mercoledì 6 novembre 2013

Logistica 'ndo cojo, cojo

Amazon non chiude da tempo i bilanci in attivo [...]. Il 2012 è finito in perdita e si prevede che lo sarà anche il trimestre che si è concluso da poco, e i cui dati saranno annunciati giovedì 23 ottobre. In compenso si stima che Amazon realizzerà ricavi enormi per 75 miliardi di dollari, e per ora questo basta agli azionisti.
Il suo titolo in borsa continua ad andare molto bene e da metà 2010 a oggi ha aumentato il proprio valore di circa il 150 per cento
(ndr: ulteriore dimostrazione di quanto sono scemi quelli che mettono i propri risparmi in Borsa). E il 2010 fu l’ultimo anno in cui la società ebbe un utile consistente.
Secondo l’analista finanziario Benedict Evans, gli investitori hanno capito che il progetto del CEO della società, Jeff Bezos, è rivolto verso il lungo periodo: «Bezos ha scelto di gestire Amazon in modo da farla diventare il più grande e potente rivenditore di successo della Terra entro i prossimi 20 anni. Qualsiasi sprovveduto potrebbe gestirla in modo da farle fare utili oggi». Altri analisti ritengono che il modello scelto da Bezos non possa andare avanti a lungo e che ci sia bisogno di ripensare alcuni meccanismi per sfruttare meglio l’enorme mole di ricavi.


Guarda Jeff, se le tue spedizioni vengono tutte gestite come avete fatto con il mio ultimo ordine, sarai sempre in perdita.
Perché mandare 7 articoli, per un valore complessivo di 63 €, suddivisi in tre consegne, una il venerdì, una il lunedì e una il martedì, è un'idiozia molto costosa.


8 commenti:

  1. Mica colpa di Bezos, quello. Sono incappato anch'io in un problema del genere con Amazon Italia: tre libri, tre spedizioni. E' solo che l'addetto alle spedizioni di Amazon Italia, per far vedere quant'è bbono quant'è bbravo, ogni volta che gli arriva UN articolo di un ordine fa la spedizione. Prima o poi gli chiederanno perché non aspetta di avere il lotto completo prima di spedirlo...

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  2. perchè acquistati da 3 rivednitori diversi che non sono nello stesso posto, forse

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  3. @Pengu: l'addetto alle spedizioni non fa di testa sua, segue delle procedure specifiche, decise dall'alto, quindi la colpa è sì di Bezos in quanto non ha istituito nessun strumento di controllo sull'operato dei suoi dirigenti
    @Ruben: i pacchi provenivano tutti dallo stesso magazzino di Amazon
    @Locomotiva: sì, esatto
    @Pyperita: so' strani, parecchio strani

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  4. Spiacente: la procedura specifica decisa dall'alto consiste nel fare un pacco unico per ogni ordine, a meno di impossibilità materiale - per esempio, quel singolo articolo che c'impiegherebbe due mesi per arrivare e terrebbe tutto l'ordine fermo per quel periodo. E ho la sensazione che i controlli su come si comportano qua in Italia non spettino a Bezos, ma al gran capoccia italiano (che, effettivamente, se ne sbatte, all'italiana). E' già difficile per noi controllare i nostri connazionali; figurarsi quanto ci possono riuscire dall'estero.

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  5. Torno a dire che la colpa è di Bezos, in quanto è lui che deve controllare di avere controllori validi; il comportamento di ogni filiale, ovunque sia, è facilissimo da seguire: basta avere statistiche e indici ad hoc.

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  6. Le politiche di medio periodo di Bezos in reatà sono molto semplici: Amazon ha sede in Lussemburgo, ossia in un paradiso fiscale, fa dumping sulle spese di spedizione e paga una miseria i dipendenti delle sedi decentrate. Il tutto è perfettamente compatibile con le leggi della UE, mentre le librerie di quartiere parigine che si sono consorziate per fronteggiare la concorrenza di un gigante che non paga le tasse né il lavoro sono state multate.

    Dove vada a parare il sistema non mi sembra difficile: una volta che avrà demolito la concorrenza locale, vedremo quali saranno le nuove politiche dei prezzi, spedizione inclusa.

    Detto questo, dal punto di vista della logistica Amazon deve gestire (sempre sottopagando i dipendenti, ricordo) un incubo di tali dimensioni che davvero non sarei in grado nemmeno di immaginare. Dall'esterno è demenziale, siamo tutti d'accordo, ma mi è difficile escludere a priori che in effetti si tratti di un sistema tutto sommato relativamente efficiente e che un eventuale miglioramento avrebbe un rapporto costi/benefici svantaggioso: almeno nel breve, mentre nel medio dipende da quello che succede al mercato, un mercato che Amazon sta facendo di tutto per mettere almeno in parte sotto il proprio controllo.

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