lunedì 20 luglio 2015

I'am anomymous

Aperta parentesi:  non ho niente da nascondere, però non voglio che qualcuno veda i cacchi miei, foss'anche la foto della nipote Piccolina che si ficca il dito nel naso o la e-mail dove racconto alla mia amica Cucciola la felice crescita dell'erba cipollina.
Torta finita, difendo ferocemente la mia privacy e l'ho già detto.
Compreso quel che faccio, cerco, dico in Rete.
Chiusa parentesi.

Conoscevo Tor, per sentito dire, da anni. Solo che all'inizio non era semplice da usare, andava configurato con azzi e mazzi vari da impostare. E, essendo pigra, non c'avevo voglia di smanettare.
Adesso ho scoperto che c'è Tor Browser, basato su Firefox.
Semplicissimo, consente di navigare anonimi, funziona così:

cioè facendo "rimbalzare" la connessione originaria sino ad arrivare a destinazione.
Lo sto usando da un paio di giorni, unico inconveniente: su certe pagine (p.es. wiki, alcuni forum e chat) non si può scrivere perché ci sono stati i soliti pirla che ne hanno approfittato per insultare, minacciare e vandalizzare pagine, così i gestori dei siti hanno implementato un blocco automatico di scrittura per il traffico proveniente da Tor browser.
Ah, a volte Google (e immagino Yahoo e similari) spara un captcha di verifica prima di dare i risultati di una ricerca perché, dice lui, "c'è tanto traffico dal tuo numero IP". E loggandosi su certi siti (blogger, per dirne uno) chiede se tu sei tu, perché gli risulta che stai scrivendo da un Paese diverso dal tuo solito (il che fa capire quanto si è controllati, anche sulle cazzate; per la tua sicurezza, dicono loro).


2 commenti:

  1. Addirittura tor browser? Esagerata..

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    1. Dici? Mah, avendole meglio due paia di mutande di ghisa che un paio solo.

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