martedì 5 aprile 2011

Capisci ammè

I modi di dire hanno sempre una loro storia.
Alcuni sono prettamente locali, addirittura limitati a un paese, per esempio a Rivolta d'Adda (CR) si risponde "al preost da Gardela" a chi continua a insistere nel voler sapere chi l'ha detto, chi l'ha deciso, a chi deve rivolgersi, chi comanda. Perché a Gradella non c'è (più) un prevosto, quindi la risposta significa "smettila di far polemica" e/o "ma che cacchio ne so io!".
Altro modo di dire, usato a Milano e in tutto l'hinterland, è "và a fas benedì dal pret da Ratanà".
E’ un invito sorridente a tentare di migliorarsi facendosi benedire da un prete, nella fattispecie quello di Retinate (Vignate), al secolo Giuseppe Gervasini, che operava come guaritore nei primi decenni del Novecento. Secondo la credenza popolare era capace di fare miracoli e si mormorava che curasse le belle donne in maniera del tutto personale (seguiva strizzata d'occhio). Insomma, un personaggio assai discusso che è rimasto nella memoria degli anziani e da loro trasferito alle generazioni successive.
Ce n'è uno usato nel cremasco che mi piace molto: "ahhhh, i pecc da la 'aca murela!," letteralmente significa "ahhhh, le mammelle della mucca morella", razza - dicono - notoriamente munita di lunghissime e pendule appendici, e vuol dire che la faccenda sta andando talmente per le lunghe da enfiare le (eufemismo) orecchie sino a fargli toccare terra.
L’ho detto ieri al mio collega V. che ha il vizio di informare delle cose partendo sempre da Adamo ed Eva, ma non so se ha capito: è marchigiano.

7 commenti:

  1. A genova si usa dire, quando una persona pretende troppo: sciuscià e scurbì nu se peu!!! (succhiare e soffiare non si può!).
    Cos'hai contro i marchigiani? Io sono marchigiano di nascita ed origini!!! (ma genovese da quando avevo 2 anni) ;-)))
    Buona settimana, cara Dalle8.
    Imperf

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  2. Carini questi modi di dire, il tempo aiuta a renderli ancora più attuali!

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  3. sui detti romagnoli ho trovato anche degli studi, uno l'ha fatto una docende di demolinguistica dell'università che tra l'altro vive vicino a me. chissà se ne hanno fatto anche sui proverbi lombardi.

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  4. anche io ho un collega che parte sempre da A per arrivare a B facendo il giro largo a volte senza nemmeno arrivare...

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  5. @Imperf: non ce l'ho con i marchigiani, ce l'ho con quelli che ci mettono venti minuti per dirti che non riescono a mandare un fax
    @Ruben: sissì, sono davvero carini
    @Giardigno: per carità!, poi gli ci vogliono due giorni per commentarli
    @Polly: non so, cercherò (ah, manco sapevo esistesse la demolinguistica e non ho mica ancora ben capito che cacchio è e, pare, neanche Google)
    @Ernest: il mio di collega fa il periplo dell'Equatore

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  6. oddio, la docente di cui ti parlo l'ho incontrata perchè dovevo scrivere la presentenzione del suo dizionario di italiano di romagna, e quel termine l'ho letto proprio lì, nella presentazione dell'autrice. ho immaginato si trattasse di linguistica "locale", "regionale", "popolare", "antropologica", "culturale". non so.

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