martedì 10 marzo 2015

Magggicamente

Con la magia si diventa manager migliori. Il mago Rolfo, con il pensiero illusionistico, insegna a trovare soluzioni là dove si vedono ostacoli insormontabili: «È l’arte di realizzare l’impossibile e su questo ho costruito il lavoro che sto facendo con le aziende».
[...]
Oggi la sua attività principale è l’opera di consulenza rivolta a dirigenti di società ed esperti di marketing, ai quali insegna «a pensare come maghi».

No comment, lascio la parola al gatto:


10 commenti:

  1. Micio mago è certo meglio di Rolfo: chiediamo a lui consigli su come diventare dei mannagger (le doppie NON sono un Orrore di stUmpa...).

    RispondiElimina
  2. Beh, lui sta facendo soldi sulle spalle di tanti babbei... Evidentemente il suo sistema (almeno per lui) funziona :-)

    RispondiElimina
  3. bhe, 'nzomma, mi pare che tra i manager ci sia già tanta gente capace di fare magheggi.
    Coi bilanci, soprattutto.

    (per la cronaca: Parmalat II la vendetta, produttore di cappelli Borsalino coinvolto in un maxicrack di forniture gas. Rischio fallimento

    RispondiElimina
  4. da noi nemmeno Houdini ce la farebbe!

    RispondiElimina
  5. Ah, una volta c'erano i direttori d'azienda, in grado di motivare i loro subalterni a produrre non di più, ma meglio; adesso ci sono i "manager" che vedono solo una fila di €€€€€€€ davanti agli occhi, che fanno "corsi di sopravvivenza motivazionali" e vanno dai "maghi" per imparare una sola regola fondamentale: conta solo il profitto immediato. Progetti a lungo termine? Puah. Prima si incassa, e quando le cose cominciano ad andare un pelino storte si chiude la ditta. Benessere dei lavoratori? Ma va' là. I lavoratori devono produrreprodurreprodurre senza nemmeno permettersi di andare al cesso. Collaborazione? Tsè: l'importante è riuscire a mettere i piedi in testa a tutti gli altri colleghi (parlo sempre dei "manager"). Be', se questo Rolfo riesce a spennacchiare un po' di quattrini a questi "manager" tanto pieni di sé, tanto peggio per loro - gli attori in una truffa sono sempre due: il truffatore e il pollo. Il gatto è più furbo: non accetta nessun "manager" sopra di sé.

    RispondiElimina
  6. Perchè non prendere una casalinga, un pensionato con la minima e anche un lavoratore che ha a che fare seriamente con il pubblico per far insegnare a sti' dirigenti ed esperti de' noatri un po' di basi di lato pratico della vita + come si campa (molto a stento) con 1.000 euro al mese saltando su è giù più volte al giorno dai mezzi pubblici (quando non scioperano a capocchia) per andare al lavoro?

    RispondiElimina
  7. Finalmente si comincia a spiegare la ragione delle chiusure di molte aziende, avevano creduto ai guru del ..... censura.

    Il micione è splendido, ma a questo serve un serpente mamba.
    Buona giornata Dalle ;-))
    Tina

    RispondiElimina
  8. @Zingo: mi sa che darebbe dritte valide
    @Giulio: sì, però la dice lunga su quanti babbei ci sono al comando delle aziende e dei relativi manager
    @Locomotiva: coi bilanci sono davvero dei maghi, poi la dura realtà gli sbatte in faccia e un sacco di gente ignara diventa disoccupata (avevo letto di Borsalino, una vergogna!)
    @Ernest: ma, forse... forse
    @Jeff: e il gatto non vuole nemmeno nessuno sotto di sé; riguardo ai polli, complimenti a chi li spenna
    @Impiegata: impossibile, gli manca il buon senso necessario per rendersi conto della realtà
    @Tina: addirittura un mamba?!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, no: il gatto comanda a bacchetta gli stupidi umani (citazione da Due cuori e una gatta).

      Elimina
    2. C'hai ragione, me n'ero scordata.

      Elimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.