A questo punto i 180 milioni di multa non sembrano più una roba micidiale, ma appaiono per quel che sono: pinzillacchere.
venerdì 7 marzo 2014
In apparenza...
Con gran clamore è stata annunciata la multa comminata dall'Antitrust a Roche e Novartis: 180 milioni di euro (per la precisione 182,5: 90,5 a la Roche, 92 a Novartis), per essersi accordate nello spingere la vendita di un farmaco costoso rispetto ad un uno più economico.
Il danno, nel 2012, per il nostro SSN è stato quantificato in 45 milioni di euro.
Uno dice: apperò, han pagato quattro volte quel che hanno incassato.
E sembra una giusta punizione affinché non lo facciano più.
Ora, a parte che non si sa il costo maggiore sostenuto dal SSN per il 2013, i numeri da guardare sono altri, cioè:
- utile Roche 2013 = 9,32 miliardi di euro
- utile Novartis 2013 = 7,94 miliardi di euro ($ 10,9 miliardi)
dopodiché si calcola la proporzione utile/multa:
- Roche 0,972%
- Novartis 1,153%
e si rapporta il tutto a uno stipendio annuale di 19.500 € netti (1.500 € x 13 mensilità) di due signori qualunque.
Il risultato è il seguente:
- Tizio 19.500 x 0,972% = 189,54 €
- Caio 19.500 x 1,153% = 224,83 €
A questo punto i 180 milioni di multa non sembrano più una roba micidiale, ma appaiono per quel che sono: pinzillacchere.
Last but not least, ci si domanda che cacchio fritto faccia/abbia fatto l'Aifa, che in teoria dovrebbe vigilare ma, in questo caso, cade dal pero.
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Giri il dito in un'annosa piaga. E' ovvio che per massacrare davvero le grosse case farmaceutiche bisognerebbe infliggere loro multe almeno a dieci cifre; centoottanta milioni? Pfui, noccioline. E per ripagarsi loro che fanno? Ti aumentano di qualche euro il prezzo di vendita di farmaci stravenduti - per esempio, entrambi i marchi producono quintalate di farmaci all'ibuprofene per il mal di testa, circa 7 euro a confezione: da domani, taaaaac, 8 euro e via che ci rifacciamo della multa. Nessuno, però, avrà mai le palle per infliggere loro sanzioni miliardarie: troppi interessi in ballo, troppe mani in past(icc)a.
RispondiEliminaLa prima cosa che ho pensato: multa ridicola rispetto agli utili che sfornano questi colossi.
RispondiEliminae in più aggiungo che sicuramente non pagheranno niente! Chissà quanti altri casi come questi rimasti nell'ombra...
RispondiEliminaA Tizio e Caio le rispettive multe peserebbero molto di più rispetto di quanto pesino quelle inflitte alle due società farmaceutiche. Tizio e Caio devono fare i conti col fatto che lo stipendio lo prendono in "comode rate mensili", mentre le aziende caricherebbero le multe sul bilancio annuale, assieme a un congruo aumento del prezzo di vendita di tutti gli altri farmaci. L'antitrust avrebbe dovuto accompagnare le sanzioni al divieto assoluto di vendere il farmaco più costoso e al blocco totale dei prezzi degli altri farmaci; solo così riuscirebbe a dare davvero una lezione a quei mangiasoldi a ufo.
RispondiEliminaE noi paghiamo. Due volte. Le medicine più care e pure l'Aifa.
RispondiEliminaLa multa è solo un pizzicotto sulla guancia, il resto sarà da demolizione delle due holding.
RispondiEliminaGuariniello ha avviato una indagine e quando scende in campo lui sono cazzi acidi, vedi Tisen end company, la cosa più oscena è nella composizione del farmaco per la maculopatia, quello da 900 € contiene gli stessi principi attivi di quello che costa 90€.
Guarieniello è partito da questo punto, truffa ai danni delle asl, ma truffa ai danni dei pazienti e ... spero li demolisca a dovere.
Buon inizio settimana Dalle ;-))
@Uchis: credo anch'io che nessuno mai li punirà davvero
RispondiElimina@Giulio: stesso pensiero mio
@Ernest: probabile
@Merwuy: come dice Uchis, nessuno ha le palle, o la convenienza, aggiungo io, di farlo
@Redcats: incredibile
@Impiegata: ecco, questa cosa dell'Aifa vorrei che qualcuno me la spiegasse per bene
@Tina: speriamo
Parrebbe che la Roche abbia fatto ricorso al TAR contro la sentenza perchè lederebbe la loro immagine pubblica/gli fa pubblicità negativa mentre loro si sarebbero sempre comportati con trasparenza e correttezza. Fra tot anni l'ardua sentenza, che non si sa mai come vanno a finire le cose, neanche quando c'è l'evidenza più evidente, nano da giardino docet vista la percentuale di condanne a confronto della gran quantità di guai giudiziari affrontati/accumulati in (ormai ben) 30 anni.
RispondiEliminaPoverini, gli han fatto fare brutta figura! Che cattivoni quelli dell'Antitrust, adesso vedrai che ci sarà un giudice, buono, che li aiuterà.
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