mercoledì 16 novembre 2011

Al lago

Un pomeriggio, sul tardi, a guardare l' acqua che racconta mille storie e che ne tace duemila.
Chissà perché questa cosa dell' acqua mi intriga: mare, fiume, lago, (il lago è il mio preferito, una sorta di ET telefono casa, ri-trovo qualcosa che mi appartiene, qualcosa che avevo perduto o che avevo creduto di aver perso, anche se me ne accorgo solo quando me lo ri-prendo).
Resto seduta delle ore a guardare l'acqua, non è mai la stessa, cambiano sempre il colore, lo sciabordio, l' odore. Sì, l' odore. Io riesco a sentire il profumo della pioggia in arrivo nell' aria, simil gatto annuso, punto il naso, lo arriccio, lo strizzo. Come si fa con gli occhi per vedere meglio. Mi dicono che non è tanto normale, io concordo: ho imparato che è inutile discutere con chi non è in grado di capire, meglio evitare un sacco di fastidi vani.
Mi sto godendo il lago, non sto pensando a niente, son troppo presa a metter via, dentro di me, tutte le sensazioni che l' acqua mi regala. Manca solo un temporale, sarebbe il massimo.
Mi accontento, è già un regalo esser pacificata così, qualcosa che non pensavo di riuscire a provare ancora. Anche se ogni volta la magia funziona, ho sempre paura che un giorno possa svanire o non esserci più per me. E' come una specie di ammollo biologico per le macchie dell' animo, metti a bagno e via... tutto ritorna più azzurro dell' azzurro (non più bianco del bianco, no, il bianco annulla ed assorbe in sé tutti i colori, toglie ogni sfumatura). A volte penso di una persona che è azzurra, di altre che sono marroni, rosse, nere. Mi piacciono le persone azzurre, non mi fanno suonare nessun allarme, sono quelle che si vogliono bene, e non han bisogno di dimostrare niente a nessuno, quindi non pretendono nulla. Le marroni fan tenerezza, son lì indecise, non sanno bene di che colore essere, si mimetizzano in attesa di tempi migliori, dicono sempre "scusa..." son timidissime dentro, come se si vergognassero un poco. Le rosse accendono ogni cosa, e spesso bruciano tutto quello che le circonda, c'è da stare attenti, possono ridurre in cenere in un lampo, però mai per cattiveria, solo perché si appassionano troppo e non sanno regolare la temperatura. Le nere son terribili, via, via di corsa... fuggire velocissimi, senza lasciarsi catturare, son capaci di soffocare e spegnere chiunque. Brrrrrr.... dove son passate loro fa freddo, sempre.
Ora di tornare, il sole è sceso, la luce si sta affievolendo. 
Arrivederci, lago.


4 commenti:

  1. il mare mi fa lo stesso effetto, eppure non so neanche nuotare. Però lo guardo, soprattutto se sono sola ed è inverno, e mi sento meglio.

    (ma tu di che colore sei?)

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  2. boh.
    Dalle 8alle5 che mi diventa poeta, un governo senza onorevoli...

    Quasi mi preoccupo...

    O sta arrivando l'Era dell'Acquario, o i Maya...

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  3. @Polly: anch'io non so nuotare ma amo il mare d'inverno, da sola; io sono color celestino, con qualche sprazzo, che viene e va, di rosso
    @Locomotiva: moi poeta?! naaaaaaa, non sono il tipo
    @Pyperita: concordo, in quel posto lì io ci sono stata tante ma tante volte e non me ne stanco mai

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