mercoledì 11 novembre 2015

Parole, parole, parole...

Dopo Piero Giarda nel 2012, Enrico Bondi nel 2013, Carlo Cottarelli nel 2014, è la volta di Roberto Perotti. La spending review non riesce mai a ridurre granché le dimensioni del bilancio pubblico, ma si conferma infalli bile nel portare alle dimissioni i tecnici ai quali il governo si rivolge per riuscirci. 
(Fonte: Corriere.it)

Mi domando quanto ci sono costati tutti questi tecnici.
Il perché si dimettano mi pare, invece, ovvio: nessun Governo vuole davvero tagliare un alcunché di quello che spende (e spande).


3 commenti:

  1. E tutto questo perché "ce lo chiede l'europa". Ma si fotta l'europa! L'Italia, se avesse governanti con le cosiddette, dovrebbe chiamarsi fuori da qualunque organizzazione internazionale, inclusa l'inutilissima ONU, e fare come la Svizzera. Solo così ci eviteremmo queste "spendin reviù".

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    1. E' da anni che sogno l'invasione della Lombardia da parte della Svizzera. Con relativa annessione.

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  2. è una lista infinita... un'orribile lista

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