penso delle "nuvole elettroniche" e lo confermo: alla larga!