martedì 1 luglio 2014
La strage di Motta Visconti
Leggendo della terribile vicenda di Motta Visconti a me veniva da pensare che Carlo Lissi, assassino della moglie Cristina Omes e dei suoi due figli, fosse pazzo.
Cioè, uno che stermina la famiglia per avere campo libero con una collega (che, oltretutto, di lui non ne voleva sapere) per me non è normale.
Non solo: prima fa l'amore con la moglie, poi ammazza lei e i bambini, poi va al bar a vedere la partita.
Insomma, un matto.
E invece adesso salta fuori che tanto matto non è:
1) mentre si trovava con gli amici a vedere la partita Italia-Inghilterra ha mandato un messaggio alla moglie con il testo: “Tutto bene? Stai guardando la partita?” a cui ovviamente non ha avuto risposta
2) c'erano polizze assicurative sulla vita di Cristina Omes, alcune anche a favore dello stesso Lissi.
Per cui la teoria che non avesse (abbia) il cervello a posto non regge più.
Vien da dire che ha recitato una parte.
In casi come questo, dove il colpevole è più che certo, io sono a favore della pena di morte.
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Mi sono chiesto milioni di volte cosa avesse scatenato la follia omicida verso moglie e soprattutto figli: non trovo risposte e forse è meglio non trovarle perchè è impossibile capire come si possa uccidere nel sonno i propri figli. Non sono per la pena di morte, ma spero almeno che tra 10/15 anni non esca di carcere come se nulla fosse.
RispondiEliminaSono senza parole, a parte l'essere a favore della pena di morte in casi simili.
RispondiEliminaQuando alla domanda del PM che chiedeva se non bastava divorziare ha risposto:
RispondiEliminaMA I FIGLI RESTANO
ho detto a mio marito:
Personalmente gli sparerei al centro degli occhi per evitare che gli diano l'infermità mentale.
E vedrai che gliela daranno, sempre che, non incappi in un Magistrato che come te e me lo vuole vedere morto e basta.
Uno così non avrebbe dovuto nascere.
Buona giornata Dalle ;-))
Da linciare in piazza davanti a tutti e che i genitori ne vedano la fine di un mostro e che sia una fine che serva da esempio!
Elimina@Ruben: con la (in)giustizia italiana, esce anche prima (Franzoni docet, in tutto 6 anni di carcere)
RispondiElimina@Impiegata: concordo
@Tina: in certi casi, bisognerebbe applicare la legge dell'occhio per occhio, dente per dente
Anch'io a certe persone non darei altre chance: un colpo e fuori dai coglioni...
RispondiEliminaAvete mai letto il blog di Paolo Franceschetti? A me ha aperto un mondo (direi poco piacevole) su questi omicidi...
RispondiEliminaOrdunque, dopo una breve ricerca su Google ho saputo, tra le altre cose (su cui stendo un pietoso velo), che questo tizio è un fautore dell'alimentazione pranica, cioè del nutrirsi di luce.
EliminaE nient'altro.
Capirai che uno che dice una roba del genere non riscuote la mia fiducia (se non hai colto, ho usato eufemismi per dire la mia opinione su di lui).
La pena di morte no, è molto peggio la pena di vita in carcere
RispondiElimina@Giulio: sì, piazza pulita per sempre
RispondiElimina@Redcats: il problema è che in meno di dieci anni è fuori, libero di far quel che gli pare
troppe volte la società e i giornali dipingono come "pazzo" chi fa gesti del genere. Troppo semplice è come se ci facesse stare più tranquilli... io che ci lavoro con le persone con problemi mentali dico che spesso ci si dovrebbe preoccupare della cosiddetta normalità.
RispondiEliminaun saluto