lunedì 16 novembre 2015
Varie ed eventuali
Avrei voluto scrivere della lettera che Renzi ha mandato augurando buon lavoro ai professori neo-assunti, elencando gli effetti della riforma della scuola: "Abbiamo fatto tesoro delle tante critiche ricevute, ma mantenuto la parola data: Lei adesso è a tutti gli effetti un insegnante a tempo indeterminato".
Visto che han dovuto assumerli perché la Corte di Giustizia Europea ha detto che i precari della scuola con più di 36 mesi di servizio hanno diritto all’assunzione a tempo indeterminato, non si capisce di che cosa si vanti Renzi.
Poi ho letto un'altra notizia: il “grande successo” di sala e renzi si chiude con un rosso di almeno 400 milioni di euro - nessuno si compra i terreni, presi dai privati al decuplo del valore di mercato.
Né il comune di Milano né la Regione Lombardia hanno i soldi per il nuovo polo tecnologico vagheggiato da Renzi. E allora il premier ha promesso che entrerà in campo la Cdp. Si farà una nuova società, e fondendo le due attuali sparirà il buco dell’Expo.
Non sufficit, ho saputo alcuni dei costi per la ristrutturazione dell’attico del cardinale Bertone:
- opere edili € 389.054,93
- impianto elettrico € 77.779,49
- impianto meccanico € 148.517,90
- parquet oltre 20 mila €
- impianto di diffusione sonora 19 mila €
- deumidificatore 17 mila €
Ciliegina sulla torta: stanno decidendo che se fai una rapina ma sei affetto da ludopatia, forse non è colpa tua.
Però già è lunedì, quindi non voglio affliggervi/mi troppo, pertanto chiudo con un video simpatico: il nuovo Guinness World Records di Otto, bulldog peruviano.
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che dire... buon inizio di settimana, c'è da stare allegri.
RispondiEliminaSon contento per i precari assunti, ciononostante ogni volta che sento che la corte europea si impone e decide su questioni strettamente di gestione interna degli Stati e che nulla ha a che vedere con l'Unione sto male e mi chiedo come sia possibile.
RispondiElimina@Ruben: allegrissimi, eh!
RispondiElimina@Verzasoft: vedila così, la corte europea è la versione moderna del esserci un giudice a Berlino