martedì 11 novembre 2014
Delle dimissioni di Napolitano
Marzio Breda, che in più di un’occasione si è prestato a farsi portavoce di ciò che il Quirinale intendeva comunicare in modo ufficioso, ci informa che «non vuole sciogliere lui le Camere nel caso di voto anticipato» (Corriere della Sera, 9.11.2014).
In pratica, rifiuta di ammettere il fallimento del mandato suppletivo che si è dato dalla metà del primo settennato, rinnovandolo e ampliandolo nell’accettare la rielezione: nessun Presidente della Repubblica è mai stato tanto attivo quanto lui alla sceneggiatura, al casting e alla regia di quanto andava in scena e, ora che la commedia rivela tutta l’inconsistenza della trama e l’inadeguatezza degli attori, pare voglia svignarsela dall’uscita di servizio, per non beccarsi i fischi, con ciò onorando la definizione che ne diede chi di lui disse che «il suo stemma araldico dovrebbe essere un coniglio bianco in campo bianco».
(Fonte: Malvino)
Per la cronaca, chi ha così descritto lo stemma araldico di nonno Giorgio è stato Giuliano Ferrara, che, devo ammettere mio malgrado, è capace di battute fulminanti (e precise).
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Ha detto che "forse" si dimetterà.
RispondiEliminaMa va'. Sarà solo la morte (che non dovrebbe tardare: è vecchio come il cucco) a schiodarlo da quella poltrona. Se si dimettesse, allora sì che saremmo nei guai: chi pensi che il Bomba (sì, solo lui) andrà a piazzare su quella poltrona?
E già tremo a pensare chi gli potrà succedere... Il panorama politico italiano è peggio che desolante
RispondiElimina@Krotas: eh, il problema è proprio il Bomba
RispondiElimina@Giulio: sì, c'è da aver paura