mercoledì 18 dicembre 2013

Agcom, comanda lei!

Con il nuovo regolamento varato dall'Agcom, l'arbitro unico di ogni controversia relativa alla pubblicazione nello spazio pubblico telematico di qualsiasi tipo di contenuto sonoro, audiovisivo, fotografico, videoludico, editoriale e letterario è l'Agcom stessa, senza bisogno di interpellare un giudice (che però diventa necessario per opporsi alle decisioni di Agcom).

Chiunque potrà attivare il procedimento di rimozione di un contenuto anche senza aver, preventivamente, attivato l’eventuale procedura di notice and take down previsto dal gestore del sito e che l’Autorità, in caso di mancato adeguamento spontaneo alla segnalazione da parte dell’uploader del contenuto o del gestore del sito o della pagina, non perderà neppure tempo ad ordinare a questi ultimi la cancellazione, rivolgendosi direttamente all’internet services provider con un ordine di cancellazione coatta o di disabilitazione all’accesso.

Non solo, c'è anche nuova leggina (messa di sguincio nel Decreto “Destinazione Italia”) in approvazione: chi vuole utilizzare – in senso molto lato ovvero anche semplicemente linkare – un contenuto di matrice giornalistico-editoriale deve prima raggiungere un accordo commerciale con il titolare dei diritti e che se non riesce a raggiungere tale accordo, a determinare il giusto prezzo ci penserà – udite, udite – l’Agcom.Insomma, bisognerà avere il permesso, e pagare, per far girare una notizia.

Prevedo una valanga di ricorsi che, probabilmente, arriveranno sino in Cassazione.
E, spero davvero tanto, Agcom si prenderà una badilata in faccia.


4 commenti:

  1. Facciamo tutti gli scongiuri del caso affinché quell'organismo non solo inutile, ma dannoso, vada completamente a gambe all'aria. Sai come si può fare? Inondarlo con una tale quantità di segnalazioni di violazione - milioni, miliardi, googol di segnalazioni - al punto di rendere la questione completamente ingestibile e costringerli a gettare la spugna.

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    1. Conoscendo il modo in cui funzionano le cose in Italia, temo che il risultato di una simile strategia porterebbe alla crescita - di pari passo - delle dimensioni di Agcom e, a quel punto, diventerebbe un gigantesco mostro, immortale.

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    2. No, no: prima o poi esaurirebbe le risorse e collasserebbe sotto il suo stesso peso.

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    3. Mah... io non ci scommetteri, capaci che succhiano risorse ovunque per rimanere in pista.

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